Fino a qualche anno fa, la sfida tra Italia e Ungheria avrebbe avuto un risultato scontato o giù di lì. Ben pochi tifosi italiani si sarebbero preoccupati di fronte a una partita contro i magiari, che hanno una antica tradizione di bel gioco, ma che negli ultimi decenni hanno prodotto davvero poco sia come risultati che come calciatori capaci di affermarsi.
La situazione oggi non si è ribaltata, ma certamente l'entusiasmo degli ungheresi e la depressione degli italiani ha fatto in modo che questa partita assuma connotati tecnici, tattici, atletici ed emozionali inconsueti.
Si gioca a Cesena e questo è un bene per gli Azzurri. La città romagnola ha ospitato già tre volte le partite della Nazionale. A dir poco confortante lo score: tre vittorie, nove gol fatti, zero subiti!

STORIA
Quella che andrà in scena al Dino Manuzzi di Cesena sarà la 35esima sfida tra Italia e Ungheria. Il bilancio parla chiaro:

  • 16 vittorie dell'Italia;
  • 9 pareggi;
  • 9 vittorie dell'Ungheria.

L'ultima volta, però, furono proprio gli ungheresi a vincere. Era il 22 agosto 2007, si giocava a Budapest e sulla panchina degli Azzurri c'era Donadoni. Dopo un primo tempo terminato a reti inviolate, al terzo della ripresa l'Italia passa in vantaggio: Quagliarella serve Aquilani, imbucata per Di Natale che in maniera alquanto rocambolesca e istintiva riesce a deviare il pallone e a spiazzare il portiere ungherese.
Passa una dozzina di minuti e i padroni di casa pareggiano: una serie di rimpalli in area libera Juhasz, che calcia un bolide di sinistro e la palla si insacca nell'angolino.
Cinque minuti e l'Ungheria passa in vantaggio, su calcio di rigore causato da un fallo di Cannavaro. Sul dischetto va Gera, interno destro nell'angolino opposto e Buffon è spiazzato.
A un quarto d'ora dal termine l'Ungheria chiude la partita. E' sempre Gera a causare i problemi principali alla difesa italiana: vince un contrasto con Cannavaro e serve un cioccolatino a Feczesin, che lo scarta, lo assaggia e segna a porta vuota.

L'ultima volta che si è giocata in Italia questa partita, l'Italia è riuscita a vincere: era il 6 ottobre 2001, il campo era il Tardini di Parma, in panchina c'era Trapattoni il risultato fu un uno a zero grazie a un calcio di punizione trasformato da Pinturicchio Del Piero.
La prima sfida tra Italia e Ungheria risale agli esordi della Nazionale. Correva l'anno 1910, si giocò a Budapest e l'Italia, ancora di bianco vestita, fu letteralmente umiliata dall'Ungheria: risultato tennistico, sei a uno per i padroni di casa, gol della bandiera ad opera della mezzala Rizzi.
La prima vittoria Azzurra arriverà 18 anni dopo, per l'esattezza il 25 marzo 1928. Si disputa la Coppa Internazionale e gli Azzurri ricevono i magiari allo Stadio Nazionale, che verrà demolito nel 1957 per costruire in quella stessa area lo Stadio Flaminio. La partita è a dir poco scoppiettante e l'Italia riesce a vincere quattro a tre grazie alla doppietta di Conti e alle reti di Rossetti e Libonatti.

Una curiosità: l'ala sinistra azzurra in quella partita si chiamava Levratto, il cui soprannome era "lo Sfondatore di reti". Dotato di un tiro potentissimo, talvolta bucava le scadenti reti con cui si realizzavano le porte di gioco a quei tempi.
Italia-Ungheria è stata anche una finale mondiale. Il 19 giugno 1938, allo stadio Colombes di Parigi, le nazionali italiana e ungherese si sfidarono per la Coppa Rimet, l'antesignana dell'attuale Coppa del Mondo. L'Italia, allenata da Vittorio Pozzo, scese in campo con: Olivieri, Foni, Rava; Serantoni, Andreolo, Locatelli; Biavati, Meazza, Piola, Ferrari, Colausig (che il regime fascista aveva italianizzato in Colaussi).
La partita ha subito un inizio scoppiettante: al sesto minuto, gol di Colausig; due minuti dopo, pareggio di Titkos. L'uno a uno dura poco: al sedicesimo, Piola scambia con Ferrari e realizza la seconda marcatura.
Biavati sulla fascia è imprendibile. Il suo famoso "doppio passo" manda a ramengo i tentativi dei difensori magiari. Distratti dalle azioni dell'ala italiana, dimenticano colpevolmente Colausig che, con un tiro ad effetto, supera il portiere Szabo e insacca il tre a uno.
La partita sembra finita, dopo l'intervallo l'Italia sfiora addirittura la quarta rete grazie al solito immarcabile Biavati, che colpisce un palo. Al 70esimo, però, un fulmine a ciel sereno: il centravanti e capitano magiaro Gyorgy Sarosi, figlio di un croato e di una italiana, batte Olivieri e riapre la partita.
Un attimo di sbandamento, poi Meazza riprende in mano il pallino del gioco, coadiuvato da Ferrari e dal solito Biavati, che scatta sulla fascia e crossa al centro, sul pallone si fionda Piola che realizza il definitivo quattro a due.

Italia campione del Mondo. Per la seconda volta consecutiva.
Vittorio Pozzo diventa il primo e, a tutt'oggi, unico allenatore capace di vincere due mondiali. Gli Azzurri vengono considerati i favoriti anche per l'edizione 1942. Che però, purtroppo, non si disputerà mai.

OGGI
Dopo questo viaggio nella memoria, spulciando tra almanacchi e immagini in bianco e nero, torniamo alla cruda attualità. L'Italia, dopo essere stata oggettivamente umiliata dall'Argentina, è riuscita a pareggiare uno a uno nella gara d'esordio in Nations League contro la Germania.
Buona prova degli Azzurri, che spesso si sono fatti preferire rispetto ai tedeschi. Mancini ha lanciato subito qualche giovane nella mischia: i titoli di giornale sono stati tutti per Willy Gnonto, nato a Verbania da genitori ivoriani, autore dell'assist decisivo per Pellegrini.
Oggi si affronta l'Ungheria di Marco Rossi, allenatore italiano - anzi, come spesso ama dire, "puteolano" in ricordo degli anni passati in Serie C con la Puteolana, squadra della città di Pozzuoli, in provincia di Napoli. La stessa città che gli ha fatto conoscere l'amore, visto che la moglie è appunto puteolana.
Marco Rossi non solo si è reso protagonista, l'estate scorsa, di un ottimo europeo con l'Ungheria, ma all'esordio in questa Nations League ha addirittura battuto l'Inghilterra senza subire nemmeno una rete. E pensare che gli inglesi, nel girone di qualificazione al Mondiale, avevano realizzato 39 reti subendone soltanto tre!
Il problema principale dell'Italia sembra essere il reparto offensivo: in otto delle ultime undici partite disputate, l'attacco della Nazionale non è riuscito a segnare più di un gol. Occhio però a non sottovalutare gli avversari. In particolare uno, Dominik Szoboszlai: tutti i suoi ultimi sette gol tra squadra di club (Lipsia) e Nazionale ungherese hanno visto le sue squadre vincere la partita.