Leggo la classifica e noto che il Milan è nelle prime 7 squadre della classifica a 1 solo punto dalla Juventus e a 3 dal primo posto. I rossoneri, per giunta, precedono Roma e Lazio ovvero due concorrenti autorevoli per un posto in Champions. Per quel che riguarda la classifica, quindi, si può dire che con Brescia e Verona, i rossoneri abbiano ben puntellato la propria posizione dopo lo scivolone di Udine. La cosa non è da sottovalutare, visto che il calcio è sport agonistico e si scende in campo per il risultato, non per altri motivi.
Diciamo quindi che una buona considerazione del lunedì mattina può essere che è meglio un Milan "sbagliato", che torna da una trasferta con 3 punti e critiche feroci, che un Milan "giusto" che si ritrova con tanti complimenti e niente in mano.
Le critiche, però, non vanno sottovalutate, per evitare di ritrovarsi a Natale con poco più dei 6 punti attuali.

Da un po' la grancassa, la lingua che batte sul tamburo, sostiene che il Milan non abbia un gioco. Cosa falsa, perchè il Milan ce l'ha e si vede. Come tutte le squadre di Giampaolo, i rossoneri si dannano l'anima per far circolare la palla di prima in maniera da uscire dalla prorpia metà campo prima possibile rubando il tempo agli avversari. Si dannano l'anima, ma non riescono a farlo, in quanto giocano a 2 Km. all'ora, per cui la circolazione di palla diventa, quando va bene, sterile possesso. Lo schema c'è, tuttavia, anche se eseguito a una velocità che ne vanifica gli scopi. Non è decisivo il numero delle punte e mezze punte nè il loro posizionamento (larghe o strette), la filosofia di gioco resta quella, anche se, lo ripeto, è posta in essere a una velocità insufficiente.

Il Milan di ieri non è stato, comunque, "sbagliato" solo nel fare cose in velocità senza velocità (il che è addirittura un'assurdità, oltre che un errore). I rossoneri erano, in effetti, "sbagliati" in un intero settore del centrocampo e della trequarti: l'asse di centro-sinistre Biglia, Chala e Paquetà. E mi spiego.

Ho l'impressione che Giampaolo stia cadendo nell'errore, già commesso da Gattuso, di avere troppa reverenza nei confronti di giocatori con un degno passato, ma con poco futuro e, forse, neanche tanto presente. Gattuso ha difeso Higuain fino all'assurdo, mentre Giampaolo ieri si è affidato a un Lucas Biglia inguardabile. L'argentino si è sforzato di mascherare con l'esperienza l'attuale inconsistenza, ma tranne che per un paio di validi ripiegamenti, si è rivelato inconsistente, per l'appunto, nel senso letterale della parola. Poco prima del gol e nel finale, quando il Verona ha accelerato, il Milan è stato del tutto incapace di nascondere la palla ai veronesi facendoli correre a vuoto, cosa che dovrebbe essere agevole in 11 contro 10. E ciò perchè non esisteva in campo nessun essere vivente bipede in grado di fare da punto di riferimento ai compagni. Biglia, come ho scritto, era inconsistente.

Giampaolo, inoltre, non ha capito che, tanto Chala quanto Paquetà hanno bisogno di essere liberi di muoversi per trovare la propria posizione. Nel primo tempo, quindi, si pestavano i piedi a vicenda sulle mezza sinistra con Chala che tirava il freno per non finire addosso a un Paquetà rientrante e un Paquetà che si torturava per non scivolare troppo a centrocampo. Nel secondo tempo Giampaolo toglieva opportunamente il brasiliano, già ammonito, e il rendimento di Chala saliva, dal momento che in campo c'era Rebic largo sulla fascia. Il turco procurava il rigore con bel tiro nello specchio della porta parato un difensore scaligero. In seguito, causava il gol annullato giustamente a Piatek con un sinistro sporco il cui rimbalzo irriverente metteva in difficoltà il portiere avversario, Silvestri.

Proprio il gol annullato ha mostrato che Piatek sta ritrovando elasticità, visto che Silvestri era nettamente in vantaggio, ma è riuscito a mettere le mani sulla sfera solo una frazione di secondo prima del polacco. Non sottovalutiamo neppure il fatto che il gol di Piatek è arrivato su rigore, perchè i rigori bisogna saperli trasformare e, negli ultimi anni, i rossoneri hanno perso molte chance per penalty non trasformati.

Rebic ha iniziato "ciccando" un gol fatto a tu per tu con Silvestri, ma poi si è mosso bene, quanto a Suso, periodicamente ha di quelle giornate in cui dimentica che, se almeno una volta su 3 non va a destra, nessuno crederà mai che ci possa andare e i difensori lo attenderanno immancabilmente a sinistra. Calabria, come al solito, ha corso tanto, ma al momento di crossare lo faceva coi soliti ferri da stiro che si ritrova al posto dei piedi.

Il Milan di ieri non ha chance ragionevoli di fare punti nel derby, ma non è detto che con l'Inter sia il "Milan di ieri". Si gioca fra sei giorni e in sei giorni possono accadere molte cose, perfino che Giampaolo prenda atto che il Biglia di ieri è una vecchia nave ammiraglia che ormai non può reggere il mare aperto. Potrebbe anche capire che i giocatori come Paquetà non sono automi e li devi lasciare liberi o, tanto vale, prenditi la responsabilità di non farli giocare.