Gli ultimi quattro turni di campionato sono stati un disastro per la squadra allenata da Allegri. Su dodici punti disponibili, la squadra ha fatto solo due miseri punti.
Se contiamo i tre punti con l'Inter, sicuramente non facili da ottenere, il resto può rappresentare un sanguinoso stallo sulla corsa Champions.  Perdere contro questa Inter, e per giunta fuori casa, ci può stare. Ma lasciare quattro punti con Verona ed Empoli, e peggior cosa, i tre con l'Udinese, si possono considerare un passo falso che potrebbe costare molto nell'economia della corsa in campionato.
Sette punti in più oggi sarebbero un'assicurazione per la facile ammissione alla coppa più ambita.
Dietro non perdono colpi, e persino il Bologna, normalmente in centro classifica, si prospetta come una possibile temibile concorrente. L'Atalanta non demorde, e le squadre di Gasperini lottano sempre con forza ed attitudine alla competizione.
Il Milan si sta rifacendo sotto, anche se da parte sua qualche passaggio a vuoto se lo registra da solo, perdendo partite che dovrebbe vincere a mani basse. Roma e Lazio sono più lontane, ma sono sempre lì, a cercare una strada o un sentiero aperto per inserirsi, magari subdolamente. La Fiorentina con alti e bassi, non sembra potere avere una continuità di risultati al momento preoccupanti. 
Nulla è perso, ed il tempo non manca, sia per correre di nuovo, che per vedere le altre cedere terreno. Ma saranno importanti gli scontri diretti, e in casa del Bologna, ad esempio, non sarà una passeggiata. 

Ma cosa è successo? La risposta non è automatica, e nemmeno facile. Però ci sono errori che non si possono fare senza pensare che Allegri ha perso la retta via verso il secondo posto, ormai l'unico disponibile. 
Possiamo ipotizzare che, come spesso accade a molte squadre, ci sia un momento di appannamento generale, dovuto alle energie spese fino ad oggi, e probabilmente ci potrebbe essere un appesantimento della preparazione, dovuto all'esigenza di allenare il recupero della fatica, dovuto all'arrivo della primavera e dei nuovi climi, più caldi da qui in avanti. Il fatto che la squadra abbia spesso la peggio sulle seconde palle, e che si muovano meno bene in campo, sono sintomi di gambe non al top, e se le gambe non girano, anche il cervello ne risente. 

Ma il problema è sempre di origine tattica e tecnica. Questa squadra manca in mezzo! E per di più manca anche in avanti, e non nei finalizzatori, ma nell'ultimo passaggio. In parole povere, manca fantasia, e l'assenza di un Dybala(Grazie Arrivabene), è ormai assodata. Ma se si rinuncia ad un fantasista, si deve pensare ad un nuovo fantasista, e non mancano, ma non li abbiamo ancora in casa. Ovvero lo avevamo, ma lo abbiamo prestato al Frosinone. Soulé ha già segnato, in una squadra che lotta per salvarsi, la bellezza di dieci reti, e ha esibito anche più assist e giocate da favola. Sarebbe stato più utile averlo in squadra, e mandare a farsi le ossa altri giocatori  meno utilizzati, come Jiling o Miretti, ancora acerbi per la prima squadra e per le lotte che si devono sostenere in un club come la Juventus. E se non si voleva acquistare un  fantasista, allora si poteva optare per un mediano roccioso e cattivo, che consente alla squadra di potersi sbilanciare di più in avanti. Infatti, come la squadra attacca a pieno organico, spesso si trova saltata dal centrocampo avversario e si subiscono ripartenze spesso letali. Continuo a pensare che Rabiot non sia la panacea di tutti i mali, ma spesso un elemento poco incisivo, se non in casi sporadici. E continuo a pensare che Locatelli dovrebbe giocare venti metri più avanti, dove sarebbe il centrocampista "box to box" che manca alla squadra. Mc Kennie ha giocato molte partite di buon livello, ma ora sembra avere bisogno dell'ossigeno, perché spesso ha dato troppo in campo. Kostic non è quello dell'anno scorso, e sembra abbia subito un'involuzione, persino tattica, e alcuni gol presi li ha tutti sulla coscienza.
Come è disatroso l'impiego di Alex Sandro al posto di un Rugani più attento alla difesa e che non fa patire traumi al buon Sczesny. Dietro, Hujsen non l'avrei regalato per un anno alla Roma, oltremodo in una trattativa nella quale la società capitolina non ha assolto a tutti i requisiti richiesti. Infatti nella trattaviva si era inserito un giocatore utile alla Juventus, e che poi è rimasto a Roma. Ora, il ragazzo starebbe meglio a Torino che a Roma, perché è preda di sirene tentatrici e fornisce prestazioni che sono nettamente migliori di quelle fornite da  Alex Sandro. Fortunatamente la società è ferma nel proposito di farlo ritornare alla casa madre. Ma il pericolo di un innamoramento della piazza di Roma esiste, specialmente con un personaggio carismatico come De Rossi, campione del Mondo del 2006. La Roma, comunque, non avrebbe i soldi per comprarlo! 

Il mercato di riparazione ha lasciato qualche dubbio. Djalò, arrivato convalescente da un infortunio, se va bene potrà giocare gli ultimi due mesi. Alcaraz, potrebbe essere un ottimo investimento, ma si aspetta di capire cosa può dare veramente e, soprattutto, come lo impiegherà Allegri. Se farà il centrocampista/terzino, non serve a nulla! Le qualità si sono viste, ma il Mister livornese ha un brutto vizio: fare perdere le capacità offensive dei giovani che cresce. Un esempio lo è Jiling Jr, che alla sua prima esibizione ha fatto dribbling e giocate notevoli, ora nel dimenticatoio, dovendo fare il terzino più che l'attaccante. Weah, oggetto misterioso, secondo me è un attaccante micidiale, ma spesso bloccato da posizioni arretrate, e peggio ancora riceve palloni lenti e con difese schierate. Impossibile mettere in moto i suoi cavalli, che sono molti. E ha un tocco di palla nello stretto niente male, ma in quella situazione, anche Maradona trova duro giocare!
L'unica lieta novella è l'esplosione di Cambiaso, il quale ha convinto a suon di giocate il Max, togliendogli spesso le castagne nel fuoco. E va bene che non lo hanno dato in prestito quest'estate! 

Le colpe di Allegri sono però molteplici. La prima, è un atteggiamento presuntuoso, dove ha pensato che pochi validi govani ed alcuni "anziani" discreti, possano fare la Juventus! No, gli unici che hanno la carica giusta per questa missione sono Chiesa e Danilo, perché gli altri o sono troppo giovani, o non hanno le caratteristiche per incidere con il carisma nelle difficoltà della squadra. Spesso si vedono in campo dei pulcini bagnati, e se non c'è forza tecnica, manca ancor di più la cattiveria agonistica, che è quella che fa cambiare le partite. Quella cattiveria che l'Inter esibisce ad ogni partita e che Allegri diceva di avere imparato. Putroppo, nemmeno un po'! Il mix di  giovani e meno giovani, non è nell'amalgama giusta che servirebbe a scuotere l'ambiente. E l'anno prossimo, se si partecipa alla Champions, le qualità temperamentali e tecniche dovranno aumentare. Ormai si gioca con il coltello tra i denti, in un parossismo di tecnica ed esperienza. I giovani potrebbero soccombere subito, e se attorno a loro ci sono deboli comprimari, si va subito a casa. E la prova è stata la partita contro l'Inter, dove Yildiz, ad esempio, è sparito dalla partita, "mangiato" dalla superiore fisicità, dall'esperienza ed alla abitudine a certe partite che nell'Inter hanno per attitudine consolidata. 
Allegri non si è reso conto che si è trovato primo in classifica non per meriti speciali, ma per coincidenze fortunate. E se da una parte ha sempre detto che non si sarebbe vinto lo scudetto (forse più per scaramanzia) dall'altra non ha ovviato in tempo ai problemi veri della sua squadra. Tra questi, un gioco ancora discontinuo, e chi entra in campo sembra non sapere a chi dare la palla, come sopperire alle situazoni di ripiegamento in difesa, di come attaccare in ripartenza. E, come già detto, non si sa a chi dare la palla per fare ripartire l'azione, spesso affidata ai difensori. 

Non si ha un gioco preciso, e la squadra si sente richiamata al primo pallone sbagliato, o al primo dribbling che non piace al Mister. Così si deprimono i giocatori, che guarda caso, quando vanno in altre squadre, rendono meglio.
Saluti!