Nella quiete notturna una parola sembra tenere sveglia un'intera città, silenziosa e roboante allo stesso tempo. Nessuno sembra volerla pronunciare, forse per scaramanzia, forse per timore, forse per evitare di pensarci, ma negli angoli più bui e polverosi della mente trova spazio nutrendosi dei sentimenti negativi e dell'insicurezza, tenendo svegli anche i più coraggiosi.
Nessuno vuol mostrare la propria debolezza e ognuno a proprio modo cerca di mascherarla, facendosi scudo con spavalderia e incoscienza o fingendosi superiore se non addirittura disinteressato ma, esattamente come i predatori, questa creatura intangibile percepisce il terrore e cerca una via per raggiungerlo implacabile e feroce.

Su giornali, televisioni, social media e per le strade se ne parla quotidianamente, come per esorcizzare un tabù o forse semplicemente senza comprendere la reale portata di questo evento, in grado di terrorizzare milioni di persone per ben un lunghissimo mese a cavallo tra Aprile e Maggio, ma quando giunge la notte e la solitudine e il silenzio accompagnano il pensiero umano una irrazionale paura si ripresenta alla porta del cervello bussando insistentemente.
Una lunga attesa è il più grande alleato del timore che si diffonde come una piaga, lo alimenta e se ne prende cura come una madre con il figlio fino al momento di rottura, quando sarà così potente da non aver bisogno di altro. Da quel momento in poi il panico e la confusione regneranno sovrane ininterrottamente per un'infinita settimana e le memorie che resteranno si protrarranno negli anni a venire come il ricordo di uno dei momenti più iconici della storia calcistica.

Tutto questo e molto di più si racchiude nella fantasiosa espressione che infinite sofferenze sta causando a un'intera città e la cui espansione sembra ormai raggiungere ogni appezzamento di terra italico, dalle cime montuose del Nord dello stivale fino a scendere nel profondo Sud.
La tensione prima della battaglia può essere un vantaggio per coloro con i nervi più saldi, la fiducia nei propri condottieri elemento riscaldante nel cuore ghiacciato dalla paura, la voglia di scrivere la storia dolce energia da assaporare continuamente, pregustando il gusto della vittoria e scacciando l'amaro della sconfitta.
Il passato viene momentaneamente accantonato: il sentimento di rivalsa non deve accecare la lucidità, la vanagloria dei propri fasti è una pericolosa arma a doppio taglio, entrambe potrebbero ingannare la mente nel momento della battaglia.
La quiete prima della tempesta... Una tempesta che mancava da venti lunghissimi anni nella sua eccezionale unicità, sebbene la città nel frattempo abbia visto numerose volte eventi simili e addirittura una riproduzione in scala minore della stessa solo due anni dopo l'unico precedente che ci sia mai stato finora. 
Una tempesta che era nell'aria da tempo ormai ed è pronta a presentarsi alle porte della città che ancora stenta ad accettare il proprio fato: solamente i più coraggiosi sono riusciti a farlo, i più spavaldi, o forse semplicemente incoscienti, si dichiarano sicuri di sopravvivere a questa incombente lotta fratricida.

Sono passati tanti anni, molte cose sono cambiate, ma la forza distruttrice e la portata di questa calamità non sono minimamente invariate: il mondo intero guarderà Milano per una settimana ininterrotta, curioso di sapere chi prevarrà questa volta nella partita delle partite nella massima delle sue espressioni. E' dunque ora di farsi coraggio, sventolare bandiere ed esporre striscioni, cantare le proprie gesta come odi cavalleresche dei paladini carolingi, fare dell'onore la propria armatura e della gloria il proprio obbiettivo.
La preparazione è fondamentale, nessuno vuole essere da meno quando la Storia si presenta davanti ai propri occhi, non quando gli avversari sono i familiari, i vicini di casa, gli amici ma soprattutto i rivali di sempre. 

Milano è pronta, le squadre cariche, i popoli inorgogliti, l'aria satura di tensioni, ansie e aspettative pronte a riversarsi in 180 minuti infernali in questa sfida dai sapori nobili.
Il Biscione contro il Diavolo, il bauscia contro il casciavit, il nerazzurro contro il rossonero come sempre all'ombra della Madonnina.
Non ci si può tirare indietro: è tempo di Euroderby.