Settimane calde aspettano Juventus e Inter, protagoniste di una tappa fondamentale della proverbiale corsa Scudetto, quest'ultima sempre più indirizzata verso un dualismo solitario.
Con la capolista in Arabia per la nuova edizione di Supercoppa Italiana, ecco che ai bianconeri si presenta l'occasione di prendersi il primato e invertire i ruoli in un gioco delle parti sempre più sentito. Il fattore scatenante del botta e risposta mediatico tra gli uomini copertina delle due squadre degli ultimi giorni è stato il contatto Bastoni-Duda nel finale di Inter-Hellas Verona, reo di non essere stato punito dall'arbitro Fabbri. Lo stesso direttore di gara, in seguito, dirà di aver interpretato come malizioso e furbesco il lamentare un fallo da parte del giocatore scaligero, che, sempre a suo dire, lo aveva cercato con lo sguardo per cercare volutamente il fischio.
Poco dopo il fischio finale, un furioso Sean Sogliano, Direttore Sportivo del Verona, si è scagliato contro la direzione arbitrale accusandola di aver favorito l'Inter in occasione del raddoppio di Frattesi e di aver influenzato il risultato finale. La bufera si è immediatamente spostata negli studi televisivi post-partita, si è scatenata sui social e le principali emittenti e testate sportive non hanno parlato di altro per giorni, ognuno esprimendo la propria opinione riguardo all'accaduto, dalle più fantasiose e disparate alle più competenti e tecniche.
A scuotere nuovamente un ambiente già infuocato ci ha pensato l'Amministratore Delegato nerazzurro Giuseppe Marotta, che a margine dell'Assemblea della Lega Serie A ha definito l'Inter come una lepre che deve sfuggire alle fucilate dei cacciatori, rispedendo al mittente ogni accusa di favoritismo e attribuendo al lavoro della squadra e della società i meriti dei risultati. Dichiarazioni scontate per il navigato dirigente interista ma che con il paragone della lepre e del cacciatore ha movimentato ulteriormente le acque e fatto comprendere la percezione della faccenda dalle parti di Via Vittorio Emanuele II, dove hanno visto come eccessivamente bersagliata la società e l'ambiente nerazzurro.
In questo clima di polemica passa sotto traccia la larga e meritata vittoria con il Monza di Lautaro e compagni (1-5), che trovano il primo storico trionfo dell'Inter in Brianza regalando sprazzi di calcio di alta scuola. Assolto il dovere da primatista, la squadra di Inzaghi è volata a Riyad dove la Lazio attenderà in semi-finale i nerazzurri, con Napoli e Fiorentina a completare il tabellone della prima e contestatissima versione della nuova Supercoppa Italiana.

Si è dovuto attendere martedì sera per la risposta della Juventus, fatta pervenire per bocca di Massimiliano Allegri nell'immediato post-partita di Juventus-Sassuolo, finita 3-0 per i bianconeri. L'allenatore livornese, ormai ben famoso per le sue interviste, ha definito senza troppi giri di parole la rincorsa all'Inter come un gioco dove i ladri scappano e le guardie inseguono, soffiando sulle braci ancora accese di una settimana rovente. Nemmeno a dirlo, obbiettivo raggiunto.
Nuovamente le voci di esperti, opinionisti, ex-giocatori e "football influencer" si sono riversate sui media come un fiume in piena, senza alcun ostacolo a fermarli, dando nuove interpretazioni scandalistiche alla sequela di eventi delle ultime settimane.
Nel turbine voluto e cercato dal mister della società torinese, l'elemento più importante è stato volutamene tralasciato: il campo. Perchè il verdetto del campo è stato inequivocabile, l'Inter è forte, forse la più forte, e senza dubbio è stata la migliore della prima parte di stagione, grazie a un calcio giocato splendido che ha portato numeri, risultati e record.
Perche l'Inter ha sempre avuto come obbiettivo il tricolore, la Juventus si è ritrovata a solamente 2 punti di distanza e solamente ora rende pubblica la sua volontà di puntare al titolo iridato.
Perchè l'Inter ha avuto un percorso da schiacciasassi e solamente fattori esterni sembrano poter rompere l'equilibrio della macchina di Inzaghi, fattori come le provocazioni di un esperto allenatore toscano, che di lotte scudetto ne ha vissute tante e vinte quasi tutte ed ora prova lo scherzo, spostando tutte le pressioni sulle spalle della squadra dei nerazzurri, volati in Arabia Saudita per provar a replicare il terzo trofeo consecutivo.

Nel frattempo la Juventus, che avrà come avversario il Lecce di D'Aversa in trasferta allo Stadio "Via del Mare", ha la concreta possibilità di usurpare il trono ai sin qui legittimi proprietari e costringere il Biscione a disputare un campionato a rincorrere, sino al recupero di Inter-Atalanta (28  febbraio), scambiando quei ruoli che tanto sono piaciuti a Marotta e Allegri: la lepre è in Arabia, tornerà cacciatore o le guardie rimarranno tali?