Per quanto si sia partiti per l’ennesima, estenuante stagione all’insegna dell’anno zero, terze scelte (allenatore incluso), e programmazione iniziata con tre mesi di ritardo, perlomeno la sensazione è che una strada si sia intrapresa ed avrebbe poca logica ripetere gli strafalcioni che hanno fatto sprofondare il Milan da Campione d’Europa 2007, a squadra da centro classifica.

Si racconta di Giampaolo come di un tecnico capace di spiegare ai propri giocatori i movimenti che devono fare con chiarezza e dovizia di particolari, di farglieli ripetere fino alla nausea nella speranza che quando saranno determinanti vengano applicati alla lettera. Nella testa del tecnico abruzzese non sembrano pertanto esistere giocatori da adattare a questo o quel ruolo: come Sacchi ai suoi tempi, i giocatori impiegati possono non essere dei fenomeni, ma devono essere perfettamente a loro agio nel loro ruolo.

Ecco perché mancano clamorosamente la seconda punta ed il regista: non solamente perché Cutrone non ha i movimenti dell’attaccante aggiunto, ma perché la lentezza esasperante di Biglia non ha nulla a che spartire col gioco previsto dal tecnico.

Sotto stretta osservazione non possono che essere finiti anche Suso e Calhanoglu: oltre ad avere ruoli troppi poco elastici (il turco temo non abbia ancora capito il suo), sono giocatori che hanno mostrato falle inaccettabili in quanto a costanza di rendimento e lentezza di esecuzione. Perché se c’è un aspetto che si auspica dal nuovo calcio rossonero è proprio quello del gioco in velocità, quantomeno per mascherare il gap tecnico con le prime della classe.

In uno stato di mancanza di alternative (leggi soldi, quindi acquisti funzionali), il nostro maestro di calcio non accetterebbe di buon grado di adattare i due di cui sopra in ruoli interpretati malissimo in passato (trequartisti dietro le punte o addirittura Suso seconda punta), pertanto sarebbe cosa buona e giusta  cederli con un minimo di ricavi che consentano gli ingaggi dei vari Veretout e seconda punta accettabile.

Che il Milan parta in quarta fila dopo gli strombazzamenti a vuoto degli ultimi anni è una realtà alla quale ormai dobbiamo fare il callo. Che si ripetano gli obbrobri di giocatori già scarsi di loro e per di più fuori ruolo non è più ammissibile.

Da quando l’andazzo ha preso tristemente forma, sono diventato, mio malgrado, sostenitore della piazza pulita: dentro i giovani tutti da verificare col sangue agli occhi e una fisicità che ci siamo dimenticati da secoli (Bennacer), fuori le promesse di campioni mai mantenute.