Ospina, Insigne, Mertens e Koulibaly. Il portiere della difesa meno battuta della passata stagione, il capitano e assist man, il miglior marcatore all time, il miglior difensore nonché futuro capitano.
Il Napoli di De Laurentiis, al netto di clamorosi colpi di scena, l'anno prossimo sarà privo di questi quattro calciatori.
Nomi e pesi non comuni, in campo come nello spogliatoio.

Riorganizzazione? Possibile.
Ristrutturazione? Evidentemente sì, visto che il monte ingaggi è stato drasticamente abbassato.
Ridimensionamento? Molto probabile. La piazza partenopea è spaccata: i sostenitori di De Laurentiis sono ancora tanti, ma cresce a dismisura il numero dei contestatori. La nouvelle vague scelta dal presidente azzurro non piace, non convince, anzi fa temere.
Se le casse del Napoli hanno bisogno della qualificazione Champions League per sostenere una squadra competitiva, queste scelte di mercato mettono seriamente a rischio tale obiettivo per la prossima stagione.
Lo sa bene Spalletti, pronto un anno fa a incatenarsi a Castel Volturno qualora Koulibaly fosse stato venduto. Dodici mesi dopo, invece, bisogna fare buon viso a cattivo gioco: "Se andrà via, nessuno dovrà dire nulla e dobbiamo solo ringraziarlo per quello che ha dato".
Andrà via, pare proprio che l'accordo col Chelsea sia stato trovato: 38 milioni più 2 di bonus per un calciatore di 31 anni che l'anno prossimo sarebbe andato a scadenza. Letta così, tutta d'un fiato, sembra persino una buona operazione di mercato. Se invece ci mettiamo in mezzo pause, respiri e sospiri, allora ci renderemo conto dei sentimenti che stanno provando in questo momento molti tifosi partenopei: delusione, rassegnazione, sfiducia.
Se i soldi di Koulibaly - e di Petagna, che potrebbe andare al Monza per circa 15 milioni - permetteranno di accendere il mercato del Napoli, la passione del tifo azzurro è davvero ai minimi storici.
E fa male, che si sia napoletani o meno, vedere una piazza così calda ridotta in questo stato, spaccata come non mai, sfiduciata nei confronti del presente e soprattutto del futuro.

Kvaratskhelia e Olivera? Due acquisti interessanti. Soprattutto il georgiano ha già infiammato i supporters partenopei, prima delle docce gelate del mancato rinnovo di Mertens e dell'addio a Koulibaly. Ora ci sono da sostituire i calciatori di cui sopra.
Ospina verrà rimpiazzato da un portiere di esperienza che possa giovare e non nuocere a Meret. Mancava già un difensore centrale, per questo era stato preso Ostigard, ma la partenza di Koulibaly obbliga a un'altra operazione: in pole ci sarebbe Acerbi, in uscita dalla Lazio per motivi ambientali. Altri sondaggi sono stati fatti per Senesi e Kim, ma la strada pare ancora lunga.
Mertens, invece, non verrà sostituito. Il vice Osimhen sarà Petagna o, se il bulldozer dovesse lasciare Napoli per accasarsi a Monza, il Cholito Simeone: in queste ore si sta imbastendo la trattativa col Verona.
A tutto ciò si aggiunge Fabian Ruiz, che non ha accettato il rinnovo proposto dal Napoli e che tra un anno andrà via a parametro zero. Per lo spagnolo, quindi, potrebbero cominciare gli ultimi dodici mesi partenopei, a meno che qualche club straniero non avanzi una proposta di acquisto immediata.

E il grande colpo? I sostenitori di De Laurentiis sono convinti che il patron azzurro, per placare una tifoseria che - ad essere sinceri - appare più rassegnata che inferocita, regalerà alla piazza un campione di alto livello.
Magari un argentino, un mancino, uno che giocava nella Juventus. No, non stiamo parlando di un Sivori redivivo.