La prima considerazione da fare, che a mio giudizio non è per nulla secondaria, è relativa al fatto che dopo aver giocato un derby così bello ed entusiasmante, il Salisburgo, formazione austriaca di fascia medio bassa nel panorama calcistico europeo, era la più classica delle "bucce di banana" sportive e una sconfitta avrebbe complicato notevolmente il proseguo del girone.

Il Salisburgo vale l'italico Sassuolo, con la differenza che Red Bull, proprietaria di altre tre formazioni, garantisce per quel progetto basato su giovani di assoluto valore, vero o presunto, dando più credibilità e visibilità ad una squadra diventata famosa più per le cessioni dei suoi giovani talenti che per le recenti vittorie, relegando le formazioni di Vienna a ruolo di comparse.
Tanta corsa, applicazione tattica e poco altro, eppure sufficienti per mettere il Milan in difficoltà e, grazie ad un black out collettivo, iniziato da Bennacer che perde palla davanti all'area, continuato da Kalulu che si fa sbeffeggiare dentro l'area di rigore e concluso da Maignan, trafitto fra le gambe, trova subito il vantaggio.

Giroud si era già divorato il gol del vantaggio, mostrando poco altruismo e preferendo concludere in porta da posizione troppo angolata, piuttosto che servire Leao. La nota positiva è che il Milan non si è minimamente scomposto, ha continuato a giocare come sa, senza timore, trovando il gol del pareggio con un'azione bellissima, come sempre costruita dal basso che partendo da Theo ha visto CDK liberare Bennacer, con un tocco delizioso, poi Leao e Salamandra per il gol del pareggio.
Chi, come me, si aspettava che il secondo tempo sarebbe servito per chiudere la partita, si sbagliava totalmente. In 45 minuti il Milan crea poco o nulla e resta il ricordo solo del palo finale, su tiro di Leao deviato da un difensore, troppo poco. Il Salisburgo era stato pericoloso in tre occasioni, un contropiede pericolosissimo, fortunatamente concluso male, un tiro da fuori area, parato da Maignan e, complice Theo, che scaraventa una palla "suicida" davanti alla nostra area, servendo un assist all'attaccante austriaco, un tiro che termina di poco a lato.

Le note positive della serata sono poche, ma ugualmente importanti. Oltre al punto conquistato riguardano gli ingressi di Pobega, per Bennacer e Dest per capitan Calabria, apparso stanco e particolarmente nervoso. Il primo si è proposto con personalità entrando subito nel vivo del gioco, mentre l'americano, arrivato da pochissimi giorni, senza strafare ha svolto perfettamente la fase difensiva. Ben diverso è il capitolo inerente le note negative.
Al primo posto metterei l'evidente problema di riuscire a sviluppare anche la più semplice delle azioni, in uscita dalla difesa, sul lato destro. Calabria, Salamandra, Bennacer e anche CDK, sono praticamente avulsi da questa fase che viceversa trova in Theo, Tonali e Leao, una fluidità e una pericolosità totalmente sconosciuta sulla fascia opposta. Mister Pioli deve lavorare molto e trovare soluzioni alternative, poichè se vuole almeno sfruttare le indubbie doti del giovane belga e logicamente mi riferisco a CDK, deve trovargli un ruolo e una collocazione, ben più attiva di quella vista ieri.
Sicuramente spetta anche a lui essere più intraprendente e meno timido, ma non è neppure facile muoversi fra compagni che preferiscono spesso l'azione in solitaria. Ora che Leao o Theo partano palla al piede nel tentativo di aprire le difese, può essere anche accettabile, ma se a farlo sono Salamandra e Diaz, che perdono regolarmente il pallone e mettono in difficoltà tutti i compagni, allora anche no, GRAZIE.

Questo discorso riguarda anche la prima punta. Giroud prima e Origi poi, vengono serviti solo da Tonali o Bennacer, non c'è mai un passaggio filtrante o la possibilità di giocare di sponda con l'inserimento del centrocampista. Il solo Pobega ha provato la conclusione, strozzando il tiro. Messias almeno si mantiene largo e gioca con pochi tocchi. Urge quindi trovare soluzioni alternative per coinvolgere più giocatori. A mio giudizio se Mister Pioli vuole insistere con Diaz, lo proverei sulla fascia destra, per proporre dribbling e cross, la sua leggerezza e la tendenza a tenere troppo la palla, sono dannose come trequartista, dove con il tempo Adlì sarà più adatto. Logico poi che contro squadre più forti, propense meno a chiudersi, sia più facile trovare spazi e profondità. La garanzia di questa squadra è la difesa ed è su quella che si può continuare a costruire le vittorie.

Sassuolo, Salisburgo e ora Sampdoria, tutte squadre che iniziano con la S, ma a Genova serve un risultato diverso e forse anche qualche altra soluzione. In una notte non particolarmente brillante, il Chelsea perde a Zagabria e complica il suo percorso, quindi guardiamo avanti, fiduciosi, ma anche consapevoli dei nostri limiti.