I principali campionati di calcio si fermano per spostare riflettori e attenzioni, sulla manifestazione principe per lo Sport che tanto amiamo, i Mondiali di Calcio. Per la prima volta e speriamo ultima, si giocheranno in inverno e in Qatar. Non è facile capire i motivi di questa scelta e quali reali vantaggi possano portare al movimento calcistico mondiale, ma ormai, a pochi giorni dall'inizio, nella consapevolezza che la costruzione di quegli stadi, "cattedrali nel deserto" nel vero senso del termine, sono costate troppe vite umane, considerate meno importanti dei loro petrodollari, tutto verrà accantonato per dar spazio al solo evento, che resta ugualmente di interesse Mondiale.

Anche noi italiani, pur senza la presenza della nostra Nazionale, siamo in  attesa del fischio di inizio, ma specialmente di quello finale, per tornare a quella normalità del nostro campionato, che ci è stata totalmente stravolta. Una mondiale che, più del passato, sarà televisiva. Boicottato da chi crede in quei valori troppo spesso dimenticati. Ma purtroppo, come è spesso accaduto, sarà il seguito mondiale a dimostrare quanto sia facile, per lo "spettacolo", avere la meglio su qualsiasi altro valore che, per quanto importante, verrà facilmente rimosso dalle menti di milioni di persone per oltre un mese, sostituito con un pallone che rotola, in stadi con confort e aria condizionata, mentre il resto del mondo, o parte, seleziona gli orari per usare l'energia.

Appare evidente che non era questo il mondo che sognavamo da ragazzi e che anche il calcio abbia smarrito quel ruolo a cui aspiravamo. E' sempre e solo una questione di denaro, inutile aggrapparsi a quel romanticismo che ormai fa parte di un calcio, morto e sepolto. Allora non mi resta che guardare al Nostro campionato, mosso da quella passione che ho ugualmente tenuta intatta con il passare degli anni. Cercando di analizzare quale sarà lo scenario futuro, anche se nella consapevolezza che ci sarà molto da aspettare. 
Ancora ventitré giornate da giocare, quattro del girone d'andata e diciannove di ritorno. Avventurarsi in un pronostico, che oggi appare tinto di azzurro, come la squadra allenata da Mister Spalletti, può essere molto rischioso senza essere capaci di valutare tutte le insidie disseminate in un percorso così lungo.

Partiamo dai dati a nostra disposizione. Si sono giocate quindici giornate di campionato e sei di competizioni europee. Ventun partite, compresse in un periodo ristretto, oltretutto con l'aggiunta di impegni delle Nazionali e una serie di infortuni, più o meno gravi, che hanno coinvolto un numero spropositato di atleti. Superfluo fare classifiche su quale club sia stato più o meno penalizzato, ma non può essere contraddetto il dato che se il Milan ha giocato praticamente senza il suo portiere titolare, uno degli artefici principali per la vittoria dello scudetto, l'Inter non abbia potuto avvalersi di Lukaku e il tanto criticato Allegri, di Podba, De Maria e Chiesa.
Il Napoli ha fatto la lepre. Tredici vittorie, undici delle quali consecutive e due pareggi, per un totale di 41 punti conquistati, otto più del Milan, dieci dalla Juventus e undici dall'Inter che perdendo addirittura cinque partite sembrava destinata all'anonimato, mentre è agganciata alle inseguitrici avendo, come la Lazio, 30 punti. Atalanta e Roma chiudono il gruppo delle "sette sorelle" con 27 punti, ma anche con la sensazione che abbiano qualcosa in meno delle cinque formazioni che le precedono. Tutte le speranze delle squadre che inseguono i partenopei sono sicuramente condizionate dall'esito dei quattro incontri che porteranno alla conclusione del girone d'andata. Il Napoli di Mister Spalletti non solo sarà tre volte in trasferta, dove per altro non ha mai avuto particolari difficoltà a cogliere le vittorie, ma sono il valore delle avversarie ad indirizzare gran parte delle aspettative collettive: Inter, Sampdoria, Juventus e Salernitana, con solo i bianconeri di Torino affrontati  fra le mura amiche. Ed è su questo dato che vale la pena soffermarsi. Non bastasse l'interruzione per i Mondiali, ad evidenziare l'originalità di un campionato totalmente diverso dai precedenti, non può sfuggire la stranezza di un calendario che ha proposto al Napoli di affrontare in casa solo la Juventus, fra le rivali più accreditate, in tutto il girone d'andata. Chi pensa che sia un vantaggio, non conosce le statistiche. Dei sedici incontri giocati fino ad oggi, fra le prime sette formazioni del nostro campionato, sono cinque le vittorie casalinghe, due i pareggi e nove le vittorie in trasferta, con il Napoli che le conquista tutte e quattro. Logico quindi affidarsi proprio all'esito di quei cinque incontri che la squadra partenopea giocherà in casa, nel girone di ritorno, contro Roma, Lazio, Milan, Atalanta e Inter, per sperare di ricucire quello svantaggio che oggi appare incolmabile.
Ma veniamo al Milan. Due punti in meno rispetto alla passata stagione, ma con la qualificazione agli ottavi di Champions e la possibilità di poter uguagliare o magari migliorare i 42 punti conquistati lo scorso anno, che attualmente distano nove punti. Anche il Milan avrà un calendario particolarmente impegnativo, con tre trasferte su quattro incontri. Salernitana, Roma, Lecce e Lazio, con solo la squadra allenata da Mourinho affrontata a San Siro.

Se guardiamo al recente passato, Spalletti e Pioli sembrano più abili nelle ripartenze dei campionati, mentre Allegri appare in difficoltà e Inzaghi spesso tarda a registrare la squadra. Se così fosse e il Napoli non venisse costretto a rallentare, il vantaggio acquisito, alimentato da fiducia ed entusiasmo, sarebbe quasi impossibile da colmare per tutte le formazioni obbligate ad inseguire con più di dieci punti di ritardo. Totalmente diverso il discorso in caso opposto, quando il ricordo di quanto accaduto la passata stagione sarebbe di stimolo per il gruppetto delle inseguitrici. Non bastasse questo scenario, già di suo particolarmente interessante, dobbiamo inserire le competizioni europee che quest'anno vedono le formazioni italiane agguerrite e in grado di lottare per piazzamenti più che onorevoli. Ritengo che dopo i prossimi quattro incontri fare un pronostico potrà essere certamente più facile, ma molto probabilmente il campionato resterà aperto fino all'ultima giornata e magari con uno spareggio a sancire l'eccezionalità di questa stagione. Non resta quindi che aspettare il 4 gennaio e la ripresa del campionato.

Il 2022 a noi tifosi milanisti ha regalato la gioia di uno scudetto che aspettavamo da troppi anni, l'augurio è che il 2023 possa essere anche meglio. Il Milan è impegnato su quattro fronti: Super Coppa Italiana, Campionato, Coppa Italia e Champions, vincere è bello ed aiuta a vincere, quindi l'augurio è quello di poterci divertire.