Diciamolo chiaramente. I risultati ottenuti in questa Champions, vanno al di là di ogni ragionevolezza. Meglio così per noi Milanesi, perché ci godremo e soffriremo per uno spettacolo mai immaginato e sognato, non tanto ad inizio stagione, dov'è sempre lecito sognare, ma di fronte alle brutture del campionato e dei vorticosi saliscendi di prestazioni e risultati.
Il destino beffardo per un certo verso, ma benevolo per la casualità con cui si è arrivati fin qui, metterà le due squadre e le rispettive società di fronte ad un all-in dove la riuscita del colpaccio è forse pronosticabile al 5%, (di là dal tabellone, ci sono cifre tecniche e monte ingaggi che quintuplicano o decuplicano quelli di Inter e Milan) e per contro invece un affaccio pericoloso ad un crepaccio: l'oblio europeo per la prossima stagione, decisamente più concreto e tangibile.

Insomma, Milan e Inter sono lì, ma con tutto l'amore (per l'una) e l'odio (sportivo) per l'altra, non sono pronte per essere lì. Non quanto avremmo voluto.
Rileggevo i nomi dei calciatori degli scontri europei precedenti; i punti che facevano e le posizioni che occupavano quelle squadre in classifica. Leggo invece i gol presi, le sconfitte subite di quelli di oggi.
Lontani dalla vetta e dietro nella bagarre per la qualificazione.
Se dobbiamo dirla tutta... Ci emozioneremo perché è il Derby. Ma siamo ancora poca roba.
L'Inter andrà in smantellamento tra addii, non riscatti, prestiti finiti, cariatidi a fine corsa.
Il Milan ha una rosa di giovani incompiuti, qualcuno dal sentore di top, che difficilmente, quando lo esprimerà sarà ancora con la maglia rossonera.

Stringiamoci uniti per cantare la nostra bella Milano. Come fossimo all'osteria del dopolavoro... con le scarpe bucate, lontana parente dei tempi di Moratti e Berlusconi.