Pioli-out o Pioli-in avrà impatto e porterà a determinare come affrontare il mercato e le scelte per il 24/25. Ancora di più l'ingresso o meno di nuovi capitali che derivino dalla campagna di collettamento perenne del nostro proprietario RedBird, con conseguente eventuale liquidazione del creditore Elliot (meglio mettere sempre in chiaro nomi e ruoli) certamente determinerà la capacità di carico e di risorse del Milan.

Quindi con nostra buona pace, è ad oggi difficile se non impossibile associare alle esigenze di campo, dei nomi precisi, anche se ci piacerebbe tanto poter pensare a profili altissimi, come ai tempi di Berlusconi.
Quindi niente nomi, ma i profili sono delineabili piuttosto facilmente, perché le problematiche tecnico tattiche dei rossoneri targati 23/24, sono arcinote, anche al netto dello scempio degli infortuni fisici, che sono stati determinanti per i risultati ed obiettivi stagionali, compromessi fin troppo presto. 
Occorre per prima cosa tappare i buchi creatisi in queste ultime due tornate (quattro se consideriamo anche i non-mercati di riparazione); poi occorre accertarsi di poter ripristinare il numero dei giocatori, stante i probabili partenti di fine stagione e solo poi disporre sul tavolo serie ipotesi di upgrade auspicabili in alcuni ruoli. 
È un lavoro enorme a pensarci, già in ambito tecnico e sportivo... Diventa disumano a pensarlo se sarà da farsi con i pochi quattrini che potrebbero risultare utilizzabili; del resto non si può fare altrimenti, mantenendo salda la rotta tracciata della sostenibilità, unica strada percorribile nell'attesa degli agognati incrementi di capitale e di introiti. Lo stadio di San Donato è asset più che mai strategico. Di per sé stesso con l'impatto diretto sui bilanci, sia per l'appeal che può suscitare indirettamente negli investitori, a quel punto solleticati di un ritorno decisamente più concreto e non solo nell'immagine del brand.
Infatti dal campo quest'anno arriveranno meno soldi, complice la mancanza di quei risultati sportivi e piazzamenti in Champions che l'anno scorso hanno sparigliato le carte (in modo positivo). I risultati mancati in Champions e la passata storia priva di piazzamenti europei non ci consentiranno di accedere a quel gruzzolo consistente, riservato ai partecipanti del primo mondiale per Club. La fregatura di questo mancato guadagno è evidente, ma va sottolineato che è anche una battuta d'arresto nello sviluppo del brand per la sua diffusione planetaria. Se fosse stata concepita una wild card, stile tennis, infatti non c'è dubbio che il primo club, tra gli esclusi, a beneficiarne non potrebbe che essere il Milan... Ma ahinoi, non c'è!
Come non c'era per la Supercoppa italiana di quest'anno, per lo sgomento degli Arabi (paganti) che poi si sono visti apparire allo stadio squadre, a loro dire, che non rendevano il prodotto interessante.

Torniamo a noi: abbiamo una serie di giocatori in rosa che possono essere messi in differenti fasce (da qui è tutto un mio personalissimo studio). Chi se ne va. Chi se ne deve andare. Chi deve avere la chance di rimanere, con Pioli. Chi dovrebbe averla... ma solo senza Pioli. 
Chi è fondamentale che rimanga.
Chi sarebbe importante che rimanesse, anche in caso di eventuale ridimensionamento da titolare, a riserva di rotazione. 
Io la mia idea ce l'ho, partendo dal presupposto, che per me è un assioma, che noi abbiamo un ruolo vuoto e che praticamente ad oggi è come se giocassimo tatticamente in 10 ogni partita. Sì, esatto, non ci vuole un genio per capire che ci manca completamente il ruolo di Kessie/Tonali/Krunic, e che questa è la causa di tutte le involuzioni tattiche, nonostante i tentavi anche strampalati del nostro mister, di ovviare all'inovviabile. 
Quindi questo fantomatico tassello è ciò che a mio avviso fa prendere la bilancia tra conservare al suo posto il nostro coach o cambiarlo. Se primariamente venisse concentrata la campagna acquisti su un importante giocatore di quel taglio e calibro, sapete che c'è, io Pioli me lo tengo anche e sono certo che se non accadono altre stragi di tonni in infermeria, potremmo anche rivedere il Milan da scudetto, di proposta nel gioco e nella consistenza psico-fisica in quel punto nevralgico del calcio che è il centrocampo.
Non possiamo prescindere dai nostri campioni, quelli che da singoli determinano giocate e risultato. Lo zoccolo non può essere messo né in discussione né sul mercato: Maignan, Tomori, Theo, Bennacer, Loftus-Cheek, Pulisic, Leao. È piuttosto scontato che se tocchi qualcuno di questi, qualsiasi cosa tu faccia poi, sarà per la squadra un downgrade. 

Ci sono giocatori poi che sono da rosa del Milan e in una logica non rivoluzionaria (impossibile da attuare) devono rimanere al loro posto alternandosi tra titolarità e panchina. Calabria, Thiaw, Kalulu, questo Gabbia, Reijnders (magari nel suo ruolo naturale), Okafor e Jovic (stesso discorso dell'olandese) che garantiscono un rendimento per alcuni presumibile ed auspicabile dalla loro stagione passata pre infortunio e gli altri, nuovi, da questa convincente stagione, dati alla mano. 

Tutti gli altri non citati finora, nuovi e meno nuovi, sono contorni sacrificabili, perché la loro sostituzione poco aggiunge e poco toglie, con tutto il bene che si può volere loro: Adli, Pobega, Musah, Terracciano, Florenzi (per una sua congenita inaffidabilità fisica).

Kjaer e Giroud ci lasceranno e con loro se ne andrà anche una fetta consistente di leadership e spogliatoio. Il vuoto dell'attaccante soprattutto sarà un grosso macigno, pari a quello del centrocampista di contenimento. In definitiva sono 2 i titolari di peso da inserire nell'11 titolare e la cifra di spesa non potrà essere, di base, inferiore a 80 milioni... Per due giocatori due. Auguri a noi...

Ora parlo di Chukuweze che deve fare per forza la fine di CDK. È inevitabile. La sua resa è stata talmente sotto standard, che nemmeno il più accanito Pioli-out, può addossare al mister la colpa di questo flop. Anche perché la fortuna del suo ruolo, ritagliato per lui sulla carta, gli avrebbe consentito tranquillamente di esprimere le sue potenzialità... Se ne avesse avute... 
Bene ha fatto Pioli a convertire in quel ruolo Pulisic, nato anche e soprattutto per altro, alla Brahim Diaz, e ritrovatosi inamovibile ed indispensabile. 

Non credo minimamente che un cambio di allenatore possa giovare al nigeriano. È una questione di ambiente, come per CDK? Non credo. Penso sia una questione di livello tecnico. CDK lo aveva, ma non aveva ancora la maturità. Chukwueze non è di livello sufficiente e lo si vede. Come il buono e adorabile Adli: non è di livello sufficiente. Come il desaparecido Terracciano: che non ha fornito una grande prova di sé già da principio, anche se su quest'ultimo occorre avere la cautela nel giudizio, perché lo si è visto davvero poco. 

La campagna acquisti dovrà prevedere almeno altri 5 giocatori. 2 fondamentali e titolari, nessuna perdita dei big. E alcuni ricambi che occorrono alla crescita di categoria della rosa, come per esempio un terzino forte utile a destra e a sinistra..
Maignan
(Mr.X) o Kalulu - Thiaw - Tomori - Theo
(Mr.Y) - Bennacer
Pulisic - Loftus-Cheek - Leao
(Mr. Z)

Così ho sentenziato amici miei! Se volete, divertitevi a riempire le tre caselle.
Ciao a tutti e sempre forza Milan!