Qualcuno esclamerà: "lo sapevo". Altri assaliranno giocatori e tecnici, ma quanti realmente si fermeranno a pensare a come sia potuto accadere? Come sia stato possibile non qualificarci al mondiale con una rosa di così alto livello?

Beh, leggendo i titoloni dei giornali, l'appassionato di calcio italiano, soprattutto chi come me vive all'estero, vive una vita sportiva tranquilla anzi, si esalta elencando nomi di nuovi fenomeni, prodigi capaci di offuscare con un goal o una parata mostri sacri del calcio mondiale, si spinge quasi a pronosticare tituli. Si legge di futuri fenomeni, di squadre spettacolari e giocatori capaci di spostare gli equilibri, titoli su giocatori da 100, 200 milioni di valore, giovani da 60 milioni, si spendono complimenti e paragoni illustri per esaltare un povero ragazzo che incappa in una stagione positiva o in un paio di goal.. Contemporaneamente si leggono articoli di critica sui chili di Higuain, delle posizioni sbagliate di Joao Mario, i cross di Nagatomo, fino alle diagonali di Rodriguez appena approdato in Italia al Milan. Bene, non vi chiederò cosa hanno in comune questi ragazzi, farebbe troppo male oggi, vorrei focalizzarmi sulle analisi fatte e le comparazioni tipiche dell'intenditore italico di calcio. I giocatori citati hanno dei limiti, piccoli problemi di adattamento o di forma, però quando c'è da tirar fuori gli attributi non si tirano indietro, superando i problemi, lottando per il proprio team ma ancor di più per la "camiseta", la maglia o semplicemente la propria Nazione e vincono!. Nella vita ho ricevuto pochi complimenti, tutti ripetevano che mi avrebbero fatto del male mentre le delusioni e le critiche mi avrebbero fatto crescere. Ecco partiamo da questo, facciamo tutti un passo indietro, smorziamo toni ed entusiasmo, guardiamo in faccia alla realtà. Piuttosto che sprecar fiato contro Ventura & Co (due anni fa innovatore del calcio per molti eh!!) pensiamo in modo cinico a quanto vediamo di Domenica in Domenica, in serie A quanto in B. Io sarò un nostalgico, uno pesante, ma sono anni che non vedo il calcio in Italia. Sono anni che non si vedono ragazzi italiani motivati, con il fuoco dentro, la "garra", la Fame di chi vuole arrivare, di chi vuole vincere tutto. Bisogna criticare aspramente chi gioca per soldi o la notorietà, eleggere a esempio giovani che invece del "testa bassa e pedalare" ne fanno uno stile di vita e non sono mai contenti non han paura di nessuno. Ecco, la paura che ci rende tutti umani, che ci limita e condiziona, che purtroppo vedo sempre più in serie A. Quando sento frasi di resa al cospetto della Juventus o del Napoli (grandi team, massimo rispetto) il piccolo calciatore che è in me muore tristemente. Cioè ragazzi, siete in serie A, vivete un sogno, giocate contro un fenomeno come Buffon e non siete stimolati, con il massimo rispetto, a fargli goal , a vincere contro? sentivo di "pick your fight" , di mettere le riserve contro le grandi... credete che ieri la Svezia, "umilmente" bollata come inferiore(e ti pareva), abbia giocato con paura?

Ho lasciato volutamente la questione "stranieri" alla fine. Quando si parla di integrazione, si parla anche di equo scambio di esperienze, costumi e abitudini, per questo è giusto parlare di risorsa. Ovviamente in Italia sono il male, artefici della sconfitta di ieri (nel 2006 tutti italiani in serie A ovvio!!!); io mi chiedo: e se avessero giocato con la grinta di Torreira, la glacialità di Skriniar, la testardaggine di Higuain o l'umiltà di Rohdén (si, giocatore di Crotone e Svezia), come sarebbe finita?? Non sarebbe forse il caso di ridimensionarsi e iniziare a far tesoro di questi ragazzi che sacrificano tanto per correre verso un sogno? Di integrarsi e sentirsi parte del mondo calcio?

Una chiusura rapida sui giornalisti: il calcio è anche vostro, siate educatori..come dei genitori vecchio stile, capisco la necessità di notizia ma vi prego, siate critici in modo costruttivo e con tutti! lasciate perdere relazioni, gossip e cose varie, focalizzatevi sul calcio, parlate di calcio, di tattica e di talento (senza esaltarlo). Vi propongo a tal proposito un metro di giudizio: se un calciatore vuole essere definito fenomeno, deve essere uguale o superiore ai vari Ronaldo (Nazario), Del Piero, Totti etc.. altrimenti "giù la testa e pedalare".

Il piccolo calciatore che è in me oggi vive di rimpianti Vorrei però ringraziare Alessandro Florenzi che in una sera di metà novembre ha cercato di rianimare il piccolo calciatore con la grinta e il cuore che vorrei sempre vedere in un campo verde, futuro Capitano! Parlando di capitano, un grazie va a Gigi Buffon, al sedicenne Buffon, diamante grezzo in una Serie A di leoni, al Buffon che applaude al talento di Ronaldo, al Buffon che è storia e la storia non si cancella con una sconfitta.
Grazie di tutto.