Partirei da una considerazione, tanto ovvia quanto determinante, per capire il perchè nell'analizzare una partita giocata dal Milan con tanto impegno e concentrazione, il giudizio debba, obbligatoriamente, essere severo e critico. SERVIVA VINCERE. Fare un gol e incrementare la classifica con tre punti importantissimi.

Viceversa ci si è bloccati sull'ennesimo pareggio, una consuetudine tutta rossonera, specialmente quando si gioca in prossimità di impegni internazionali.
La partita è stata un monologo della squadra allenata da Mister Pioli, costantemente in attacco alla ricerca di un gol, che avrebbe anche meritato, ma che purtroppo non si è concretizzato. Il Milan avrebbe potuto tranquillamente giocare senza portiere poichè Maignan non ha dovuto effettuare nessuna parata. L'Empoli, squadra decorosa di metà classifica, è venuta a Milano per difendersi e perdere tempo, riuscendoci perfettamente. Forse e ribadisco, forse, poteva esserci un rigore, per un fallo su Theo, ma arbitro e VAR, hanno valutato l'intervento come regolare e quindi ogni recriminazione diventa superflua. Finisce zero a zero e diventa obbligatorio indicare Mister Pioli quale responsabile di questo passo falso.
Perchè un allenatore che dichiara: "testa solo all'Empoli", decide di far riposare ben cinque titolari? La risposta è semplicissima. Perchè pensa alla sfida di Champions contro il Napoli. Tutti i tifosi milanisti, all'annuncio della formazione, hanno capito che battere l'Empoli sarebbe stato difficilissimo e così è stato. Una rotazione poteva essere comprensibile, oltre che logica, ma privarsi contemporaneamente di Diaz, in non buone condizioni fisiche, Leao e Giroud, significa ridurre o quasi azzerare le possibilità di segnare e così è stato. Ci sono delle regole, non scritte, che non vanno mai messe in discussione, ne cito due : 1- Squadra che vince, non si tocca. 2- La fortuna è cieca, ma la sfortuna ci vede benissimo.

Mister Pioli ha deciso di sfidarle entrambe e il risultato è ora ben visibile sotto i suoi occhi. Il suo eccesso di prudenza ha influito in modo determinante e se Giroud ha una età che sconsiglia sovraccarichi perchè un eventuale infortunio comprometterebbe la fine della stagione, la gioventù e l'esuberanza di Leao doveva indirizzare verso ben altra soluzione. Il nostro allenatore non ha nemmeno saputo cavalcare quel  pizzico di fortuna che spesso è necessaria per vincere partite così chiuse. Ad incominciare dall'utilizzo della maglia, che oltre ad essere bruttissima ha precedenti poco confortanti, per finire alla scelta di schierare Origi, il nostro "Calimero", per rifarsi ad una vecchia pubblicità della Miralanza, talmente goffo e sfortunato, da essere sommerso dai fischi di San Siro al momento della sua sostituzione.

Bisognava vincere e si sarebbe potuto farlo anche con gli interpreti scelti dall'allenatore, ma serviva altro, non bisognava regalare un tempo alla squadra toscana e specialmente bisognava avere le idee chiare sul come aggredire l'avversario. E' su questo aspetto che, settimana dopo settimana, tutte le mie certezze che portavano a difendere strenuamente Mister Pioli si stanno sgretolando, mostrando uno scenario totalmente diverso da quello che avevo prospettato. Una Grande Squadra non ha bisogno di adattarsi ad ogni avversario, modificando il proprio modo di giocare, ma sa sviluppare azioni sufficientemente diversificate per mettere in difficoltà ogni tipo di difesa. Questo al Milan non sta succedendo. L'allenatore cerca costantemente la sperimentazione, spostare giocatori e schierarne altri anche se inutilizzati da mesi. E' successo per Thiaw e per Pobega, mentre Vrancks e Adlì sono rimasti chiusi negli armadietti di Milanello, oppure CDK non è neppure proponibile contro la squadra allenata da Mister Zanetti. Misteri del calcio. Un giocatore pagato quanto il valore di metà giocatori dell'Empoli, abile nel dribbling, seduto a guardarsi la partita. Una rosa di trenta giocatori, oltretutto a busta paga di una proprietà che è attenta anche alla spesa della carta igienica, che si permette di avere Dest, Bakajoko, i due già citati, Gabbia, Mirante, Ballò e fino a ieri, Pobega, inutilizzati, per poi vedere in campo, Origi e Colombo a Lecce, onestamente obbliga a qualche riflessione.
Ma, ancora peggio, in questa sperimentazione che predilige costantemente stringere il campo e non allargarlo, il tiro da fuori area è merce rara, così come la capacità di conquistare un fallo dal limite dell'area. Calabria e Theo dovrebbero proporre cross dal fondo, non dalla trequarti, dove la lettura è facilissima e ogni difesa è agevolata. Una partita dove volendo far riposare Giroud, aveva più una logica proporre CDK, come "falso nove", non dando punti di riferimento e magari sfruttare gli inserimenti.
La mia analisi è molto severa contro il tecnico natio di Parma perchè dopo uno scudetto vinto mi aspettavo la conferma di un gioco ben preciso e non vedere Bennacer spostato a caso, per il campo.

Il Milan pareggia una partita che doveva vincere, più che comprensibile con un quarto di Champions da giocare contro il Napoli.
Nonostante l'impegno, la testa era a quella partita e la paura di infortunarsi e doverla saltare ha frenato più di quanto possiamo pensare.
Quindi nella lunga attesa verso quella sfida, auguro a tutti, milanisti e non, una Serena e Buona PASQUA.