A solamente sei giornate dal termine del torneo la Serie A resta più viva e combattiva che mai per la conquista dei posti successivi al Napoli, concentrando la bellezza di sei squadre in sei punti.
Una corsa infernale senza esclusione di colpi alcuna per potersi aggiudicare quei tre miracolosi posti che significherebbero Champions League, obbiettivo dichiarato di tutte le squadre in lotta per molteplici motivi, dalla sostenibilità economica allo sviluppo sportivo senza ovviamente dimenticare l'importanza di giocare la competizione più ambita del mondo per club.

Il Napoli, sicuro del posto, occuperà il primo dei quattro slot disponibili guadagnato con la ormai scontata vittoria del Campionato, il che lo proietterà a ricoprire il ruolo di prima fascia la prossima stagione europea certificando la qualità e l'eccezionalità del lavoro fatto.
I ragazzi di Spalletti possono dirsi soddisfatti e guardare disinteressati i tentativi delle rivali di prevalere sulle altre, con l'eccezione della partita con l'Inter in programma alla 36esima giornata allo stadio Diego Armando Maradona.

La Lazio, prima inseguitrice, ha l'obbligo di provarci fino all'ultimo respiro, data la posizione di forza in classifica e soprattutto l'onta delle Coppe europee da riscattare. Essendo uscita prematuramente da tutte le competizioni e avendo solo il Campionato da giocare il non raggiungere lo spot valido per la qualificazione alla coppa delle grandi orecchie porterebbe il giudizio finale sulla stagione della squadra di Sarri a fortemente negativo, nonostante la buona continuità di risultati dimostrata finora e il grande lavoro fin qui adoperato dal tecnico toscano. La squadra biancoceleste, diversamente da quanto aveva abituato gli anni passati, si è reinventata solidificando la fase difensiva e leggermente sterilizzando in termini numerici la fase offensiva, anche a causa della prolungata assenza lungo la stagione del capitano e goleador Ciro Immobile. La difesa leggera degli scorsi anni si è trasformata in un bunker di difficile scalfibilità che si posiziona seconda anche nella classifica dei gol incassati (24 contro i 22 del Napoli), ma conquista il primo posto in termini di Clean sheet: sono infatti ben 18 le porte inviolate mantenute dall'ottimo Ivan Provedel, solo Ter Stegen del Barcellona è riuscito a fare meglio quest'anno nei 5 maggiori campionati.
A causa dell'assenza del bomber con il numero 17, Sarri ha deciso di responsabilizzare le ali con i compiti offensivi, giocando spesso con un falso nueve per poter favorire gli inserimenti e i tagli delle stesse. La soluzione trovata dal tecnico ha ripagato dando i frutti sperati e la Lazio ha potuto contare su due nuovi protagonisti in termini realizzativi, ossia Zaccagni e Felipe Anderson che con i rispettivi 10 e 8 gol guidano la classifica marcatori della squadra capitolina con l'immancabile Ciro Immobile -anche lui a quota 10- precedendo il duo di centrocampo Milinkovic-Luis Alberto (6 realizzazioni pr il sebo, 5 per lo spagnolo). La qualificazione sarebbe il frutto del progetto iniziato lo scorso anno con l'ingaggio del Comandante Sarri, in caso contrario sarebbero molti gli attacchi da cui difendersi.

Incerta la situazione della Juventus, la quale momentaneamente occupa il terzo posto in solitaria a 59 punti ed è in attesa di disputare ancora gli scontri diretti con Atalanta e soprattutto Milan, previsto per la penultima giornata. Tralasciando le situazioni legate alla giustizia sportiva e guardando solo al campo saltano evidenti all'occhio le difficoltà riscontrate da Madama nelle ultime settimane, nelle quali ha collezionato 6 partite consecutive senza vittorie di cui 3 sconfitte consecutive in Serie A prima del recente pareggio con il Bologna, inoltre il pareggio e la sconfitta in Coppa Italia per mano degli acerrimi rivali dell'Inter che hanno comportato l'eliminazione dal secondo trofeo domestico. La profondità e la qualità della rosa messa a disposizione di Massimiliano Allegri garantiscono la possibilità di restare in corsa fino all'ultimo turno di Campionato in attesa dei giudizi sui molteplici processi che determineranno il futuro della società bianconera.
Dal punto di vista economico e sportivo sarebbe disastroso non strappare il pass europeo, nonostante gli investimenti compiuti per prendere i migliori giocatori del campionato oltre che svincolati di livello qualitativo assoluto cha hanno confermato il monte ingaggi della Juventus come il più alto della Serie A. Juventus che, a differenza della Lazio, ha continuato il suo percorso europeo raggungendo le semifinali di Europa League dove affronterà il tabù della competizione: quel Siviglia che, nonostante le precarie condizioni di classifica in terra spagnola, sembra non essere stanco di stupire e ri-fare ancora una volta sua la seconda competizione europea. Per salvare una stagione estremamente negativa (l'umiliante eliminazione in Champions League pesa forse più del non essere mai entrati in corsa per lo Scudetto) la Vecchia Signora si ritrova obbligata a conseguire i due obbiettivi rimasti, rimanendo in attesa degli esiti delle situazioni giudiziarie che saranno un dettaglio determinante per il prossimo futuro della società.

Subito dopo la Juventus si trova un terzetto affamato di reclamare il proprio posto a discapito delle due squadre sopracitate: a 57 punti infatti si trovano Milan, Inter e Roma desiderosi di scavalcare le formazioni dei due tecnici toscani, apparse in difficoltà nelle ultime partite. Molte delle speranze delle due squadre milanesi erano e sono legate al doppio incrocio Milano-Roma che si sono svolti lo scorso weekend e chiuderanno il cerchio il prossimo. La prepotente vittoria voluta dai nerazzurri sulla Lazio ha fato il pieno di energie e autostima per i ragazzi di Inzaghi, all'incipit di un mese tanto difficile quanto decisivo. Il mese di Maggio vedrà la Beneamata affrontare Roma, Napoli e Atalanta oltre che ovviamente il doppio incontro con il Milan valevole per la finale di Champions League e la finale di Coppa Italia con la Fiorentina. Un vero e proprio mese di fuoco in cui ci si gioca l'intera stagione, i cui giudizi potranno oscillare dal mediocre al leggendario a seconda degli esiti degli scontri diretti. Considerando la posta in palio e il coefficiente di difficoltà delle sfide che aspettano i nerazzurri diventa elemento chiave la gestione della rosa, dove il turnover si rende obbligatorio ma se troppo accentuato potrebbe essere doloroso per l'Inter, oltre che far riaffiorare le due facce della stessa medaglia che si sono alternate lungo questa ambigua e paradossale stagione. La differenza del percorso fatto nella gara a tappe e in quelle secche è evidente ma la fine della stagione alle porte comporta la necessità di non fare ulteriori passi falsi, pena il rischio concreto di non accedere alla Champions League del prossimo anno. Ipotesi ovviamente rifiutata dal boarding interista, che consapevole del valore della rosa messa a disposizione dell'allenatore, si aspetta di concludere al meglio la stagione sportiva con un occhio anche al lato economico. I plurimilionari incassi garantiti dalla Champions League sono oro colato per il bilancio nerazzurro, tuttavia la necessità di far cassa non viene meno e di conseguenza un eventuale mancato raggiungimento del quarto posto comporterebbe una perdita sanguinosa nei conti e la alta probabilità di dover ricorrere alla vendita dei pezzi prelibati della vetrina Inter.
Con la LuLa che sembra essere tornata quella dei tempi migliori e una condizione apparsa straripante nelle ultime uscite, la squadra nerazzurra può permettersi di sognare in grande e concludere questa annata in crescendo.

Situazione pressoché identica dall'altra parte dei Navigli, sebbene derivi inerzia opposta dopo lo scialbo pareggio agguantato negli ultimi secondi a Roma.
Ai rossoneri mancano ancora le partite con Lazio e Juventus tra le altre, nelle quali si giocherà gran parte della qualificazione a patto che non vengano persi punti con le cosiddette piccole, tutte alla ricerca di punti fondamentali in ottica salvezza e tallone d'Achille della squadra di Stefano Pioli. Facendo affidamento sulle proprie certezze -in particolare l'out di sinistra- e sperando nel rientro in forma della propria punta Olivier Giroud anche il Milan combatterà fino all'ultima giornata cercando di far valere quel titolo di Campioni d'Italia arduemente conquistato lo scorso anno. Ovviamente come per l'Inter, anche per il Diavolo il discorso si allunga non potendo tralasciare quel doppio derby che si avvicina sempre più, estrema fonte prosciugatrice di forze mentali e fisiche. Tenendo conto della unicità dell'occasione la squadra che ne uscirà vincitrice ricalcolerà sicuramente le proprie priorità, potendo ambire a un trofeo importante come la Champions League.

Anche la Roma, ultima del terzetto con 57 punti, avrà nel calendario il doppio impiego con il Bayer Leverkusen per potersi giocare la finale di Budapest, dove se tutto va bene ci sarà la possibilità di veder disputare una finale interamente italiana come non accade dalla stagione 2002/2003, anche ultima volta in cui Inter e Milan si affrontarono nelle semifinali del massimo torneo europeo. La Roma continua a dimostrarsi solida negli intenti e nei fatti, guardando più al risultato che all'estetica della prestazione, se non addirittura speculatrice in alcune occasioni grazie alla tremenda forza mentale e consapevolezza conferita dal condottiero in panchina. Una difesa rocciosa protetta da un centrocampo ricco di muscoli e di centimetri costituiscono il muro attorno al non perfetto Rui Patricio, la classe dei leader tecnici unita agli strappi di Abraham rappresentano l'ariete con cui scardinare le difese avversarie lasciate incustodite. Sebbene il calendario sorrida - solamente l'Inter rimanente da affrontare tra le concorrenti- i recenti infortuni a uomini fondamentali nelle scacchiere di Mourinho hanno destato parecchia preoccupazione nella sponda giallorossa della città vista e considerata la sequenza di partite ravvicinate che portano la stagione verso la conclusione. La difesa, punto di forza delle strategie romaniste, è rimasta orfana di Llorente, Kumbulla e soprattutto Smalling facendo risuonare l'allarme rosso nelle fila dello Special One, mentre nel reparto avanzato le condizioni di Dybala sembrano migliorare in vista dello scontro di Sabato con l'Inter. La qualificazione sarebbe un ulteriore passo in avanti del progetto iniziato dal manager portoghese, dopo la conquista della Conference League lo scorso anno e la semifinale di Europa League in programma. 

A soli 2 punti di svantaggio dal terzetto di squadre nominate, troviamo la mai doma Atalanta di Gasperini, che sembra trovare a folate la propria vocazione in campo e, approfittando della discontinuità delle squadre che la precedono, ora può sognare un posto nell'Europa che conta. In questo momento, trovandosi al settimo posto, la squadra bergamasca sarebbe esclusa da tutti i tornei europei della prossima annata rischiando seriamente la beffa di trovarsi con nulla in mano. Certamente la aspetta un calendario non semplice, in virtù delle sfide con Juventus e Inter, ma spesso i ragazzi di Gasperini hanno sorpreso positivamente proprio per la loro capacità di non sentire la pressione nei big match figurando sempre come squadra assolutamente temibile e combattiva.

Siamo agli ultimi chilometri prima dell'arrivo, il traguardo sembra essere vicino ma mai è stato così lontano, delle sei formazioni in lotta ben tre saranno escluse, è giunta l'ora dei verdetti.