Sarà lo stadio Renato Dall'Ara, casa del Bologna, a ospitare stasera la partita valevole per la prima giornata della Nations League tra Italia e Germania. Reduce dalla netta sconfitta contro l'Argentina nella Finalissima tra vincitori del Campionato Europeo e vincitori della Copa America, la Nazionale azzurra sta attraversando un lungo periodo di crisi, durante il quale la vittoria dell'Europeo è parsa l'eccezione che conferma la regola.

Umiliata dall'Argentina, dopo aver fallito per la seconda volta consecutiva la qualificazione al Mondiale, l'Italia affronta stasera la Germania, nazionale storicamente ostica per i colori azzurri, a cui però sono legati alcuni dei momenti più belli del calcio tricolore.

Anche la Germania, dopo qualche anno di appannamento, sta ricominciando a sfornare talenti. Ha vinto il proprio girone di qualificazione a Qatar 2022 con nove vittorie e una sola sconfitta, realizzando in 10 partite ben 36 reti e subendone solo 4. Nel girone dei tedeschi è arrivata seconda proprio quella Macedonia del Nord che poi, nel primo turno di play off, ha eliminato l'Italia con un gol allo scadere.

Nelle ultime cinque partite, l'Italia ha conquistato una sola vittoria, due pareggi e due sconfitte. Dopo la vittoria dell'Europeo, la Nazionale azzurra ha vinto soltanto tre gare.

PARTIDO DEL SIGLO

Italia-Germania, una sfida epica tra due Nazionali che hanno fatto la storia del calcio europeo e mondiale. Sono 35 le partite finora disputate tra Italia e Germania. Score nettamente a favore degli italiani: 15 vittorie, 12 pareggi, 8 vittorie tedesche.

Considerando Europei e Mondiali, la Germania non ha mai battuto l'Italia entro i novanta minuti di gioco: 4 vittorie azzurre, 5 pareggi.

Dici "Italia-Germania" e subito pensi alla "Partita del Secolo", giocata allo stadio Azteca di Città del Messico il 17 giugno 1970. Boninsegna segnò dopo 8 minuti, la Germania assediò la porta azzurra fino a riuscire a trovare il pareggio in piena zona Cesarini, grazie alla rete del milanista Schnellinger.

Uno a uno, si va ai supplementari. Semplicemente i trenta minuti più emozionanti della storia del calcio mondiale. Passa in vantaggio la Germania, grazie a Muller. Pareggia Burgnich, terzino poco avvezzo alla gloria nell'area di rigore avversaria. Italia di nuovo in vantaggio grazie a un eurogol di Gigi "Rombo di Tuono" Riva: stop di interno, dribbling di esterno e diagonale mancino imparabile.

C'è poco da festeggiare, però: su azione da calcio d'angolo, il solito opportunista Muller si incunea nella difesa azzurra e scaglia di testa il pallone tra Rivera e il palo. Albertosi inveisce contro il compagno, reo di non aver coperto il montante. Leggenda vuole che, punto nell'orgoglio, Rivera dica al proprio portiere: "Ora vado di là e segno". Succede esattamente questo: l'Italia batte a centrocampo, palla sulla fascia, Boninsegna crossa rasoterra per un compagno a rimorchio, giunge Rivera all'altezza del dischetto del rigore, piatto destro a spiazzare il portiere teutonico Maier.

Italia-Germania, 4-3. Talmente storico che fu realizzato anche un famoso film con questo titolo. Inoltre allo stadio Azteca è stata posta una targa commemorativa del "Partido del Siglo".

CAMPIONI DEL MONDO

Italia-Germania è stata anche la finale del Mundial spagnolo del 1982. L'11 luglio 1982 l'Italia di Bearzot scese in campo contro la Germania: chi avesse vinto, avrebbe sollevato al cielo per la terza volta la Coppa del Mondo, eguagliando il Brasile.

Il primo tempo vede l'Italia mandare alle ortiche una clamorosa occasione: un calcio di rigore assegnato per fallo su Conti e tirato da Cabrini esce nettamente alla sinistra della porta difesa da Schumacher. La prima frazione, quindi, si chiude a reti inviolate.

Il secondo tempo vede subito l'Italia alzare i ritmi. Dopo l'ennesimo fallo subito da Oriali, Tardelli batte rapidamente la punizione sulla destra, dove Gentile lascia partire un traversone su cui si avventa come un rapace il compianto Pablito Rossi: uno a zero per gli Azzurri.

Passano dodici minuti e l'Italia raddoppia: fraseggio Bergomi-Scirea, quest'ultimo serve Tardelli posizionato al limite dell'area, controllo e tiro in spaccata di sinistro, palla nell'angolino alla sinistra di Schumacher.

La Germania si riversa nella metà campo italiana, concedendo agli Azzurri praterie per le letali ripartenze di Bruno Conti. Una di queste vede l'ala romanista servire solo, al centro dell'area, "Spillo" Altobelli (subentrato nel primo tempo a Ciccio Graziani, infortunatosi a una spalla). L'attaccante dell'Inter stoppa di suola, mette a sedere Schumacher e segna il terzo gol a porta vuota.

Pertini in tribuna esulta come un bambino. "Non ci prendono più", grida con la famosa pipa in mano. In effetti la Germania riesce solo ad accorciare le distanze con Breitner, ma ormai la Coppa è destinata alle mani di Zoff e compagni.

ANDIAMO A BERLINO

Prima di passare al pronostico di stasera e di concludere questo tour nella memoria di una sfida dal sapore leggendario, ricordiamo la partita tra Italia e Germania disputatasi il 4 luglio 2006 a Dortumund.

Era la semifinale mondiale dell'edizione 2006, organizzata proprio dalla Germania. I tedeschi, tra l'altro, erano imbattuti al Westfalenstadion di Dortmund da 32 anni.

Dopo novanta minuti di tensione e battaglia, si arriva ai tempi supplementari: la difesa azzurra, con un Cannavaro spettacolare e un Buffon insuperabile, riesce a rintuzzare le offensive teutoniche. A un minuto dal termine dei supplementari, su azione di calcio d'angolo, Andrea Pirlo fornisce un assist eccezionale e Fabio Grosso che, senza pensarci su, di prima intenzione indirizza una palla a giro sul secondo palo. Il pallone si insacca a pochi centimetri dal palo: uno a zero!

La Germania, disperata, si riversa interamente nella metà campo italiana provando a pareggiare visto che manca davvero poco. Al minuto numero 121, Cannavaro anticipa Podolski, vince un contrasto e serve Totti, che lancia Gilardino. L'attaccante azzurro finge di dirigersi verso la bandierina, ma in realtà sta temporeggiando: attende l'arrivo alle sue spalle di Del Piero, lo serve sulla corsa e Pinturicchio, col suo classico tiro a giro, infila il pallone sotto al sette. Due a zero. E' estasi azzurra. L'arbitro fischia la fine e i tedeschi crollano al suolo, mentre tutto lo stadio ribolle d'azzurro.