Direi che fosse tutto abbastanza prevedibile. Non mi stupisce per niente l'uscita sul Sole 24. Ne avevo già scritto tempo fa su scenari più o meno futuribili e quindi rimanendo nel futuribile, vedo di cimentarmi, ancora una volta a “Fantaproprietà”, gioco che ci ha purtroppo molto coinvolto negli ultimi anni. Che cosa potrebbe succedere soprattutto alla luce di coincidenze abbastanza curiose per tempistica? Una passa, due diventato un sospetto, tre magari una realtà.
La prima. La missione in Barhein, e uffici Milan ad Abu Dhabi, che hanno portato i personaggi che contano a saltare la trasferta del Milan a Lecce aveva fondamentalmente il solo scopo di vendere il Milan, magari in quota parte ma l'operazione, a mio avviso, ora almeno rivelata oppure sospettata dal Sole, ha molto però la difficoltà della quadratura del cerchio. Non tutto infatti è andato secondo i piani dell'investitore principale che rimane Elliott al quale Cardinale deve 600 milioni. Il piano di Singer prevedeva, molto verosimilmente, non accogliendo l'offerta iniziale del fondo Investcorp, l'uso di una presunta o effettiva, cosa tutta da verificare, vista la penosa posizione del Tolosa, capacità di Red Bird nella valorizzazione di attività sportive. Attraverso il successo di Red Bird si sarebbe arrivati sicuramente a quotazioni importanti che alla fine potessero accontentare un poco tutti i tre o più attori, di questa operazione. Elliott per raddoppiare almeno, come nello stile del suo fondo speculativo, l'investimento che si è trovato tra le mani visto il clamoroso default del compratore cinese al quale molto frettolosamente Berlusconi e Famiglia avevano mollato la patata bollente Milan, fonte sicuramente di gloria ma anche di debiti e conseguenti continui e onerosi ripianamenti di capitale da parte della Finanziaria di Famiglia. Cardinale nel profitto, magari minore ma comunque consistente, relativo al suo intervento fatto di soldi del venditore e forse di altri capitali suoi o di altri, non è dato saperlo. Investcorp che entra nel calcio italiano e in una società il cui goodwill è difficilmente valutabile ma le cui attività sono esclusivamente i giocatori, molti dei quali pesantemente rivalutati da Maldini al quale è stato dato un benservito indecoroso. Milanello conta solo per alcune decine di milioni. Tutta la faraonica campagna acquisti in fondo è fatta di giocatori che hanno un mercato, ma che avrebbero dovuto averne di più secondo i piani. Un fallimento sportivo non ne deprezzerebbe più di tanto il valore ampiamente compensato da quello realizzato prima.
La penosa esibizione in Champions ha sicuramente affrettato il ritorno a considerare l'offerta di Investcorp che con la consueta flemma orientale ben conosciuta da chi fa affari con questi interlocutori, sa benissimo che il tempo ha una valenza relativa e che aspettano sempre con calma il ritorno dei cammelli dalle dune del deserto, una variante confuciana di chi aspetta sulle rive del fiume. La vittoria dello scudetto davvero inaspettata ha portato a rifiutare con sdegno l'offerta di Investcorp di poco più di un milione di euro/dollari.
L'obiettivo è, diciamo così tanto per dire, almeno il doppio. Il piano prevedeva, si può supporre credo entro i 5 anni, data canonica in tutte le pianificazioni a lungo termine, almeno l'avvio della costruzione di uno stadio, non si sa bene di quanti posti, Maldini ha rivelato tensioni e contrasti sull'argomento, ma era decisamente contro un progetto molto più allargato, insomma una stadio molto elitario inserito in una luxury franchise con tutto e di più ad alto livello, stile emirati arabi appunto. Dopo più di 5 anni da quando Elliott, luglio 2018, è entrato nel Milan, dello stadio non c'è neppure l'ombra. Nemmeno a livello di approvazione e questo è sicuramente, al di là di ogni considerazione sportiva, un fiasco clamoroso e forse un ritardo di casflow totalmente inaccettabile in un planning, soprattutto in stile USA. Evidentemente chi conta nel Milan, cosa francamente difficile a capirsi, sta giocando molto al ribasso sulla possibilità di passare il turno, altra condizione fondamentale, oltre a quella secondaria di rimanere tra le prime quattro. Saltano diverse decine di milioni al riguardo e quindi la situazione non è certo favorevole a proseguire, visto il flop stadio e il molto doloroso, quasi dato per certo, flop Champions.
Da qui l'accelerazione, della ripresa dei contatti che ora però avvengono in una condizione di forza di Investcorp. Per quello che conosco, vista una certa esperienza internazionale, dubito fortemente che Mr. Alardhi voglia entrare come socio di minoranza e quindi il primo problema è se avrà voglia di rinnovare l'antica offerta oppure magari giocare al ribasso. E' chiaro, da quanto rivela il Sole, che questa trattativa va avanti da tempo e non è certo estemporanea e quindi chi vivrà vedrà. Pertanto appaiono un poco, diciamo di dimensione ridotte, le disquisizioni tecniche e il ruolo di Pioli, rispetto a questi giochi di alta finanza. E ancora meno si considerano, a mio avviso, le reali aspettative, un poco ingenue, ma di puro cuore rossonero che la tifoseria riserva incondizionatamente ai colori, cosa che non sembra essere, vista la notizia, altrettanto nei cuori di chi il Milan lo detiene. Ripeto, sicuramente qualcuno lo detiene.
La seconda coincidenza è che la tanto e sicura sbandierata e sostenuta, soprattutto dalla stampa amica, vicenda Ibra, non so che valutazione possa avere in una persona come lui, magari in un ipotetico cambio di proprietà. Il suo silenzio dice che probabilmente ci sono parecchie situazioni che forse non lo convincono ad un ingresso in un ruolo non ben identificato di “supporto” ad un proprietario che magari finisce di passare di mano. La terza coincidenza ed è la più succulenta, a mio avviso, in questo gossip fantascientifico, e poi così non tanto, è la esternazione a tempo di Maldini, e i non poi così tanto vaghi accenni a qualcosa di importante che lo possa smuovere dal suo forzato esilio dal calcio che conta. L'accenno anche all'amico Boban non mi sembra che sia poi così casuale.
Al di là dei vari sassolini, che in questo momento si possono gettare nello stagno Milan, che risulta direi molto fluido, a qualche conclusione magari sempre di fantaproprietà forse è necessario arrivare. Ovviamente sono tutte considerazioni personali. La prima è che Elliott non vede l'ora di uscire e di riprendersi con molto molto (due volte non è un errore di battitura), visto il flop della valorizzazione che credeva di realizzare con Red Bird tanto da finanziarlo. La seconda è che Investcorp questa volta trova una trattativa seria e quindi agirà con la classica pragmaticità ed efficienza di chi sa spendere molto bene i suoi soldi. In questo ambito ribadisco che scommetto sul fatto che non entri in minoranza. E qui rientra, se entra Investcorp, in ballo Maldini e forse pure Boban a ricostruire una coppia che era alle origini del progetto. Progetto affascinante e soprattutto di competenza, dal mio punto di vista, ovviamente.
Direi che rimanendo nel filone di fantaproprietà, se si dovesse superare il turno, non cambierebbe di molto la situazione che rimane affardellata dal fiasco stadio. Cambierebbe il fatto che il prezzo salirebbe. Cosa che Mr. Alardhi ha sicuramente come piano B. Il tutto, forse, dal mio personale punto di vista, costituisce solo una speranza in questo scenario onirico, è che i Sigg. Singer e Cardinale escano. Cardinale può reinvestire nel suo Tolosa da cui è rimasto proprietario, nonostante la gherminella dell'uscita dal CDA, ma il Tolosa resta suo. Elliott fa uno dei tanti affari della sua luminosa carriera. Al Milan ritornano i competenti. I tifosi sbandiereranno felici come e più di prima. The show must go on e tutto si conclude con un happy end.
Un sogno personale? No, magari solo un ritorno alla Vico. Anche Farina, con molta più competenza e amore per i colori fece da interregno a Berlusconi e questi americani con molto attenzione ai soldi e un poco meno ai colori magari lasciano il passo a chi soprattutto abbia voglia di riportare il Grande Milan ad antichi fasti.
A volte i sogni si realizzano... speremm.