Dopo un derby perso malamente, gli umori non possono che essere negativi in casa Inter. Un derby replay di quello andato in scena nel 2021, dove il Milan gioca in modo sfrontato, soffre e vince meritatamente ed umilmente.
L'Inter dal canto suo mostra sempre più limiti di gioco ma soprattutto caratteriali, con un piglio arrogante da nobile decaduta. Sono anni ormai che la gestione arranca economicamente e strategicamente, si cerca di costruire un'immagine nuova dell'Inter, finendo per macchiare ancor di più la storia e la maglia del club. Negli anni le ricette sono state varie dallo spendi-spandi all'austerità, dai tour promozionali al ritiro nel giardino di casa, dal tutti uniti al ognuno per se (e ritorno). Tutto questo si è rivelato una buona cura di mantenimento per una società debilitata ed impantanata in una mentalità antica e sorpassata, tipica di salotti politici italiani, dove il giovane va attratto (su tiktok) ma non valorizzato. La cura Marotta ad essere onesti ha portato a vittorie e plusvalenze che non hanno però solo momentaneamente tamponato le emorragie economiche di una società in netta difficoltà. Se dalla immobile e spaesata famiglia Zhang non possiamo che aspettarci dei silenzi, mi sarei aspettato di più da chi nel calcio ci lavora da anni e con successi! Marotta ed Ausilio, che ringraziamo per i miracoli dirigenziali, hanno forse peccato di interismo nel passato mercato e perso un'occasione importante per rinfrescare l'ambiente. Con interismo mi riferisco a quel sentimento di affezione nei confronti dei calciatori, un legame difficile da spezzare che culmina con avversione alle cessioni. Speravo che la coppia più bella del mercato riuscisse ad immunizzarsi a tutto ciò ma mi sbagliavo. In una situazione economica pessima,  con la UEFA in pressione ed i contratti in scadenza mi sarei aspettato un colpo di spugna dei dirigenti. Con Skriniar ormai in accordi con il PSG e De Vrji giunto alla crisi del terzo anno si sarebbero dovute fare altre valutazioni, cedendoli entrambi ad inizio mercato. Il buon Giuntoli, per esempio, non ha esitato a sostituire la colonna Koulibaly con il buon Kim, tanto in serie A non è che servano difese granitiche oggigiorno. Purtroppo l'interismo ha preso il sopravvento ed i sentimenti hanno vinto ancora garantendo ai due permanenza e magari svincolo a zero tra qualche mese.

Altra nota dolente riguarda gli esuberi, tralasciando i tempi biblici per rescindere con Vidal e Sanchez, si poteva inserire il buon Gagliardini in scambi o monetizzare dalla cessione. Ancor più dolente, anzi tragica, è stata la cessione di Casadei. Si era detto "mai più casi Zaniolo", ecco appunto! Sacrifichiamo e svendiamo ancora il futuro, i miei complimenti! In molti però diranno: "ah ma son stati comprati dei giovani di talento", vero, son stati presi giovani per passerelle all'80mo. Infatti, in linea con la politica i giovani stanno su Tiktok, il buon Inzaghi preferisce andarci cauto e relegare Asllani e Bellanova in panca persino nella poco proibitiva gara contro la Cremonese.
A dirla tutta si era spesso lamentati per la mancanza di rincalzi soprattutto in turni ravvicinati, magari alla prossima deciderà di dare spazio a questi giovani. Magari sin dalla prossima con il Bayern, il mister capirà anche l'esigenza di esulare da idee tattiche statiche e comincerà ad essere più imprevedibile! Difatti, ormai il 3-5-2, il gioco da dietro e sulle fasce oltre ai famosi cambi al 60mo stanno diventando un mantra, una filastrocca degna della famosa Sarti, Burgnich, Facchetti... Se anche altri allenatori, oltre a Sarri e Pioli,  dovessero scoprire le lacune sulla trequarti e la sofferenza sul pressing alto e verticalizzazione rapida, per lo stimatissimo Inzaghi saran dolori e probabilmente solo il sacro bilancio potrà salvarlo dall'esonero. Nota a margine, faccia giocare Onana, così per tenerlo allenato ed evitare un altro peccato originale di sconfitte passate. 

Dopo questa dolorosa carrellata di problemi vorrei giungere a conclusioni.
Questa estate poteva essere quella giusta per resettare il tutto. Si sarebbero potuti chiamare in causa vari problemi per fare cassa e ripartire da zero. Noi interisti avremmo accettato le sconfitte, che sono comunque arrivate, ed anche un piazzamento fuori dalle prime quattro (che magari poi arriva). La futuribilità e l'elasticità mentale sono doti fondamentali per il successo e questo purtroppo all'Inter si è perso. Si punta a sopravvivere quando l'obiettivo di ognuno dovrebbe essere vivere.
A mio parere bisogna dare spazio a chi sa osare con coraggio e idee, dalla dirigenza alla guida tecnica ma soprattutto dare spazio a chi sente dentro l'Inter. Ricordate sempre che tutti passano ma l'Inter resta e facciamo si che possa risorgere ancora, come ha sempre fatto.