Oramai la falange non armata dei Pioli-out si è rinfoltita ed onestà vuole che ad oggi ci siano davvero poche flebili motivazioni a sostenere la permanenza del mister in panchina, lui con tutto il suo staff.

A fronte delle interminabili prestazioni scadenti, dalla resa fisica e mentale che si attesta in ogni singola partita a 60 minuti massimo su 90 e poi baratro.

Messi di fronte ai fatti come dover assistere alla mattanza di muscoli e tendini in quella 'tonnara' di Milanello, al ritmo imbarazzante di 2 infortuni di media per partita giocata. 

Mettendo nel conto anche la pervicace costanza con cui si prendono i gol SEMPRE ALLO STESSO MODO, senza che vi siano soluzioni tattiche o strategiche a porre rimedio a questa emorragia. 

Rimane solo da constatare amaramente che la neofita e sportivamente impreparata dirigenza e la 'cauta e parsimoniosa' Proprietà americana, non hanno strumenti tecnici, conoscenze e, last but not least, volontà economica, di affrontare un doloroso, certamente costoso, ma necessario cambio di rotta. 

Di 'rotta', inteso in altro modo, c'è rimasta solo la squadra e... gran parte della tifoseria.

Ma prima di affossare qualsiasi velleità di resurrezione (periodo adatto questo per usare questo termine) e prepare tutti, me compreso, ad un gennaio 2024 di lacrime versate sul campo e condito in sala stampa da sequele di notizie fasulle su mancati acquisti e passi indietro dell'ultimo secondo, mi sento in dovere di fornire alla Società Milan un piccolo ma non trascurabile allarme: con questi numeri, con questo staff dirigenziale e tecnico, per un qualsivoglia manager o procuratore che cura lo sviluppo di qualsiasi giocatore che volesse crescere e farsi una carriera nel calcio, AcMilan ad oggi ha un appeal di valore ZERO!

Io stesso tifoso accanito da più di 40 anni, con l'amore che ho verso questa maglia rossonera, potessi per assurdo, con l'immaginazione tornare indietro ai miei 20 anni e avessi per ipotesi un'offerta di ingaggio qui e ora, probabilmente guarderei in faccia il mio procuratore e gli direi:"ma tu sei sicuro che non vado lì a scassarmi e finisco la carriera ancora prima di cominciarla?"

Fatta la mia doverosa reprimenda e contestazione al Board, a Cardinale, al Coach e collaboratori tecnici e sanitari, ora però introduco un breve approfondimento statistico della resa dei vecchi e dei nuovi calciatori rispetto al già quasi fallimentare 22/23 post scudetto.

Per verificare il trend della stagione 23/24, impietosa rispetto al miracolo dello scudetto (non può essere presa a paragone, perché vale come la scorsa del Napoli) prendiamo la pur tutto sommato deludente scorsa tornata. Scrissi ad inizio anno, un articoletto sui "numeri" che ci aggingevamo a portare in casa a seguito del mercato, paragonando chi entrava e chi usciva dal roster rossonero. Avevo poi di principio escluso Ibrahimovic nel novero, perché i diamanti non si mischiano con gli zirconi.

Oggi mancano 2 partite al giro di boa per il campionato e ahinoi abbiamo salutato con l'onore delle armi e qualche (più di qualche...) rimpianto la Champions League.

Ho stilato due numeri, pescati qua e là tra siti e articoli e le mie considerazioni sono queste. 

La difesa è un disastro che non era annunciato ma che si è palesato nella sua drammaticità. Il difetto è che non abbiamo acquistato giocatori filtro e con l'assenza di Bennacer è assolutamente comprensibile che il mister abbia optato per lungo tempo in Krunic titolare. Siamo a centrocampo imbottiti di mezze ali non di incontristi. E a dirla tutta, nemmeno Krunic nasce per quel ruolo. Gli infortunati in difesa, di ruolo, hanno ulteriormente acuito il problema di un'intera fase di non possesso e difesa nella sua globalità di azione, che dovrebbe partire da centrocampo, ma non è minimamente in grado di farlo. 

Archiviamo però questo capitolo e vediamo effettivamente dove i numeri non tornano proprio.

Quindi passiamo all'attacco, assecondando per un momento il mantra della Società che attraverso le parole di inizio stagione del mister, proclamava tronfio "gioco volitivo e miglioramento della QUALITÀ" e verifichiamo quanto segue: 

Giroud il grande vecchio campione, è in perfetta linea coi suoi numeri 9 gol contro i 18 totali della scorsa annata.

Pulisic nuovo acquisto ha già pareggiato in metà tempo, a parità di ruolo, i numeri di Messias coi suoi 6 gol.

Coi nuovi, sempre a parità di ruolo, possiamo anche paragonare Jovic 3 gol, preso al posto di Origi (2 inutili marcature per 2 milioni a gol).

Ma anche Okafor su Rebic a 3 gol pari... E speriamo pero non lo stesso numero di presenze a fine stagione...

Chukwueze non vale Saelemakers, e qui il capitolo è aperto: è un bidone? Almeno Alexis a parità di poca incisività in attacco, la presenza in fase difensiva almeno c'era.

Reijnders ha preso il posto nel centrocampo di Tonali, stante le differenze di caratteristiche però la stagione scorsa Sandro fece 2 gol (7 assist) l'olandese è lì. 

Loftus-Cheek e Musah oggi invece aggiungono poco. Ma questo è male, soprattutto per Ruben: era ed è un'incognita fisica, ed il suo apporto ad oggi è deficitario, perché abbiamo tutti negli occhi le immagini di prestazioni devastanti che mostrano la vera potenzialità e caratura di questo gigante del centrocampo.

Le delusioni più grandi arrivano dalle più grandi aspettative. 

Insomma in definitiva, nessuna perdita reale dal mercato estivo, ma anche nessun effettivo guadagno né i termini strettamente di numeri, né di innalzamento di qualità di gioco. Per 100 milioni di spesa... Mmmh... 

Ma quindi dove sta l'inghippo?

È molto molto semplice: mancano TUTTI i gol di Leao e Brahim Diaz!

Questi due giocatori la scorsa stagione hanno totalizzato 23 reti, 16 il portoghese, 7 lo spagnolo. Oggi il nostro bottino di metà stagione ci proietta a 4 miseri gol di Rafa. Se il trend rimanesse questo perdiamo dal conto 15 gol. É un'enormità soprattutto pensando che dietro, in difesa, di gol continueremo a prendere in quantità. È una enormità anche moralmente, perché lo stesso Leao aveva proclamato la sua nuova dimensione da leader, col cambio di maglia nella scritta e nel numero 10, proprio preso da Brahim, che mai avrei pensato di rimpiangere. 

Pensate sia paradossale dare così evidenza ai numeri dell'attacco, quando siamo la seconda squadra in serie A per gol segnati? Io dico di no, non è paradossale ma anzi è dare il peso giusto a parole e fatti. 

Io già scrissi che Leao e Pioli sono la stessa faccia della stessa medaglia. Continuo a sostenere questa linea, corroborata da dati di campo. Ci son due, non un solo 'montato' in questa squadra. Uno è sostituibile, ma non viene sostituito, l'altro è invece insostituibile, ma oggi non rende per quello che dovrebbe, pur rimanendo l'unico vero upgrade possibile di questo gruppo. 

L'ultimo spazietto lo lascio per Hernandez. Dovrei parlare di Theo anche, viste alcune prestazioni ma i numeri, a differenza del suo partner portoghese di fascia mancina, sono in realtà dalla sua. Del resto aveva fatto, in una stagione 2023 di discreto/buon livello 4 gol e 7 assit, comunque non numeri da capogiro.  Oggi a metà del guado ha la metà dei numeri, preciso come un orologio. Proiezione stimata di pari valore. Lì il problema quindi non è fare quello che deve fare, ma come lo sta trasmettendo. Theo non è più Theo, nel volto, non nei numeri... è orfano di Maldini, lo è - temo - davvero. Salutare il proprio mentore ed idolo di una vita, per stare agli ordini dei suoi carnefici, nella sua mente non deve essere un bel pensiero. Sarà lui il prossimo a salutarci nella logica del player trading? O come si vocifera ci sarà prima del previsto un grande colpo di teatro e Paolo tornerà sguainando non la spada ma accordi e dollari, cavalcando uno splendido cavallo arabo? Nel caso non mi stupirebbe se nella scena fosse proprio Theo dalla torre a far calare la bionda (ossigenata) treccia. 

Che brutta immagine! Barba, tatuaggi e treccia bionda... Brrr, rabbrividiamo!

Vabbè chiudiamo così, con ilarità, come alla fine, si addice ad un tema come lo sport...