Ero timoroso, ma fiducioso. Passare l'ottavo di Champions, contro il Totthenam guidato da Mister Antonio Conte, aveva troppa importanza. Per quanto il Milan giocasse il passaggio del turno, da sfavorito, media e tifosi avevano dato un'importanza eccessiva a questa partita, diventata come "l'ultima spiaggia", di una stagione meno brillante delle precedenti.

Appare impossibile come sia l'allenatore che la squadra, freschi vincitori di uno scudetto, tanto bello quanto inaspettato, non riescano ad azzerare le costanti critiche con cui vengono giudicati, trovando difficoltà a scaldare i cuori di troppi, tifosi e non. La loro risposta è stata esemplare, affrontando il Totthenam senza paura, giocando da squadra europea e ribadendo, se serviva, che è il Milan ad aver vinto sette Champions e non certo quelle squadre che pur spendendo cifre immense, per acquisti e stipendi, possono risparmiare sulle pulizie, poichè nelle mensole delle sedi, ci sono libri e non trofei.

Timoroso ma fiducioso, al punto di sbilanciarmi, quando prima della partita, ospite su Instagram della trasmissione Tre amici al Var, che vi invito a seguire, il conduttore Alessandro Mosco mi ha posto la domanda sul fare un pronostico secco sul risultato finale. La mia risposta è stata: "zero a zero", motivata dalla forza del nostro reparto difensivo, da un portiere di assoluta bravura e dalla consapevolezza che il Totthenam non stava attraversando il suo momento migliore. Avevo anche aggiunto "Noi non segniamo", nella realistica consapevolezza che tutti i limiti di questa squadra, che tanto amo, sono tutti concentrati sui giocatori che agiscono in fase d'attacco.
L'altro ospite, anche lui milanista "D.O.C.", Mattia Rivelli, condivideva un celato ottimismo, pur evidenziando, sempre in modo così dettagliato e preciso che è un piacere ascoltarlo, lo sbaglio tecnico tattico nell'utilizzare Leao, troppo accentrato e molto meno incisivo in fase d'attacco. Zero a zero è stato, premiando non solo le nostre previsioni, ma tutto il popolo rossonero che stava aspettando da troppi anni di tornare a giocare partite così importanti.
Il Milan attuale ha un reparto difensivo di forza e qualità. Maignan, Kalulu, Thiaw, Tomori e Theo non hanno nulla da invidiare alle difese del Milan del passato e sappiamo benissimo quali e quanti campioni hanno giocato con questa maglia gloriosa. Loro sono il "muro insuperabile" sul quale cercare di costruire un'impresa che appare impossibile, o più semplicemente costruire una squadra più forte e competitiva dell'attuale.

C'è un dato che fotografa perfettamente questo doppio confronto. In 180 minuti il Milan ha concesso una sola occasione da gol alla squadra inglese, il colpo di testa di Kean al minuto 93', neutralizzato da Maignan. Il pareggio è un risultato che ci accontenta, visto il passaggio del turno, ma che non premia una squadra che è stata padrona della partita, per le occasioni create e per il palo colpito da Origi, quando fare gol era più semplice. Un Milan che ha saputo esprimersi al meglio delle proprie possibilità, compatto e determinato, consapevole dei propri limiti, da trasformarli in pregi. Vedere Giroud, a 36 anni, un Campione che ha vinto tutto quello che c'era da vincere, correre e sacrificarsi su ogni pallone, come fosse un ragazzino, non solo riempie di gioia, ma conferma che in un calcio fatto sempre più, da ragazzi milionari, più attenti a non spettinarsi e ai followers che li seguono, sono ancora le motivazioni e la voglia di sudare e rincorrere ogni pallone a fare la differenza.

E' la vittoria di Pioli, allenatore troppo sottovalutato, ultimamente anche da me, confuso da chi lo aveva già licenziato e sepolto, perchè dalla sconfitta casalinga contro il Sassuolo ha saputo trovare soluzioni e interpreti alternativi. E' la vittoria di Maldini che anche in questa occasione ha voluto ribadire che non è al Milan solo per sistemare il bilancio, ma anche per vincere. Una vittoria che riporta il Milan fra le prime otto formazioni europee, magari in compagnia di altre due formazioni italiane, che diciamolo, non avremmo alcun timore referenziale, qualora le urne del sorteggio ci abbinassero come avversarie nei quarti. Un passaggio di turno che porta un beneficio economico fin troppo importante, per chi fa della sostenibilità economica, l'unico percorso percorribile e di cui ci auguriamo che la Dirigenza ne potrà trarre giovamento. A spanne, saranno almeno 20 i milioni che miglioreranno il già roseo bilancio rossonero e potrebbero aumentare.
E allora gioiamo, felici ed orgogliosi per questo risultato. Anche se il Milan viene paragonato all'armata Brancaleone ha superato anche questo ostacolo, ma Mister Pioli non è Gassman che ne interpretava il ruolo del comandante e così come non si era depresso nel momento più buio, alla guida del Milan, così oggi è consapevole che bisogna pensare solo alla partita contro la Salernitana, per recuperare punti in classifica e non rischiare di arrivare dopo quel quarto posto che garantisce la qualificazione alla Champions.

Il Milan è tornato e le avversarie sono avvisate: "Nothing is impossible". Branca, branca, branca, Leon, leon , leon.
FORZA MILAN, SEMPRE.