Il prossimo turno di campionato riprenderà con una classicissima del nostro calcio: Juventus - Inter! 
Quando si incontrano, sono sempre fuochi artificiali, sia per l'importanza dei blasoni che rappresentano, sia per le vicissitudini passate, mai sopite, soprattutto quelle di calciopoli. 

Ora, tutti la vogliono giocare, pensando a come saranno le formazioni, e come ritorneranno i giocatori dalle loro nazionali, dove spesso rimediano acciacchi ed affaticamenti, dovuti a partite stressanti o viaggi lunghi con fusi orari da recuperare. In questo turno, le partite di qualificazione hanno contemplato uno sforzo maggiore, poiché si era alla fase definitiva dei gironi di qualificazione e quasi tutti gli allenatori hanno "spremuto" un po' di più i giocatori a disposizione, visto che la qualificazione era da conquistare e sudarsela per bene. E' capitato a noi con l'Ucraina, con brivido finale, e nonostante si sia dominato per quasi tutta la gara, tutti guardano a quell'episodio dubbio, sul quale mi permetto di dire che dubbio è il tuffo disperato di Mudriyk, che voleva fregare tutti, con la furbata di fine partita. Meno male che l'arbitro ha valutato come si devono valutare questi episodi. Non si trattava di un pallone veramente conquistato, in realtà Cristante non urta la gamba, ma è la gamba dell'attaccante che colpisce quella dell'italiano. Il volo è anticipato, come se fosse già stato colpito prima di arrivare sul pallone. E poi io sono scettico sulla concessione di questi rigori, dove basta che uno metta improvvisamente un piede davanti ad uno che calcia e guadagna il massimo con una furbizia ma dove il contrasto tecnico non esiste.
Ma a Cristante, una tiratina di orecchie gliela faccio: non si entra sulla palla, ma dove va la palla, cercando di impattare e non di anticipare, soprattutto se si è fermi e l'altro arriva in corsa. Era anche fresco, appena entrato, e non può dire che non l'aveva visto arrivare, perché i giocatori di calcio sono come le mosche: hanno gli occhi anche dietro le orecchie! E' una sensazione, un rumore, uno sguardo veloce, gli occhi di chi fa il passaggio, insomma tanti bei trucchi del mestiere! E poi, metti il corpo, e ti salvi sempre!

Ma torniamo al nostro compitino. Come giocheranno domenica le due squadre?
E' un bel dilemma, perché Allegri è un vecchio marpione e avrà già in mente come giocare. Inzaghi da parte sua, dopo le lezioni avute in due partite l'anno scorso, ha preso insegnamento e ha capito dove il tecnico livornese lo può colpire. Anche se l'ultima partita dell'anno scorso fu Inter contro "fantasma" ancora in pigiama a strisce, sia per la fase "rem" che per le vicissitudini giudiziarie che attanagliavano l'ambiente juventino, degradandone il rendimento in campo. 

Ma molto spesso le partite vengono decise non tanto dalle tattiche dei mister, ma dalla forma e dalla giusta motivazione dei giocatori che possono cambiare le partite. L'anno scorso fu il fattore Kostic, che relegò Dumfries a punto debole della squadra meneghina,  imperversando sulla fascia. E sulle fasce ci sarà una gran battaglia. L'Inter presenta appunto Dunfries e Dimarco, attori potenti delle loro fasce di competenza, dove esibiscono forza e tecnica. La Juventus risponderà con Kostic ed un punto interrogativo: Weah fuori, e l'esigenza di sostituirlo! 

Il problema nasce da due fattori, il problema Weah appunto, e come starà Locatelli, alle prese con un fastidioso dolore a causa dell'infrazione di una costola. Se il "Loca" potrà essere della partita, allora Mc Kennie potrà spostarsi sulla fascia destra, altrimenti dovrà essere spostato in mezzo al campo e qui si apriranno due ipotesi: un difensore sulla fascia o un giocatore veloce e più propenso all'attacco.
I nomi? Rugani e Gatti, se difendono, oppure Jiling, giocatore veloce e propenso alla fase difensiva, ma con grandi capacità offensive, e qui Dimarco potrebbe avere difficoltà.
In attacco l'Inter sembra più forte! Lautaro e Thuram sono potenti e incisivi. Ultimamente molto precisi nelle conclusioni, quelle che sono latitanti nella Juventus, dove Vlahovic non sembra tornato e Kean si arrotola sui palloni. La speranza rimane Chiesa, ultimamente mattatore con la nazionale, ma che nella Juventus occupa una posizione poco adatta alle sue qualità, dovendo spesso lottare da solo contro orde di avversari. Questo perché su quella fascia si alternano lui e Kostic, ma Kostic rimane lontano, non in grado di supportare adeguatamente l'azione di Chiesa. E se la Juventus si schiaccia come di solito ha fatto nelle ultime partite, sono dolori. Il centrocampo dell'Inter è uno dei più forti in Italia ed anche in Europa. Barella, Chalanoglu e Mikitharian sono in grado di fare benissimo la doppia fase, ovvero difendere ed attaccare, con buona propensione all'inserimento ed al tiro da fuori area. La Juventus, con Pogba e Fagioli fuori in questo momento per motivi assurdi, non ha al momento un giocatore alla loro altezza, eccettuato Locatelli, e Rabiot, ultimamente poco reattivo rispetto all'anno scorso. E se il discorso in difesa può pendere in una maggiore forza da parte juventina (ma lieve), è sulle seconde linee che l'Inter può guadagnare altri consensi. Pavard, Carlos Augusto, Darmian e Sanchez possono fare la differenza.
La Juventus può rispondere con Hujsen, Jiling, Nicolussi Caviglia, Nonge e Yildiz, sicuramente futuri campioni, ma per ora appena maggiorenni e con "chili" di carne da mettere ed esperienza tutta da vivere. Al confronto di veterani di mille battaglie di Champions e campionati europei, soccombono.  Gli unici non giovanissimi della Juventus sono i Milik, Danilo (fuori per infortunio), De Sciglio (anche lui in infermeria) e Alex Sandro (scomparso dai radar).

Non sarà con il corto muso che potrà fare la partita il buon Allegri, perché se l'Inter ha campo, trova spiragli. Questo perché squadra abituata a movimenti in rotazone che portano alla riconquista veloce della palla, soprattutto nella metacampo avversaria. Lautaro Martinez e Thuram, sanno ripiegare e disporsi come centrocampisti aggiunti, per poi ripartire velocemente, inserendosi pericolosamente in area e concludere con freddezza. La fisicità dei nerazzurri è un altro fattore da considerare, e non è cosa da poco, soprattutto per chi ha dei giovani ancora da "svezzare".

Insomma, non la vedo bene per la squadra bianconera, alla luce anche di infortuni e squalifiche. Inoltre la Juventus è stata costretta dalle ultime sentenze a gestire una rosa meno numerosa rispetto all'Inter, dovendo attingere al settore giovanile. La mancata partecipazione alle coppe ha ridotto il gruppo e seppure si possa concentrare unicamente sul campionato, gli infortuni e l'anzianità di qualche giocatore in rosa, che non  risponde più alle esigenze della squadra, riducono ulteriormente la capacità di intervenire sul mercato ed al risparmio di risorse, nonché dovere subire l'indisponibilità tecnica che depaupera la squadra ed il tasso di forza fisica ed esperienza. 

Se poi domenica la Juventus vince, sarò ben lieto di avere avuto torto!