Juventini contro Sarri, interisti contro Conte, milanisti contro Pioli.
Questo è in sintesi il polso della situazione attuale delle tre grandi squadre del nord.
Andiamo per ordine. Sarri. Sarri già di suo non è partito con il consenso dei tifosi, nemmeno Allegri però, i soliti motivi. Dal suo passato, i suoi modi, ecc ecc.....però, nonostante tutto dopo la ripresa del campionato, le vittorie consecutive, i punti di distacco che aumentavano, alcuni sprazzi di bel gioco sembravano far presagire ad una sorta di piccolo avvicinamento tra le parti, il tutto naufragato nuovamente dopo il capitombolo di San Siro. E allora ecco nuovamente spuntare le feroci critiche al mister per la presunta mancanza di capacità di gestione. Con Allegri avremmo sicuramente vinto, chiosano quelli che prima lo hanno lapidato.

Veniamo a Conte. Accolto con un po' di fastidio da parte di alcuni, ma in realtà visto come il salvatore della patria da molti, ha tenuto botta per lunga parte del girone di andata e inizio girone di ritorno, ma già prima del Covid-19 sono emerse le prime crepe, sancite dalla netta sconfitta di Torino. Dalla ripresa in poi una serie di risultati negativi, alcuni abbastanza clamorosi, come la sconfitta in casa contro il Bologna, hanno fatto saltare i nervi a molti tifosi, che accusano, ora, il mister di mediocrità e che con tutti i soldi spesi, Spalletti non avrebbe fatto peggio. Gli si imputa anche il fatto di aver avallato cessioni importanti, sostituite con un mucchio di mediocrità.

Pioli? Pioli era un ex allenatore del Milan già il giorno del suo arrivo. Nessuno vuole credere che il Milan, il glorioso Milan, possa rinascere da quella mediocrità che molti tifosi del diavolo vedono nel tecnico emiliano. Neppure le due vittorie importanti di Lazio e Juventus hanno messo qualche dubbio, perché i meriti se li sono presi solamente i giocatori.

Personalmente io credo che il ruolo dell'allenatore, a questi livelli arrivi sempre, o quasi sempre, a rispecchiare il valore della rosa messa a disposizione dalla società. Difficilmente si può pensare che altri allenatori ai loro posti avrebbero potuto ottenere risultati estremamente diversi. La Juve è una squadra con evidenti lacune tecniche e anagrafiche in ogni reparto, riesce ad avere la meglio ancora in Italia, perché ha una rosa più ampia e competitiva rispetto al resto. Le contendenti italiane hanno ancora grossi problemi e se pensiamo che ad aver impensierito la Juve sia stata una Lazio in pieno stato di grazia, abbiamo detto tutto. I problemi della Juventus erano chiari già lo scorso anno, Allegri era stato chiaro, è stato preso Sarri ma la squadra è rimasta con gli stessi problemi. Quindi che Sarri possa portare a casa questo scudetto, è già tanto. Se la società non saprà lavorare sul mercato per colmare le lacune, potete chiedere l'esonero di Sarri, chiamare Gesù Cristo, ma nulla cambierà.
Conte
 ha commesso un solo errore. Quello di continuare a vendersi come il risolutore dei problemi altrui al primo anno. Certamente c'è riuscito alla Juventus, al Chelsea e ci stava riuscendo con gli azzurri, ma questo non ti dà l'Onnipotenza assoluta, e il suo carattere, il suo puntare il dito sempre verso gli altri non aiuta. Quello che sappiamo è che l'Inter ha fatto degli sforzi economici importanti per accontentare il tecnico leccese, e sembra che Conte abbia avuto più o meno tutto quello che aveva richiesto. Eppure a sentirlo parlare, sembra abbia quattro gatti a disposizione. Io credo che le basi messe quest'anno siano buone, inizialmente forse l'hanno fatta un pochino fuori dal vasetto, ma la realtà è che si, forse qualche punto in più l'inter potrebbe averlo, ma nel complesso il giudizio non dovrebbe essere così drastico. Ma il passato di Conte pesa come un macigno.
Pioli cosa avrebbe potuto fare di più? Ha ereditato un branco di cani randagi, e li ha fatti diventare una squadra unita , che lotta, che sa anche vincere partite importanti, eppure non ha un briciolo di considerazione. Resterà un mediocre per sempre e l'arrivo del Guru Rangnik sta a mio avviso offuscando il giudizio su Pioli. Il fatto è che tutti i tifosi sperano nell'arrivo di un allenatore che sia in grado di sistemare tutto e far tornare grandi la propria squadra. Un allenatore che abbia idee chiare e che sappia far vincere. Come se Conte, Pioli e Sarri abbiano idee confuse e non sappiano vincere. Nessuno pensa che le idee degli allenatori devono poi trovare la messa in pratica da parte della società? Cioè è già scontato che il Milan sarà in grado di accontentare in entrata e in uscita tutte le idee del nuovo allenatore? Io ve lo auguro, ma se così non sarà, il prossimo anno sarà l'ennesima replica degli ultimi anni. Se la Juve non sarà in grado di mettere a disposizione di Sarri giocatori funzionali al suo gioco, sarà l'ennesima occasione buttata e l'ennesima stagione tecnicamente mediocre.
E infine se i tifosi dell'Inter credono che Conte avrebbe potuto e dovuto vincere quest'anno, e che qualsiasi altro risultato sia negativo, in questo caso si andrebbe incontro davvero ad un fallimento, perché sarebbe da pazzi gettare via le basi messe quest'anno. Spesso sento dire che la Juve vince in Italia per mancanza di rivali, ed è vero, lo penso pure io, ma l'assoluta mancanza di competitività arriva soprattutto da questi continui cambiamenti, questo buttare via tutto ogni anno per ripartire l'anno dopo. Questa frenesia che se non si diventa grandi subito, vuol dire fallimento.

Il problema sono le società, impreparate e incompetenti che fanno ricadere le colpe sugli allenatori. Illudono i tifosi ogni estate di aver costruito una squadra competitiva e poi alla prima difficoltà mettono l'allenatore in discussione. E i tifosi ci cascano sempre. Però poi le squadre che più hanno il consenso generale e che più ottengono ottimi risultati, paragonati alle potenzialità, sono le due squadre che da più tempo portano avanti un progetto, anche davanti ai momenti difficili, come Lazio e Atalanta. Ci vuole tempo, pazienza, e società in grado di mettere gli strumenti giusti in mano agli allenatori che loro hanno scelto. Il rapporto tra allenatore e squadra è un qualcosa che si costruisce, come un rapporto d'amore. Ci vuole tempo, bisogna saper superare le difficoltà e attrezzarsi con i giusti arnesi per tenere duro. Se salta anche un solo passaggio, il divorzio sembra sempre l'unica soluzione. Ma non lo è.

Concludo dicendo che sarebbe il momento di spostare l'attenzione e il giudizio più sulle società, che troppo spesso connettono errori che fanno poi pagare ad altri, e di pretendere di più da loro e non di essere presi in giro o illusi, perché saremo anche tifosi, ma non per forza stupidi.