Il lavoro di Antonio Conte all'Inter è oggettivamente straordinario, quasi impensabile solo un mese fa. La squadra ora gira e gioca a ritmi alti, mostrando muscoli e scampoli di grande gioco. I movimenti in blocco dei reparti aiutano non poco la difesa nel contenere gli attacchi alla porta di un sempre più maestoso Handanovic. Con un sistema difensivo nuovo era pronosticabile una fase di adattamento con possibili sbandate, invece gli uomini di Conte hanno ben retto il cambio tattico imposto. Il centrocampo, fulcro del gioco, è stato impreziosito da innesti di qualità come Sensi, testa e piedi sopraffini, e un sorprendente Barella. L'attacco ha dato maggiore libertà al toro Martinez, uno che a calcio gioca e molto bene. Beh ma allora cosa manca? Non poco, ad esempio che una grande squadra è fatta da 22 grandi giocatori, non da 11.

Nelle ultime due gare abbiamo visto cadere un mito del calcio moderno: servono i muscoli a centrocampo. Gli inserimenti di Gagliardini e Vecino (non me ne vogliano ma devono adattarsi e velocemente) al posto di Sensi hanno sottratto molta dinamicità al centrocampo e incredibilmente indebolito il recupero palla. Sembra un controsenso, entra un incontrista per un trequartista e difendi peggio, ma è proprio quello che si è visto in campo. Prendiamo il secondo goal della Juventus: Pjanic imposta, sponda dell'attaccante, inserimento di Bentancur che serve l'assist a Higuain. In questa azione Vecino deve chiudere su Pjanic, impedire il passaggio verticale, ma si posiziona a 5-10 metri lasciando tutto lo spazio per impostare. Lasciare tanto spazio a Pjanic equivale a una condanna a subire azioni pericolose, il ragazzo va preso a uomo e marcato stretto.

Nella medesima azione si vede un Brozovic svogliato (gli accade nelle grandi sfide!), fuori posizione, voltato di schiena al pallone, passeggiare e perdersi Bentancur. Un centrocampista, soprattutto contro giocatori di livello, deve pensare veloce, mantenere la posizione e chiudere preventivamente. Non si può pensare di scorrazzare per il campo senza una logica, bisogna pensare bene e in modo ordinato. In tutto questo Sensi rappresenta un fattore, pressando e capendo prima dove la palla si muoverà. Credo sinceramente che l'era dei muscoli sia finita e che anche Conte lo abbia capito, servono corsa e tecnica. In questa chiave consigli ai colossi di centrocampo di studiare calcio e seguire il mister o rischiano di perdersi. Al mister infine consiglio vivamente di essere molto più elastico e uscire dagli schemi, spesso seguiti più per convenzione che per reale utilità. In una mediana dinamica proverei Lazaro sul centro-destra, da ex trequartista potrebbe adattarsi bene al ruolo e sarebbe più mobile di Vecino. Contro grandi squadre bisogna osare, è più facile non avendo nulla da perdere, se perdi Sensi per infortunio inserisci Politano, mal che vada puoi rimediare ma almeno prova ad impensierire l'avversario.

Detto questo, l'Inter sembra essere tornata ai livelli che le competono, pur mantenendo molte lacune evidenziate dalle due supersfide. Chiaramente non si può minimamente pensare di competere ora con squadre che possono schierare tra gli altri Messi e Cristiano Ronaldo, giocatori alieni che portano dentro il fuoco dell'ambizione. Ed è per questo che bisogna sentirsi onorati di aver battagliato con loro, aver affrontato a testa alta dei campioni, incrociato gli occhi della tigre. I giocatori dell'Inter devono ora fermarsi e pensare a questi due incontri storici, con orgoglio e l'intelligenza di chi vuole imparare dai migliori. Perdere con Juve e Barça ci può stare ma sarebbe un peccato non imparare nulla dalle sfide agli alieni.