La partita di ieri sera ha lasciato molte sensazioni, e tra queste, la possibilità che la squadra di Allegri possa ambire a risultati ben più sublimi di un quarto posto da Champions. 

Il pessimismo dell'ultima partita, parlo per me naturalmente, ha lasciato il posto ad un accenno di ottimismo, forse velato, ma comunque confortato da alcuni  fatti che hanno rivoltato talune incertezze basilari della squadra bianconera, tramutandole in sorprendenti auspici di buon viatico per il futuro. 

E se il possesso palla proprio non migliora, l'atteggiamento in campo ha comunque registrato un passo in avanti!

La squadra sembra più propensa ad alzarsi con rapidità, mettendo in difficoltà gli avversari, e se Kostic a sinistra ha preso qualche pausa, a destra Cambiaso ha rivoltato il Napoli. Ha praticamente annichilito Kvarastkhelia che si, ha fatto qualche bel tunnel, ma in fondo non è molto pervenuto nell'economia della partita. Nel frattempo Cambiaso, ha arato la fascia in largo e in lungo, procurando l'assist del gol di Gatti, con un bel traversone "tagliato", di difficile lettura per la difesa napoletana, ma oro colato per il difensore juventino. Ormai segna in continuazione. Forse Allegri potrebbe essere tentato da una nuova trasformazione tecnica: Vlahovic in difesa e Gatti in attacco! Non sarebbe nemmeno tanto strano, vista la tendenza del mister livornese a cambiare ruoli. 

Ma tornando al nostro discorso iniziale, la squadra si è ben mossa sulle fasce, ovvero sui quinti, anche favorita dal fatto che il Napoli aveva Mario Rui ai box, e che a sinistra aveva messo un difensore senza però velleità di inserimento. Natan è un difensore statico, e seppure sia brasiliano, non ha proprio i piedi educati. Perciò attendeva le folate juventine dalle sue parti, ma non ripartiva, lasciando il suo compagno georgiano in balìa degli avversari, ormai raddoppiato e triplicato. Il nervosismo ha infatti preso il sopravvento sul giocatore napoletano, soprattutto quando si è mangiato un gol fatto davanti a Szcesny. Il centrocampo del Napoli ha fatto la sua solita partita, ma con minore intensità e precisione rispetto a quello che ci aveva abituato (ed incantato) l'anno precedente. Intensità che invece ha alzato la squadra di Allegri, con Mc Kennie propositivo e di corsa, tanto che lo si trovava dappertutto. Inoltre la palla la sa giocare, ed è uno dei pochi giocatori votati al palleggio, altro difetto di questa squadra ancora in costruzione. 

Il Napoli ha favorito il gioco che voleva fare la Juventus, ovvero la ripartenza veloce, poichè in avanti nè Vlahovic, nè  Chiesa sono in grado di tenere palla e fare crescere la squadra. E qui si capisce perché Allegri insistesse così tanto per Lukaku! Però Vlahovic, deve finalmente dirci cosa vuole fare da grande. O si mette a segnare da rapinatore d'area, o aiuta di più la squadra a salire. Le due cose per ora sono piuttosto lontane dal suo target, ben retribuito comunque. A fine stagione la società dovrà fare una scelta, o continuare con lui, cambiando magari alcuni schemi di gioco oppure venderlo, anche perché il suo stipendio si sta trasformando in un salasso da campionato arabo. Sembra infatti che stia per scattare il raddoppio dello stipendio, e da sette milioni, si sale rapidamente a quattrodici! I soldi bisogna meritarseli, ed il suo agente dovrebbe fare una pausa di riflessione, pensando che un esborso simile non è concesso a nessuno, specialmente se negli ultimi due anni ha segnato con il lumicino e ha passato lunghi periodi in tribuna a causa di problemi di pubalgia. 

Ma diciamo la verità, l'unico attaccante da Juventus in questo momento è Chiesa, anche ieri protagonista di un assist al bacio per Dusan, che ha sprecato malamente. Per il resto, Kean e Milik possono essere buoni subentranti, ma non incidono più di tanto. Forse Milik, ha qualche abilità nel tenere la palla, e di svettare in area di testa, ma da lui si può pretendere di più. Kean ha pause disarmanti, controlli difettosi con la palla e spesso non sa dettare i movimenti senza palla. In estate la società farà sicuramente delle scelte radicali, e grazie a vendite di giocatori, e risparmi su ingaggi esagerati, avrà l'opportunità di  cambiare la rosa in senso più giovane, ma anche prendendo qualche giocatore non giovanissimo ma in grado di consegnare quel tasso di esperienza e di tecnica che al momento manca in alcuni reparti, e non ultimi il centrocampo e l'attacco. In difesa con la crescita di Gatti e l'eventuale promozione di Hujsen, dovrebbe essere a posto ed anche Rugani potrà essere utile. Naturalmente il leader tecnico e di spogliatoio Danilo è una garanzia di tenuta per la difesa ed anche per la forza del gruppo. Ieri in mezzo al campo è mancato proprio il giocatore che la Juventus ha ma che non può utilizzare, e mi riferisco a quel Pogba, squalificato dall'incidente antidoping. Devo però dire che tale severità non fu mai vista in passato, quando giocatori saltavano "bellamente" le analisi e poi si lamentavano pure.  E naturalmente le società ebbero anche le scuse, per "lesa maestà". Per anni un giocatore pieno di cocaina faceva deliziare la platea, ma le analisi? Possibile che nessuno sapesse che nei pantaloncini aveva la fialetta con le urine di un altro? E se veramente questi sono i controlli, mi stupisco che alcuni giocatori abbiano prestazioni "stranamente" fisiche, e che nessuno si faccia qualche domanda. Negli anni novanta, si sapeva di squadre greche e turche che quando giocavano in casa si dopavano all'inverosimile, così facendo partite di coppa a ritmi incredibili, seppure il tasso tecnico non si compensasse, e quindi alla fine non vincevano ugualmente. Eppure ci volle tempo perché gli organismi di controllo si muovessero in modo adeguato per rimettere a posto tale incongruenza. 

E la mancanza di Pogba per la Juventus rappresenta un handicap non colmabile al momento. La vicenda Fagioli ha fatto il resto, ed oggi la squadra patisce la mancanza di ricambi, proprio a centrocampo, seppure fortunatamente al momento gli infortuni siano minimi. 

Cosa dire del Napoli? La risposta migliore l'hanno data Mazzarri e Zielinski. Il tecnico ha puntualizzato che dopo un'annata come la precedente non è possibile ripetersi tout cours. Scendono le motivazioni, e questo per calo di tensione, gli avversari ti studiano bene e trovano le contromosse. E' sempre difficile ripetersi. Zielinski ha fatto leva sulla capacità dell'anno scorso di segnare con facilità. Ha letteralmente ribadito che ogni tiro finiva in rete, come se fossero cecchini!  Le giocate erano spesso vincenti, l'intensità reggeva. Poi il cambio dell'allenatore, e Garcia non è Spalletti!

Ma non perché sia inferiore, perché Garcia è un ottimo allenatore. Il problema nasce da quel feeling che si era instaurato tra Luciano ed i suoi ragazzi. La positività che riusciva a trasmettere, e soprattutto la capacità di lasciare esprimere i giocatori secondo le loro caratteristiche. Probabimente Garcia ha trovato un gruppo vincente, ma non ha saputo stimolarlo secondo quello di cui la squadra aveva bisogno. Troppi cambi, diversità di schemi, e uno slegamento con lo spogliatoio che si percepiva anche dall'esterno. La battuta che afferma che il miglior allenatore è quello che sa fare meno danni non è fuori moda! Spesso se le cose funzionano, è meglio godersi lo spettacolo e i meriti, anziché pretendere di cambiare e dare la propria impronta, spesso difficile da inserire in un contesto  ben oliato, con gli ingranaggi che funzionano bene. Il motore ne potrebbe soffrire, l'olio non passa bene tra gli ingranaggi e tutto si blocca, non risponde più ai comandi. 

Mazzarri è appena arrivato e farà quel che può, ma per ora dovrà aspettare, perché ai disastri non si può rimediare con la formuletta magica. Il tempo per mettere a posto le cose sarà breve o lungo, dipenderà da come riuscirà a ricomporre il gruppo, e da qui gli schemi e l'intensità del gioco. Intanto veleggia a meno dodici dalla Juventus, un passaggio del testimone. La legge del contrappasso, l'anno scorso la Juve andò a Napoli con meno sette ed uscì con meno dieci. Sappiamo anche che la squadra bianconera pativa pressioni esterne notevoli, con la Procura Federale che incombeva con accuse, e riflessi anche mediatici. In quella situazione la squadra riuscì a non naufragare, ma soffrì esageratamente. Quest'anno, il Napoli, non ha questo tipo di problema, e potrà ricomporre le cose con la dovuta calma e riflettendo senza pressioni. Sempre che nel frattempo il signor Chiné non si svegli e non si metta ad investigare sul caso "Osimehn", che la magistratura di Lille ha sollevato e mandato alla Procura di Torre del Greco.

Ma ho l'impressione che tutto finirà in una bolla di sapone, perché alla Procura di Torre del Greco nessuno "odia" il Napoli!