Non è semplice, per i tifosi milanisti, capire le qualità sulle quali si poggia la forza della squadra allenata da Mister Pioli, non c'è quindi da stupirsi se questo splendido gruppo, fresco vincitore dello scudetto, sia sempre giudicato in modo scettico e approssimativo.
Sabato, che ho assistito a Milan-Monza in un locale affollato da milanisti, ne ho avuto la dimostrazione pratica, con commenti su molti giocatori, talmente negativi, che mi è stato difficile trattenermi dal rimproverarli e non andare via.

Al Milan, per vincere le partite, non serve più correre come forsennati o esibire ottime prestazioni, è consapevole della propria forza, capisce i "tempi" della partita, coinvolge tutti i giocatori a disposizione, riuscendo a raggiungere gli obiettivi prefissati.
Vincere a Zagabria non era impossibile, ma neppure così facile come il risultato evidenzia. Un quattro a zero che poteva essere ancora più penalizzante per la formazione Croata che non perdeva in casa da 31 partite. Lì ha perso il Chelsea, il West Ham, lo scorso anno e il Tottenham quando Mourinho venne eliminato dalla Europa League e venne licenziato. I "ragazzi" di Mister Pioli hanno reso tutto facile perchè sono squadra a tutti gli effetti, ad iniziare dalla testa e sanno perfettamente cosa devono fare. Dopo tre anni abbiamo imparato che non sono le assenze che devono preoccuparci poichè i sostituti sanno perfettamente cosa fare. Certamente Tatarusanu non è Maignan, o Gabbia, Tomori, ma quando il giovane difensore ha segnato di testa, con un tuffo a ricordare Bettega, il gol del vantaggio rossonero, la gioia è stata immensa.

Ieri sera non è neppure servito che Theo si prodigasse nelle sue abituali scorribande sulla fascia, Leao e Rebic giocavano al gatto con il topo, mentre DKT continua ad essere un corpo, quasi estraneo al perfetto meccanismo predisposto dall'allenatore. Sono bastati Bennacer e Tonali, in formato Extra Lusso, una difesa attenta e la mentalità vincente del gruppo, per rendere tutto facile. Positiva anche la costante crescita di Origi che potrà essere utilissimo in queste ultime partite prima della sosta per il Mondiale in Qatar. Fra tutte queste note positive, nonostante un'infermeria sempre troppo affollata, resta da capire il motivo perchè il "talento belga" non riesca ad esprimersi a livelli almeno accettabili. Troppo incerto, timoroso e quasi inutile, per poter assomigliare al giocatore ammirato al Bruges. La mia personale sensazione è che non sia molto amato, almeno da quei compagni di reparto con cui dovrebbe dialogare. Sia con il Monza, che ieri, preferiscono un passaggio difficile che coinvolgerlo nel gioco e lui di ciò appare amareggiato.
E' fin troppo evidente che senza di lui c'è un fluidità di gioco ben superiore.
E' solo una questione di tempo? Nutro alcuni dubbi, ma non relativi alle qualità tecniche del ragazzo, ma proprio al fatto di come si stia integrando con la squadra. Sento commentatori suggerirgli di cercare gli spazi, magari di indietreggiare, ma con Bennacer e Tonali, non è semplice, a sinistra, dove sembra lui preferisca agire, ha Leao e Theo, che dettano i tempi, al centro c'è Giroud e il più delle volte è obbligato a giocare in spazi strettissimi e con uno o due tocchi.
Stessa cosa che poi succede ad Adlì, praticamente dimenticato in panchina.

Ora serve non perdere con il Salisburgo per passare il turno e respirare quell'aria di Champions di cui abbiamo perso il ricordo.