Un dubbio amletico attanaglia la mente del tifoso milanista, reduce da una settimana colma di emozioni che hanno man mano ceduto il passo a numerose incertezze.
Da quando, la scorsa estate, la cessione della società ha visto entrare in scena il fondo statunitense RedBird infatti, ancora non si aveva avuto una dimostrazione della potenza (o impotenza) economica-sportiva della nuova gestione. Il closing ufficiale avvenuto il passato 31 Agosto ha impedito ai nuovi proprietari di mettersi subito alla prova con la realtà calciomercato, mentre nella sessione invernale -per scelta tecnica, sembra- il Milan si è dichiarato inoperativo fin dal principio tramite le parole dell'allora DT Paolo Maldini. Questo costante esitare contrapposto alle necessità continue che richiede una squadra di calcio -specie se dello status sociale e con il patrimonio storico del Milan- ha causato un inevitabile accumulo di aspettative pronte a riversarsi sulla attuale campagna estiva di calciomercato.
Il riassunto dell'ultimo mese vissuto a Casa Milan, in aperto contrasto con le ambizioni Casciavit, non era prevedibile nemmeno per il tifoso pessimista di natura.
L'allontanamento della bandiera e storico Capitano Maldini e del Direttore Sportivo Ricky Massara da parte di Gerry Cardinale, fondatore del fondo proprietario della società lombarda, aveva destato fin da subito parecchio malcontento nella tifoseria ma, trattandosi di situazioni interne al management non accompagnate da dichiarazioni dei diretti interessati, la reazione comune fu di aspettare a giudicare l'operato dei nuovi investitori. Il successivo rientro di Brahim Diaz al Real Madrid, passato in sordina perchè nell'aria da mesi, non ha creato un responso emotivo aggressivo ma sicuramente un importante buco tecnico all'interno della rosa, ora sprovvista di trequartisti con l'eccezione del francese Yacine Adli, apparentemente bocciato dall'allenatore Pioli che gli ha concesso scarsissimo minutaggio, e Charles De Ketelaere, chiamato a un secondo anno di ben diversa resa rispetto alla sua prima stagione in rossonero. 

Il paradosso rappresentato dal Gatto di Schrodinger introduce la contemporanea veridicità di molteplici opzioni, anche molto contrastanti tra loro o addirittura contrarie. Il gatto in questione, rinchiuso in un contenitore X e legato a un sistema potenzialmente mortale, può infatti essere sia vivo che morto allo stesso tempo per la sovrapposizione degli "eventi avvenuti-non avvenuti". Una volta scoperchiato il contenitore si avrà la certezza dello stato fisico del gatto eliminando le restanti possibilità. Riconnetendosi al dubbio che tormenta gli ultimi giorni dei tifosi milanisti di fatto è questo: "E se la vendita di Tonali fosse lo scoperchiamento della scatola?". Se fosse la definitiva conferma della poca disponibilità a creare una rosa all'altezza del blasone del Diavolo, mettendo in secondo piano il lato sportivo in favore di quello economico? Già, perchè oltre alle perdite sopraelencate, la scorsa settimana il mediano italiano del Milan è stato ceduto per una cifra record - 70 milioni circa di parte fissa, a cui vanno sommati numerosi bonus fino a sfiorare gli 80- al Newcastle di proprietà saudita, attualmente uno dei progetti sportivi più ambiziosi e ricchi d'Europa. 
Quasi impensabile pensare che la cessione di Tonali fosse programmata, vedendo la qualità, la centralità nel progetto, la giovane età e il modesto spazio salariale (2,5 milioni) occupato dal giocatore, molto più probabile che la società rossonera si sia vista recapitare offerte estremamente alte e abbia deciso di monetizzare una quasi completa plusvalenza.

Tenendo considerata l'impossibilità nel rifiutare determinate proposte, oggettivamente fuori mercato, la pulce che si agita nell'orecchio del tifoso riguarda le modalità di gestione di questo inatteso flusso di denaro fresco. La sessione di mercato che sta per cominciare determinerà le reali aspirazioni del corso RedBird e la concretezza del pessimismo che sembra aleggiare nell'ambiente milanista. Verissimo che, quando c'è stato da fare un ulteriore sforzo per il rinnovo di Rafael Leao, la proprietà non si è certamente tirata indietro, andando a risolvere una situazione spinosa e complicata pure dal rapporto Sporting Lisbona-Lille-Milan. Altrettanto vero che l'accordo fu concluso sotto la direzione Maldini-Massara, il cui licenziamento ha lasciato sorpreso anche il giovane asso portoghese, come vero che il singolo rinnovo di Leao non può bastare a un progetto in piena rampa di lancio come quello dei sette volte Campioni d'Europa. Con l'immissione dell'ingente cifra dell'affare Tonali nell'ottica del tifoso non sono ammessi altri passi falsi: il rinforzamento della rosa deve essere concreto e mirato, sostituendo i titolari persi in questa prima parte di post-season e colmando le lacune evidenziatesi la stagione passata.
Le notizie riportate sembravano indicare quella direzione ma lo scippo attuato dall'Inter per strappare Thuram al fotofinish ai cugini e la negazione di alcuna partecipazione alle trattative per Frattesi sembrano aver fatto crollare nuovamente le speranze del popolo Casciavit.

L'interruzione della trattativa Kamada (trequartista con buone doti fisiche e tecniche svincolatosi dall'Eintracht di Francoforte, sostituto di Brahim Diaz nelle idee di Maldini) dopo il cambio direzionale ha aperto a un vero casting per il ruolo tradizionalmente del numero 10, in attesa di vedere quale coniglio salterà fuori dal cappello di Giorgio Furlani e Geoffrey Moncada, attuali Direttore Sportivo e Capo dell'area Scout.
Il Milan sta inoltre visionando una punta da affiancare al veterano Olivier Giroud e i nomi che sembrano girare sono quelli di Gianluca Scamacca e Alvaro Morata, fresco di accordo per il rinnovo con l'Atletico Madrid ma tutt'altro che incedibile.
Il buco lasciato da Tonali è stato riempito da Ruben Loftus-Cheek, classe 1996 in uscita dal Chelsea di origine inglese (occuperà il primo slot extra-comunitario), acquistato per 15 milioni di euro più bonus per arrivare a 20 totali. Giocatore di esperienza, fisico e intensità, sembra essere il giusto compromesso tra le necessità tecniche-tattiche e le capacità di spesa stabilite dal boarding rossonero. Per quanto possa essere considerato un buon acquisto, a livello sportivo il ridimensionamento rispetto all'ormai ex-numero 8 del Milan e la paura che il trend generale sia decrescente convive stabilmente nel cuore del tifoso.

Ovviamente, con il mercato ufficialmente ancora chiuso, ci si riserva il diritto di determinare giudizi sull'operato alla conclusione di questa fase estiva particolarmente delicata ma il timore che la scatola sia definitivamente aperta è più vivo che mai. Per il bene di una delle società più gloriose del Bel Paese e per il bene del movimento calcistico italiano in generale, la speranza è che non si riveli un vero e proprio vaso di Pandora.
La piazza chiede a gran voce acquisti che possano aiutare la causa rossonera nella stagione prossima, al momento in seconda fila nelle griglie di partenza per il campionato, ma con le carte assolutamente in regola per combattere per il piazzamento in Champions League. Situazione ben differente in caso di ingaggio di una punta centrale che porti in dote un buon numero di goal, un'ala destra di livello europeo e un buon centrocampista da affiancare a Loftus-Cheek nella prima parte di stagione -in cui mancherà Bennacer, infortunato- e successivamente da integrare nelle rotazioni.
Gli innesti da fare sono numerosi ed onerosi ma grazie al grande percorso in Champions, la cessione di Tonali e il budget precedentemente stanziato i margini di manovra sono ampi, come i tempi a disposizione. Ora è il momento di scoprire le carte o, se preferite, scoperchiare la scatola.