7 squadre 7, racchiuse in 3 punti... 2 andranno in serie B insieme alla Salernitana, che comunque rimane una degna partecipante, nonostante sia l'evidente Cenerentola. 
Più marcati i distacchi tra le 5 concorrenti all'ultimo posto Champions residuo (o magari saranno 2) dato che darei piuttosto certi i primi 3 posti assegnati al podio Inter, Milan e Juve. Inter in lontananza abissale, ma certamente non sono nemmeno trascurabili i 10 punti e passa che Milan e Juve hanno messo tra loro e la quinta posizione.
Parto da questo perché tra Empoli e Milan oggi ci sono 30 punti di differenza, 30 gol segnati di differenza e comunque 10 di reti subite (già il paragone statistico fa capire quale sia il busillis stagionale rossonero) 

Guardiamo poi la formazione schierata oggi; fosse stato Settembre, avrebbe solleticato qualsiasi tifoso, pronto a firmare cedola in bianco alla Lottomatica su un pacifico 4 a 0. Dite di no, se avete il coraggio! 
Il fatto ridicolo è che invece qui a Marzo, nel pre-gara, quasi ci si lamentava dei troppi cambi, invece di tirare un sospiro di sollievo per avere finalmente schierata la difesa 'titolare' dichiarata da inizio stagione, il centrocampo 'titolare', dichiarato anch'esso, e la conferma di un Pulisic in buon spolvero.
Stante il turno di riposo del 38enne Giroud e la squalifica di Leao potevamo poi forse pensare a qualche 'ideona' differente e alternativa ai sempre utili Okafor e Jovic? Direi di no.
Poi che io, per inciso, più li vedo più mi ripeto che con il 433 o il 4231, questi due non ci azzeccano nulla e perdono potenziale, perché sono due seconde punte e non i sostituti di Leao e Giroud, è un' altra storia...
Ma comunque, giusto per ricordarlo: Okafor (5 gol e 2 assist) e Jovic (8 gol e 1 assist) acquisiti questa estate dopo aver fatto posto in rosa con le partenze di Origi (2 gol a 2 milioni a gol) e il deperito Rebic, che ringraziavamo per il passato ma non certo per l'ultima stagione. 

Date le premesse e i primi dieci minuti che davano un po' l'idea che i dati su carta erano effettivo preludio di una partita serena da goleada... capisco e condivido in pieno la perplessità di molti, me compreso, che mano a mano montava col passare dei minuti, insieme alla noia, quando un Empoli disarmato ma ordinato, replicava né più né meno il copione dello Slavia, se vogliamo con meno spavalderia e qualità in attacco ma decisamente più solida in difesa. 
E poi quasi fuori contesto, giunge finalmente sul finire del primo tempo sonnacchioso, il balenante passaggio di Bennacer per Okafor che, preciso sulla linea di fuorigioco come un cronografo realizzato dalle sue parti, faceva il movimento e l'assist per Pulisic a rimorchio dentro area: tiro di prima, non irresistibile ma fortuitamente deviato e palla in rete. Una giocata che ci rimanda all'unico schema riconoscibile di questa squadra in questa stagione. 

Finito l'intervallo io tifoso spettatore, mi appresto ingenuamente quindi ad assaporare un rientro in campo, dove ci sarà una sfida che si apre, dando per ovvio lo sforzo che verrà profuso da una lottatrice per la salvezza, ferita e aggressiva ed una squadra in vantaggio, nettamente superiore, che potrà sfruttare e beneficiare di qualsiasi spunto, con una ordinata ed efficace controproposta offensiva. 
Macché! In 50 minuti invece annotiamo forse tre azioncine, ine ine, del Milan: due velleità personali di Loftus-Cheek e Chukweze, una incornata fuori misura di Calabria su bel cross di Okafor. Si arriva quasi al 90mo quando l'Empoli smette di fare la comparsata (la peggiore vista a Sansiro quest'anno probabilmente) e con l'ex Destro, quasi ci rifila un tiro mancino, completamente perso dalla difesa, nelle nostre sistematiche amnesie sui calci da fermo. 
La parte più emozionante sono stati quel paio di piccoli brividi dati da Thiaw e i suoi svarioni; comunque sarebbe stato troppo il pareggio, perché al di là del Milan, per primi i Toscani non lo avrebbero certo meritato.

Ma il Milan ancora una volta è stato troppo troppo poco. E la cosa incredibile è che, a parte l'inarrivabile (per quest'anno) Inter, questo poco Milan è secondo in serie A, già abbondantemente in scia Champions per la prossima stagione; con un mercato, dati alla mano, che sicuramente ha portato numeri veri e un bilancio sostenibile come ama tanto proprietà e dirigenza... 
Ma perché allora ci rimane, a noi tifosi e amanti del Milan, quella amara sensazione di non avere, quasi per nulla, ciò che vogliamo? 
Siamo rassegnati, costretti, a vedere centellinati i bagliori e i "lampi di calcio", sempre più merce rara dalle nostre parti.
Avvertiamo da un po', che i nostri giocatori non hanno né la fame (sarebbe troppa grazia) né la voglia di regalarci e regalare a loro stessi, divertimento e bellezza... Quella spinta emotiva e morale per dare al loro lavoro un senso, che li porti al di là del far passare la stagione, partita dopo partita, in attesa di partire per le loro vacanze.

Intendiamoci, non lo trovo necessariamente 'pericoloso' per il futuro prossimo, la stagione è nata male con gli infortuni, principalmente... ma certamente lo reputo molto grave se consideriamo che questa stagione necessita di una specie di rivalsa e di risultati concreti ed accettabili come premio di consolazione, per affievolire e digerire in parte il rammarico per i festeggiamenti che già si preparano dall'altra parte di Milano.
È un impellente bisogno di dimostrare  amor proprio; conto che ne abbiano per loro stessi... e che rispettino il sentimento di noi tifosi.

Che cosa penso poi, di Pioli? Non lo so, davvero.
Non so se includerlo nel ragionamento; se reputarlo la causa di questo malessere o se ritenerlo l'ultimo baluardo, sul quale puntare ancora, anche forzatamente, per ottenere qualcosa di tangibile. Il ricordo di non più di un anno e mezzo fa, quando cavalcavamo grazie alle sue idee verso lo scudetto, sembra smarrito, se non proprio del tutto svanito. 
La formazione per me, oggi era perfetta negli uomini messi in campo, eppure abbiamo visto anche di fronte alla pochezza qualitativa dell'avversario, quanto ci siamo adeguati noi... verso il basso...

Spero si interrompa questa spirale, perché il desiderio di un trofeo è quasi diventato necessità. E se avete visto Liverpool-Manchester, o qualche highlights del Leverkusen, vi rendete certamente conto che ci vuole molto di più, da parte nostra, per arrivare alla coppa Uefa. Se non sarà vittoria (del resto uno solo vince) però la pretesa di gioco, di schemi e di vitalità è obbligatoria.
E qui girano i giocatori, cambiano le turnazioni, ma ancora non ci siamo proprio.
Alla prossima allora? Vediamo, attendiamo ... con flebile speranza.