Marcus Rashford nasce il 31 ottobre 1997 a Wythenshowe, distretto metropolitano della città di Manchester, da genitori di origine nevisiane di cui è il quarto figlio. Cresciuto nei quartieri popolari in condizioni precarie, Marcus passa l'infanzia con il pallone sotto braccio ed entra a far parte della scuola calcio Fletcher Moss Rangers Fc (punto di riferimento nello scovare talenti dei sobborghi locali, i famigerati street kids), dove tutti i giorni si reca al campo in bicicletta per inseguire un sogno.
Quando si è bambini spesso basta una sola esperienza per farti esclamare estasiato che un giorno anche tu sarai così. Questa occasione Rashford l'ha avuta alla sua prima partita allo stadio, una partita leggendaria, ancora oggi considerata una delle più belle che si siano mai giocate. 23 aprile 2003, quarti di finale di Champions League, Manchester United-Real Madrid. Solo l'introduzione farebbe rabbrividire qualsiasi appassionato di calcio perchè quella sera lo United, dopo la sconfitta per 3-1 all'andata, vince 4-3 una partita favolosa dal livello di calcio altissimo, anzi Fenomenale. Quella sera, Luis Nazario Da Lima, o semplicemente Ronaldo, siglò una tripletta da stropicciarsi gli occhi facendo inchinare l'Old Trafford davanti a tanta bellezza.
Il pubblico inglese, nonostante l'eliminazione, tributò al Fenomeno una standing ovation e chissà che proprio in quel momento, nel Teatro dei Sogni un nuovo sogno non si iniziasse ad affacciare sul palco, quello di un bambino sorridente di origine caraibica che nel pallone riscopriva la felicità.
Nel 2005, a soli 8 anni, la svolta che cambierà di fatto la sua vita e darà inizio alla carriera del giocatore che oggi ammiriamo: il settore giovanile del Manchester United di Sir Alex Ferguson vuole fare di lui un piccolo Red Devil, avendo visto in lui qualità che, nonostate la giovane età, sono assolutamente notevoli e finalmente il piccolo Marcus inizia a sognare. Le giovanili sono un'ascesa continua in cui verranno messe in mostra tutte le sue caratteristiche e capacità: dribbling, tiro, velocità, senso tattico e un'ottima duttilità che lo porta a svariare in tutti i ruoli dell'attacco senza particolari problemi.
Marcus è un ragazzo modello fuori dal campo e una furia dentro il rettangolo verde tanto che lo United, volendolo elevare ad esempio, lo raffigura su una parete del centro sportivo delle giovanili, come farebbe un papà fiero del proprio figliolo.
Il 25 Febbraio 2016 debutta finalmente con la maglia della prima squadra sotto la guida di Louis van Gaal in Europa League, con i Red Devils chiamati a vendicare la sconfitta per 2-1 rimediata in Danimarca contro il Midtjylland per poter passare il turno. Nel prepartita si infortuna Anthony Martial, designato quel giorno a partie titolare e così Van Gaal decide di buttare nella mischia lui, il ragazzino: 5-1 in favore della metà rossa di Manchester e doppietta da predestinato, con cui diventa il più giovane marcatore in una competizione europea per lo United, superando un certo George Best. 3 giorni più tardi si gioca una sfida che non è una semplice partita ma una vera e propria guerra tra le nobili inglesi: Manchester United-Arsenal.
Vista la prestazione in Europa League, l'allenatore olandese decide di rischierarlo titolare, forse quasi a voler testare se fosse stato un caso.
Non lo è. 3-2 United e per Marcus altra doppietta; è nata definitivamente una stella.
Nemmeno un mese più tardi giocherà il suo primo derby con il City vincendolo 1-0, la marcatura ovviamente porta sempre la sua firma e strappa cosi il record di giocatore più giovane a segnare nella stracittadina per i Red Devils a Wayne Rooney, non esattamente uno qualsiasi, suo compagno di squadra e capitano.

Tra il 2016 e il 2017 Rashford vince Europa League, Coppa di Lega inglese, Supercoppa d'Inghilterra e Coppa d'Inghilterra, ma lì si ferma: il Manchester United attraversa anni difficili dettati da confusione a livello societario e sportivo, con campagne acquisti faraoniche per giocatori che non valevano le spese, allenatori che non si sono rivelati in grado di riportare la piazza al suo posto di competenza e scontro aperto tra i tifosi e la famiglia Glazers, che nonostante i corposi investimenti non ha mai saputo conquistare l'affetto dei supporters. 
Nei campionati 2019/2020 e 2020/2021 Marcus mette a segno rispettivamente 22 e 21 gol facendone così le sue migliori stagioni dal punto di vista realizzativo, ma la sua vera battaglia non è più sul campo. Nel 2020 il mondo conosce il Covid e i mesi passati in quarantena nelle rispetttive case sono ricordi ancora freschi nella mente di ognuno. In quel periodo Rashford lancia una campagna a favore dei bambini delle classi sociali più disagiate invitando il governo inglese a fare retromarcia sui provvedimenti presi durante quel periodo, che avrebbero esposto un alto numero di bambini e adolescenti al rischio fame. Con #MakeUTurn Marcus conquista il cuore del popolo d'Oltremanica e dei reali: la Regina Elisabetta lo nomina Membro dell'Ordine dell'Impero Britannico, uno dei massimi riconoscimenti insigniti nel Regno Unito, per il servizio reso alla nazione durante un periodo di crisi.
Perchè alla fine Marcus è questo, un Campione umile, che ama la sua gente e non abbandona mai nel momento del bisogno: sono svariate le campagne antirazzismo o a favore delle famiglie povere e nemmeno ostacoli come un rifiuto parlamentare possono fermarlo, dopotutto per un giocatore che fa della sua miglior arma il dribbling ci sarà sempre una scappatoia dove riuscire a passare, sia in campo che fuori. E così nell'ottobre dello stesso anno, dopo non aver visto approvata la proroga delle misure da lui ottenute, Marcus si rivolse ai singoli cittadini, dando via a una rete di aiuto umanitario grazie alla volontarietà delle singole attività come ristoranti, negozi alimentari, pub, che in migliaia risposero alla chiamata del funambolo attaccante inglese.

La passata stagione, complici le ormai eterne lotte e diatribe in casa United, si rivela sportivamente parlando fallimentare: tante panchine, titolarità persa, scarsa lucidità e soprattutto incisività che influiscono negativamente anche dal punto di vista realizzativo. Solo 5 gol tra tutte le competizioni sotto la guida di una leggenda del club come Ole Gunnar Solskjaer, poi sostituito dal manager tuttofare tedesco Ralf Ragnick al timone della squadra. Quest'anno, agli ordini del nuovo coach olandese Erik Ten Hag, il tabellino per lui recita 19 gol e 8 assist in 32 partite: numeri da capogiro che hanno aiutato i Red Devils a raggiungere la finale di Coppa di Lega Inglese e affermarsi come una delle migliori realtà in terra d'Albione, in attesa della finale anticipata (molto anticipata) con il Barcellona in Europa League.
Un'esultanza.

La crescita vissuta dal nazionale inglese si può riassumere tutto così, con il dito alzato puntato verso la propria tempia a voler indicare la maturità e la serenità finalmente raggiunte, senza più quel sorriso sbarazzino quasi da bambino ma la consapevolezza di un uomo che è pronto a trascinare la sua squadra e che non ha più paura di farlo: ad Old Trafford un nuovo sogno ha cominciato il suo spettacolo, il divertimento è assicurato.
Garantisce Marcus Rashford.