Una partita rovinata dalla cattiva abitudine tutta Italiana di simulare con le mani in faccia; di avere arbitri che fischiano a caso; di giocatori che decidono al posto dell'arbitro come dirigere il match. 
Sono oltremodo contento che l'occasione contestata veda protagonista un giocatore come Pulisic: specchiato e candido, che viene dalla Premier, da quel tipo di gioco sano e atletico ma soprattutto da un popolo, quello americano, che vede nello sport il gesto sportivo e l'intrattenimento. Nessuna pulcinellata prevista.
Quindi respingo con estrema trasparenza e serenità qualsiasi invettiva sulla furbizia o antisportività. Il peccato sta negli occhi di chi guarda. Restituisco al mittente.

Del resto ogni tanto i clown, come Holm la scorsa partita e Luis Alberto nel primo tempo, qualche volta (finalmente!) subiscono il contrappasso della "giustizia dello sport" che troppo raramente purtroppo restituisce ai simulatori, con la stessa moneta.
Stavolta il giochino si è ritorto contro. 
"Se l'arbitro non fischia continua a giocare" regola imparata fin dai pulcini. E il giocatore di serie A, Pellegrini, è più che un ingenuo, un imbranato .. Hai la palla tu, buttala fuori no? Che ne sai se chi ti sta davanti ha percepito tutto quello che tu gli vuoi fare passare con la pantomimica da Cinecittà... L'arbitro fa andare avanti, la palla è in gioco. 

Straziante poi la storia dello scontro portiere attaccante... volevano pure affibbiarci un rigore contro! L'ennesima farsa... Siamo al ridicolo e mi rifiuto anche di commentarlo.
La palla già fuori dall'area, lontana nel tempo e nello spazio, mai giocata o in possesso del Laziale... i due giocatori che si scontrano fortuitamente per il terreno bagnato... Ma stiamo veramente delirando? 
Però a quanto pare tutto vale là, in quel calcio malato, quello tipicamente italiano, e ancora più tipicamente romano da entrambe le sponde del Tevere, fatto di regole proprie, farloccate nemmeno scritte, forse adatte al ping-pong ed abusate da furbetti del campo, giallorossi biancazzurri, con relativi capannelli e nervosismi in ogni occasione. 
La tecnologia pure non ha mancato di metterci il carico, stasera. Ci ha "regalato" l'annullamento del gol di Leao. Rivisto il fermo immagine, la offside technology, beh, non si capisce perché sia stato annullato.
Ma lì è tecnologia... e quindi alziamo le mani inermi... mettiamo però nell'archivio l'ennesima bruttura di quest'anno.
Se ne sono viste mille di situazioni ridicole di mezza unghia, mezza spalla. Ma questo non è più calcio!

La scarsezza dell'arbitro ha poi ulteriormente acuito il clima da torneo parrocchiale, con una prestazione imbarazzante nella gestione dei cartellini e dei rossi: Marusic boh? Secondo giallo per cosa? Guendousi esagera nella reazione alla trattenuta ricevuta (giusto il giallo a Pulisic) ma non è un rosso, se l'arbitro non avesse sbroccato. Mentre dimostra il suo momentaccio su Huisaj che la passa invece liscia ed era da rimandare dentro negli spogliatoi immediatamente come ci era appena uscito pochi minuti prima: scorretto e violento.
Insomma, questo modo di interpretare gli episodi del campo è un continuo frustrante su e giù di decisioni errate, di interpretazioni che alternano sbagli marchiani a cervellotiche risoluzioni. 

Gli atleti sono dei simulatori seriali. Tutti sempre pronti all'imbroglio, al finto fair-play di comodo, a chiedere l'intervento della review sullo schermo. A decidere loro come si deve condurre la gara. 
Gli arbitri, se fossero di spessore morale e tecnico, non subirebbero influenze e non sbracherebbero come Di Bello questa sera. Di contro però abbiamo gli Orsato, primedonne irritanti, magari più preparate ma che con la loro arroganza rovinano le partite lo stesso. 

Non c'è molto da dire sulla partita in sé. Il primo tempo è stato orripilante. Degno di uno zero a zero che avrebbe dovuto portare anche zero punti ad entrambe le squadre e non un punto come invece avviene da regolamento per i pareggi.
Uno spettacolo indecoroso, fatto di un ritmo blando, di una pochezza qualitativa di spunti tecnici e scarsità di occasioni che veramente non lasciavano minimamente presagire che questo match da torneo Birra Moretti potesse trasformarsi nel Far-west del secondo tempo. 
Il Milan alla fine ha vinto in superiorità numerica, da un episodio che, menomale che è accaduto, perché deve essere da monito per tutti gli "arlecchini" del campionato. 
Ha vinto perché l'ha messa dentro in rete due volte. In un calcio sano sarebbe stato due a zero, in questo calcio di pixel invece ne è valido solo uno. Ma tanto basta. 

Speriamo che sia da sprone per Okafor, entrato col giusto piglio in campo, ma ancora troppo impreciso in alcuni frangenti: cresci ragazzo svizzero, che ci servi! Visto questo Giroud ancora in down.
Il rientro di Thiaw e Tomori è stato "da paura". Stavano confezionando uno degli spezzoni di partita più horror degli ultimi tempi. Per fortuna la partita è finita presto...
Male male Bennacer e Adli a dimostrazione che il centrocampo è il ruolo più nevralgico e difficile del gioco del calcio e che giustamente, visto lo stato spicofisico e la bassa qualità e dinamicità dei suoi interpreti, Pioli ha deciso per tante partite di "saltarlo" a piè pari... fino al punto di venire deriso per l'applicazione di uno schema 505... Ma che oggi, doloroso a dirlo, sembra invece la scelta più spregiudicatamente azzeccata. 
Leao oggi era il rapper e non il giocatore. Ogni tanto accade: ce lo teniamo così e viva Rafa, che oggi l'aveva messa un'altra volta... Pixel permettendo.
Loftus-Cheek non mi finisce di convincere. Io vedo in lui potenzialmente un giocatore molto più determinante di quello che oggi dimostra. È mal utilizzato? Non sarebbe l'unico. 

Non voglio prenderli uno per uno, ma concludo tornando a capitan America; Chris, al suo continuo e perpetuo cercare di incidere nel gioco. Vede poco i compagni, testa bassa, buon dribbling, ma con troppo accanimento e tenuta di palla. Rimane però che con lui può sempre succedere qualcosa, da uno dei suoi guizzi e dalla sua pervicacia.
E sicuramente è quello che fra i 22 in campo, più gli arbitri e il var, è quello che gioca di più a calcio. Che ne coglie l'essenza vera e sportiva. Il calcio che piace a me, che sa ancora di erba, cuoio e cuore e niente stratagemmi da actor studios.