NOTA della redazione per i blogger: per il mese di febbraio, sono stati sospesi i voti agli articoli, ecco perché tutti i blogger ricevono una bassa valutazione con il voto 1; vogliamo dunque chiarire che non è un giudizio negativo al pezzo qui proposto.
Grazie per continuare a scrivere su VxL.




Alla fine la partita ha preso la direzione che si prevedeva, ovvero la vittoria dell'Inter. La partita è stata però, anche avvincente, con ribaltamenti di fronte, e conclusioni pericolose degli attaccanti di entrambe le squadre. Indubbiamente, l'Inter ha raccolto quello che aveva abbondantemente seminato. La superiorità attuale della squadra ambrosiana è, senza dubbio,  un dato acquisito.

Ma perché la Juventus ha perso? E' solo una superiorità di rosa di squadra, oppure ci sono altri motivi? 

Bisogna dire che, contrariamente alle ultime partite, l'incontro è filato liscio, con l'arbitro che non ha dovuto faticare molto per tenere la partita in pugno. E questo, grazie   alla grande civiltà e alla sportività che i protagonisti in campo hanno esibito. Ed alla fine chi ha vinto ha avuto il riconoscimento degli sconfitti, senza incidenti o diatribe, che normalmente hanno contraddistinto le sfide degli anni precedenti.  Juventus ed Inter non si amano, ma questo non ha impedito di farci gustare una partita dove il fair play ha avuto la meglio su tutto. Quella civiltà che invece è mancata fuori dal campo, con incidenti tra tifoserie. 

Ma analizziamo la sconfitta della Juventus. Una cosa che è saltata agli occhi è comunque la forza del centrocampo nerazzurro. Un centrocampo più esperto, forte fisicamente e con quella dote di esperienza che ai bianconeri oggi, manca molto. Barella, Chalanoglu, Mikhitaryan e Di Marco, hanno ritmo e tecnica che per i centrocampisti juventini, è attualmente un miraggio. La squadra nerazzurra ha in difesa giocatori esperti e avvezzi a molte battaglie, come Acerbi, Pavard, Darmian e Bastoni. In attacco invece, Lautaro e Thuram, non hanno brillato molto. E la difesa della Juventus è, al momento, il reparto migliore. Bremer, Danilo e Gatti, hanno saputo imbrigliare bene gli attaccanti meneghini, tranne nell'azione del gol, dove comunque il primo errore è stato dei centrocampisti, poco reattivi nella marcatura degli inserimenti di Pavard, e una errata lettura del passaggio di Barella, lasciato giocare indisturbato. Una dormita collettiva, dove Gatti ha pagato con l'autorete il suo disperato tentativo di intervenire su Thuram, ma che a conti fatti è il meno colpevole. 

La Juventus paga alcune incertezze, tra le quali l'inferiorità numerica sulle fasce, specialmente la sinistra, dove Kostic si propone bene in attacco, ma non riesce ancora a salire e marcare gli avversari in zone più distanti dall'area. E' sempre e comunque il difetto della formazione di Allegri, votata a chiudersi sempre indietro, e non procede a marcature preventive con anticipo delle giocate avversarie. Cosa che agli interisti riusciva bene. E la partita la Juventus l'ha persa proprio in mezzo al campo, dove le assenze di Pogba e di Fagioli si fanno sentire. E non a caso, l'anno scorso, le partite erano state a favore della squadra bianconera, che proprio in quei due incontri, aveva potuto utilizzare sia Fagioli che il "polpo". Due assenze così si pagano. E nonostante l'ottima partita di McKennie, il resto del centrocampo, ha ballato e risposto con poca convinzione. Locatelli, Cambiaso e Kostic, non sono riusciti ad imprimere un cambio di passo accettabile, spesso sovrastati fisicamente e tecnicamente. 

Il problema del centrocampo era già stato evidenziato in diverse fasi del campionato, ma ci si era illusi di potere andare avanti così, senza intervenire sul mercato. I giovani si potevano fare crescere, si è pensato, ma il tempo vuole la sua parte. Ed oggi il tempo gioca a favore di squadre meglio strutturate, come l'Inter e altre squadre europee, che per fortuna la Juventus quest'anno non deve incontrare. Ma il prossimo anno dovrà affrontare seriamente il problema, se vorrà giocare nelle coppe con adeguata sostanza. E se la sfortuna, dovuta ai colpi del doping o della ludopatia, si accanisce sulla squadra, ci sono altre combinazioni non positive. 

Quest'anno la Juventus ha dovuto fare a meno di Chiesa per diverse partite, ed ancora non è al massimo, visto che ha potuto giocare solo mezzo tempo domenica a San Siro. Inoltre ci mettiamo la scarsa condizione fisica di Vlahovic, anche lui alle prese con una serie di infortuni dai quali sta uscendo, ma che ancora non gli concedono una forma accettabile, almeno per ciò che dovrebbe fornire alla squadra. Mettiamoci che Milik ne ha fatte di cotte e di crude, mancando nella partita dove la sua fisicità sarebbe stata utile. Yildiz, è una promessa, con doti straordinarie, ma a diciotto anni, contro avversari di quel tipo, c'è bisogno di qualcosa di più di una gran tecnica e buona volontà. Si impara col tempo, ed al momento non ce n'è abbastanza. L'ultimo arrivo, quell'Alcaraz, sembra abbia delle qualità, ma è giovane anche lui ed alla prima partita, dopo un solo allenamento, cosa poteva fare? 

Forse è anche il metodo di Allegri che deve essere messo sotto accusa. La sua difesa a tre, non produce molto nella fase di interdizione, e spesso tre difensori così statici, non fanno che pestarsi i piedi e procurare agli avversari la superiorità numerica in mezzo al campo e, soprattutto, nella fase di chiusura davanti alla difesa, dove spesso la squadra patisce pressing e giro palla degli avversari. Un difensore dovrebbe staccarsi più avanti, e mettersi a protezione delle zone dove spesso gli avversari si trovano con l'uomo in più. I centrocampisti dovrebbero a questo punto sapere anche chiudere con diagonali difensive o rientri in area nelle zone libere. Comunque avrebbero l'aiuto di un uomo in più nella zona nevralgica. Ricordiamo sempre che il concetto della zona deve ormai essere concepito bene. Si deve fare densità dove va il pallone  e occuparsi degli avversari solo se arrivano a prendere la sfera. Marcare giocatori che in quel momento sono assenti dalla fase di gioco, non produce utilità. Urge la  necessità di marcare con l'aggressività, e non farsi rinchiudere nella propria metacampo, passivamente dietro alla palla, ma inattivi in ripartenza. 

E' un concetto di mentalità, quello che Allegri dovrebbe trasmettere ai suoi giocatori, permettendogli di giocare più tranquilli, meno assillati dal risultato. Spesso la squadra segna e poi si richiude in difesa, come contro l'Empoli, dove un "tiraccio"da fuori area ha beffato la squadra che però, effettivamente non stava più giocando. Dobbiamo rimarcare che a San Siro Sczesny ha fatto miracoli, altrimenti un passivo più ampio poteva punire la Juventus, e non ci sarebbe stato nulla da obiettare. Il corto muso non ha funzionato da almeno due partite, e forse qualcosa si dovrà escogitare, almeno in tono motivazionale, perché dopo due risultati negativi, il morale si deve alzare subito, come il gioco della squadra, spesso latitante ai margini della partita. 

Per ultimo, ma non ultimo, si deve ricordare che la Juventus quest'anno ha dovuto scontare le vicissitudini dell'anno scorso, dove ha subìto sentenze, penalizzazioni e praticamente, il divieto di fare un mercato decente, indebolendosi al cospetto di altre squadre, come l'Inter, che invece hanno potuto fare il loro mercato, seppure senza grandi botti.

Si spera che dal prossimo campionato, la società bianconera, grazie all'aumento di capitale, ed al probabile piazzamento per la Champions, potrà costruire una rosa adeguata al suo rango. Non ultimo, ci sarà anche l'opportunità di levarsi scorie e deficit tecnici e di spese, con la dismissione di giocatori non più utili e ormai alla frutta. Il mix di risparmi e di nuove risorse finanziarie, insieme ad un ringiovanimento della rosa, potrà portare la squadra a quel salto di qualità che i tifosi si aspettano. Ci saranno anche ritorni di giovani che hanno ben figurato in prestito, o cessioni molto onerose di quegli esuberi che avranno mercato.
Insomma, ci vorrà la premessa per un trend positivo ed un circolo virtuoso, che dovrebbe diminuire il gap con le altre concorrenti.
Buon lavoro a Giuntoli e dirigenti vari, e speriamo che la squadra ritorni a vincere e, soprattutto, a convincere.
Saluti!