Era il 24 febbraio 2022 quando i carri armati Russi entravano in Ucraina con l'illusoria speranza di arrivare a Kiev e mettere a governare un "burattino", di loro gradimento, liberandosi dell'ingombrante Presidente Zelensky, ma specialmente nel desiderio di scongiurare ogni possibilità di avere la NATO al loro confine, oltre a contenere quel modello "americano e consumistico" nel quale non si riconoscono.

Da quel primo nefasto giorno, abbiamo assistito ad un "teatrino" fatto di propaganda, falsità ed interessi economici, tutti ben indirizzati per un unico scopo : giustificare le ragioni di un conflitto militare inevitabile.
Armare gli ucraini, alimentare il conflitto e scongiurare ogni possibilità di PACE o TREGUA.
I "buoni" contro i "cattivi", in un racconto che ha sempre evitato di specificare che si combatte per territori specifici, per minoranze etniche, spesso perseguitate, o per accordi scritti, mai rispettati. Quel mondo che a parole difende le autonomie, ma nei fatti tende ad appiattire tutto, nel nome del Progresso, del Consumismo, della Democrazia o di altro.
Se mettiamo in fila tutto ciò che ci è stato raccontato, per spiegarci l'utilità di questa Guerra, come fosse una Crociata del nuovo millennio, ci sarebbe da arrossire per il solo fatto di averle, non dico accettate, ma ascoltate.

Ve ne riassumo brevemente le più grossolane...
1- Le sanzioni economiche avrebbero obbligato la Russia alla resa.
2- Putin, gravemente ammalato, verrà deposto.
3- L'esercito ucraino, con gli aiuti degli alleati, avrebbe riconquistato anche la Crimea.
4- La Russia, con armamenti obsoleti e un esercito allo sfascio era destinata alla sconfitta.

Ciò che è successo realmente è sotto i nostri occhi, anche se non viene raccontato dai media di Stato, specialmente Europei, perchè gli americani almeno su questo hanno comportamenti ben più liberali. I profughi ucraini si disperdono a milioni per l'Europa. Le infrastrutture, che una pace o una tregua avrebbero salvato, distrutte. L'agricoltura, sostegno economico di primaria importanza, in ginocchio per molti anni. Vi risparmio i morti, le atrocità e le paure di tantissimi di vedersi mandati in guerra, anche se privi di preparazione o contrari a combattere, da entrambi i lati. Un conflitto utile solo a smaltire armamenti ormai sorpassati, ad arrichire i "signori della guerra", a tenere l'Europa al servizio dell'America e a supportare le loro enormi difficoltà economiche.

Leviamoci ogni dubbio, non si sta combattendo per il trionfo della Democrazia o per difendere l'integrità territoriale dell'Ucraina e gli interessi del suo popolo, così come non si è preoccupati di dover fermare i Russi, prima che si spingano a Varsavia, Praga o Berlino. Lì c'erano già arrivati e sono stati obbligati al ritiro, non certo con le armi, ma dalla forza della consapevolezza popolare.
Anche i Russi fossero arrivati a Kiev, senza sparare un colpo, con Zelensky in fuga e l'esercito ucraino fermo nelle caserme, veramente credete che avrebbero occupato un territorio così vasto, comportandosi da occupanti? Io non lo penso, ma non abbiamo la controprova e specialmente non voglio sbandierare certezze che non possiedo.

Oggi assistiamo solo a morte e distruzione. La tanto acclamata offensiva ucraina è ostacolata da sbarramenti difensivi costruiti dai Russi in questo lungo periodo e l'unica possibilità per invertire questa tendenza è coinvolgere altri Stati, alzando la tensione, allargandola ad altre zone e a problematiche diverse.
Dal mercato del grano, alle minoranze etniche in Lituania o Estonia, fino ai territori Ucraini, pretesi dalla Polonia, che non vuole in mano russa, o ad attentati terroristici, inutili nel contesto militare, ma importantissimi per non sedersi ad un tavolo di pace. Come ho già scritto, la mia sensazione è che qualche "nozione pratica" sulla Russia, sia sfuggita a chi lo voleva, per scelta. L'estensione geografica, oppure il fatto che sia abitata da 157 milioni di abitanti, che abbia armamenti nucleari, oppure semplicemente che Cina e India, non abbiano applicato alcuna sanzione economica dovevano consigliare valutazioni diverse. Viceversa, tra invasori e invasi, siamo riusciti ad affidare il compito di risolvere un problema così grande e delicato, agli INVASATI.

Lentamente e inesorabilmente queste pessime scelte stanno dando le loro risposte, così come il conseguente prezzo da pagare.
Ci è stato raccontato che l'economia russa e il suo regime sarebbero crollati, che armare gli invasi era l'unica soluzione, mentre oggi vediamo l'Europa in recessione, soffocata da inflazione e profughi di tutto il mondo, incapace di mettere fine ad un conflitto, pianificato in maniera fin troppo evidente.
Nel ridimensionamento di quell'idea Europeista che l'America ha sempre ostacolato, al punto da indirizzare la Gran Bretagna, ad uscirne, la Diplomazia ha scelto di non agire. Non si è voluto intervenire militarmente, non certo per le conseguenze drammatiche, ma perchè questo era il fine. Una guerra, utile per tantissimi motivi, non quelli che riguardano i semplici cittadini di questo pianeta.

Così, mentre Zelensky chiama tutti alle armi, ricordando gli ultimi giorni di una Germania Nazista, destinata a soccombere, mentre i cimiteri non hanno più posti disponibili, mentre lo spirito nazionalista inizia a vedere le reali conseguenze e l'esito finale, nessuno si sogna di prendere posizione, nessuno scende in piazza per implorare una PACE che metta fine a queste atrocità.
Sfilano in corteo i giovani a Praha, ma è per il FESTIVAL PRIDE, le notizie della guerra non sono nelle prime pagine dei giornali e lo scontento popolare, negli stati limitrofi, spinge verso il disimpegno economico.

In questo scenario, un'Europa sempre più povera e vassalla dell'America ha accettato un conflitto che andava evitato e troppo simile a quello in terra Jugoslava.
Se il fine giustifica i mezzi, c'è chi si è saputo muovere correttamente.