Quest'anno la Juventus ci sta deludendo, e per noi abituati al palato fine è una situazione che non ci può tranquillizzare, vista l'esigenza di prendere il treno Champions, con tutti i benefici economici che comporta. 

Avere puntato su Andrea Pirlo è stata una scommessa coraggiosa, portata forse dai problemi di bilancio e dal peso che altri allenatori ancora a libro paga, vedasi Sarri, ci impone. La pandemia ha eroso i bilanci e la capacità di spesa delle squadre italiane e straniere, nessuna esclusa. Si veda la crisi del Barcellona, alle prese con un debito di oltre un miliardo di euro, e di una rosa appesantita dagli ingaggi dei "vecchi" e con giocatori giovani non ancora in grado di apportare quel valore aggiunto di cui avrebbe bisogno per portare successi e soldi. Il Real, seppure ricco, deve fare ugualmente attenzione alle spese, perché proprio in questo momento di ridotti incassi sia di botteghino, che di merchandising, possono svalutare il ricco patrimonio societario, che essendo soprattutto immobiliare, può risentire anche della fase economica congiunturale. In Italia, ci sono ormai società alla frutta, vedasi ad esempio l'Inter, che ha visto improvvisamente il taglio dei fondi da parte della proprietà, succube dei malumori del Governo cinese, o del Milan, alle prese con crisi di bilancio, mai risolte del tutto, che si porta dietro da tempo. La lista sarebbe ancora lunga, ma sembra che il COVID abbia fatto disastri sanitari ed economici lungo tutto il settore sportivo e sociale. 

In tutto questo, si inserisce anche il lato sanitario, e le squadre alle prese con malaugurati "stop and go" , dettati dalle positività degli atleti, bolle sanitarie, allenamenti ridotti, senza partite amichevoli, che normalmente aiutano la preparazione delle squadre. Il quadro è desolante, soprattutto se si considera che le massime autorità calcistiche dirigenziali, sia di Lega che di settore arbitrale, non sanno che pesci prendere. Innanzitutto, l'UEFA dovrebbe, a mio avviso, sospendere il fair play finanziario, perchè in tempi di magra come questi si corre il rischio che quasi nessuno lo possa rispettare. E non perchè le squadre siano state sprecone o senza lungimiranza, ma per il fatto che i costi ed i contratti, stabiliti con periodicità pluriennale, non possono essere elusi. E' come i costi fissi di un'azienda, non si possono comprimere secondo il tempo o la necessità, continuano a correre, e non si curano delle situazioni che intervengono in corso d'opera. Anzi, l'UEFA deve invece proporre bonus e finanziamenti alle società in crisi, oppure congelare le leggi finanziarie che non si possono rispettare. Deve anche intervenre sulle questioni stipendi, cercando di instaurare una "moral suasion" in grado di raffreddare le pretese e la piena corrispondenza di contratti oggi impossibili da onorare. Inoltre, insistere sugli agenti dei calciatori affinchè abbassino le commissioni e non impongano capestri contrattuali, che possono portare  i giocatori a svincolarsi "a zero", aumentando il danno delle società già in debolezza contrattuale ed economica. L'altra proposta, ma si dovrebbe considerare come una bacchettata sulle dita dei nostri governanti sportivi e delle relative associazioni, è la mancanza di serietà e di certezza nei rapporti che si sono creati in occasione di questa maledetta pandemia. Le regole, non sono mai state chiare, o se lo erano, sono state violate senza alcuna sanzione, a danno di chi le aveva rispettate. Soprattutto alla luce del fatto che chi ha rispettato le regole, si è trovato a subire un danno, di risultati, ma anche organizzativo. Mentre chi non le ha rispettate, oltre a potere godere di vantaggi ingiustificati, ha creato precedenti che minano la serietà dell' Istituzione sportiva, oltre a costituire una vera e propria beffa per chi pensava di organizzrsi in un sistema di regole universalmente condivise. Urge una regolamentazione forte e decisa, altrimenti può essere l'inizio di una crisi permanente del nostro sport in genreale.  

Un pensiero lo rivolgo anche alla classe arbitrale, mai come quest'anno, in una condizione di assistenza tecnologica, gli arbitraggi hanno lasciato molto a desiderare. Il giudizio di situazioni simili ha spesso generato confusione ed interpretazioni non uniformi. A volte si è propenso ad una eccessiva severità, in altre a permissività incomprensibili. Anche qui, ci vorrebbe una regola generale più chiara nelle interpretazioni arbitrali, e, soprattutto, visto che c'è il VAR, si usi più umiltà per non lasciare dubbi sulle valutazioni, ricorrendo al mezzo tecnologico più assiduamente, magari lasciando maggiore spazio agli assistenti al Var, velocizzando così il giudizio, a volte contrastato. 

In tutto questo disquisire sulle cause e sui suggerimenti a riguardo della particolare situazione in essere, torno all'esame degli ultimi avvenimenti accaduti al club juventino. In primo luogo, non mi sembra che sia possibile che la squadra si sia improvvisamente" imbrocchita", pensiamo alla partita di Barcellona, o di Milano contro il Milan, in coppa Italia contro l'Inter, hanno consegnato ai tifosi prestazioni convincenti e di spessore. Le ultime vicissitudini, a mio avviso, sono dovute al logorìo portato dalle partite ravvicinate, gli allenamenti non adeguati, svolti senza la necessaria intensità. Oltremodo, con l'impossibilità di forzare fisicamente, per non incorrere in difficoltà di scarico della fatica, proprio se si hanno incontri ravvicinati, recupero infortunati o solo rientri da positività. 

Se guardiamo bene, la Juventus non è l'unica squadra che non gode di una forma perfetta, si guardi il Milan, la Roma, la Lazio, il Napoli due mesi fa, e la stessa Inter, che vince ma non convince. Alla fine sembra che, come ad una gara ad eliminazione, si imporrà la squadra che ne avrà di più, intendo forze e, non guasta mai, fortuna.

Sicuramente la Juventus vive una stagione già complicata di suo. Il cambio di allenatore,  giovane e non ancora esperto come ci si aspetterebbe è uno dei possibili problemi. Un altro, avere svecchiato la rosa ma senza avere apportato i giusti ricambi. Infatti a centrocampo manca qualcosa, soprattutto in fase di rottura e impostazione dal basso, non c'è uno che lanci bene oltre le linee, o che velocizzi la manovra. I terzini non ci sono, perché si possono considerare terzini Cuadrado, Danilo, Frabotta o Alex Sandro? E non dico cose strane, perché un terzino deve essere soprattutto un giocatore in grado soprattutto di difendere, e poi lanciarsi sulle fasce. ma è qui che la fase difensiva latita. Troppo spesso la Juventus fatica a contenere le "catene" sulle fasce, cosa che gli allenatori avversari sanno già da tempo, e così prendono le loro mosse. E qui si innesta anche la mancanza del centrocampista con capacità di copertura, in grado di ricoprire le zone lasciate libere dai difensori in uscita. I nostri centrocampisti sono bravi, ma senza un "raccordo" utile tra loro, perdono misure e distanze, perdendo spesso possesso palla e copertura difensiva. Si pensi, inoltre che Rabiot, Ramsey, Mc Kennie e Bentancour sono più centrocampisti offensivi che di marcatura e posizione. Arthur, è un ottimo cursore di centrocampo, che agisce sul controllo e la gestione della palla, ma gioca sul breve, e non difende granchè. Invece sulle fasce in zona offensiva, abbiamo anche abbondanza di giocatori; Chiesa, Kulusevski, Bernardeschi e Cuadrado(quando non deve fare la doppia fase) sono di valore assoluto. Chiesa sta facendo molto di più di quello che ci si poteva aspettare, Cuadrado si sta sfinendo in un doppio compito difensivo e offensivo, Bernardeschi si è smarrito. Kulusevski invece, era partito bene, ma con i continui cambi di ruolo, e la posizione non confacente con le sue caratteristiche, perde in incisività e capacità di fare valere le sue enormi qualità. Si deve anche tenere conto che  molte partite le ha dovute giocare come prima punta in coppia con Ronaldo, si capisce come a questo punto della stagione abbia bisogno di rifiatare. Ha solo vent'anni, non si deve chiedergli troppo, nondimeno che salvi la "baracca". Altro punto dolente, la squadra non ha punte oltre a CR7 e Morata, che oggi sembrano stanchi ed anche demoralizzati,  e si vede dal fatto che non inquadrano più la porta e nemmeno tengono palla in attacco, facendo salire la squadra. Qui la società avrebbe dovuto prendere anche solo un attaccante non di grande caratura, ma almeno con forza fisica, in grado di impegnare le difese,  facilitare gli inserimenti da dietro, e smarcare in area gli altri attaccanti. Il problema si poteva risolvere parzialmente con la presenza di Dybala, ma il buon Paulino è da tre mesi che non gioca, per via di un fastidioso colpo ricevuto contro il Sassuolo, e la sua inventiva e la capacità di saltare avversari e calciare da fuori area si fa sentire. Mettiamoci che in difesa De Ligt, Chiellini, Demiral e Bonucci hanno avuto spesso problemi fisici, e Sczesny non para come l'anno scorso, ed alla fine il quadro è chiaro. Sicuramente la fortuna non ha aiutato (soprattutto arbitrale), ma si deve comprendere che quando le cose non girano, si perdono punti e si fanno anche brutte figure. Speriamo che Pirlo riesca a recuperare la mentalità vincente e l'entusiasmo del gruppo, e speriamo che la dea bendata si ricordi un pò di noi. Ma va anche aiutata. Fino alla fine.