Da quando il Sassuolo ha raggiunto la storica promozione nella massima serie italiana il compianto Patron Giorgio Squinzi, consapevole di non poter competere economicamente con le big del nostro campionato, ha voluto dare una forma ben delineata economicamente e sportivamente alla società neroverde, improntata sui modelli Udinese e Atalanta delle famiglie Pozzo e Percassi.
Conscio del fatto di non poter considerare il Sassuolo l'arrivo nella carriera di un calciatore il grande lavoro di Squinzi e ovviamente Giovanni Carnevali (Amministratore Delegato del Sassuolo dal 2014 e forza esecutiva del volere del proprietario) è stato rendere il piccolo club emiliano un'ambita tappa di passaggio per i giovani in rampa di lancio sfruttando il prestigio di poter competere in uno dei maggiori campionati europei.

Si sprecano i nomi dei giocatori arrivati da giovani e rivenduti a cifre di assoluto valore ai maggiori club italiani e non grazie a un progetto ben definito che vede centrale lo sviluppo migliore dei propri tesserati con l'obbiettivo di far decollare le loro carriere, non importa se con la maglia neroverde o meno. Investimenti sul settore giovanile e sulle strutture sono state il primo grande passo di una gestione avanguardista: il centro sportivo Mapei Football Center, la cui inaugurazione risale al 2019, è un otttimo biglietto da visita che fa solo da corolla al vero fiore all'occhiello di questa società consistente nello stadio di proprietà, vanto che la maggior parte delle squadre italiane non può farsi anche se molto più blasonate e titolate (la attualissima questione San Siro o il chimerico nuovo stadio della Capitale possono rendere bene l'idea di quanto questo sia un'enorme punto a favore del Sassuolo).

Il certosino ed estremamente competente lavoro dei dirigenti neroverdi ha portato il club emiliano a uno status meritato di "sforna-talenti" eguale a pochi in Italia e in Europa e la ottimale gestione economica (figlia delle plusvalenze più che dei risultati sportivi) ha continuamente garantito una navigazione in acque sicure trasformando il Sassuolo in un piccolo paradiso sportivo, in cui i risultati dentro e fuori dal campo vanno di pari passo e soprattutto dove i componenti del gruppo squadra possono trovare la giusta dimensione prima del grande salto, siano essi giocatori o allenatori. In questo contesto calcisticamente afrodisiaco i giovani tendono a esaltare ed affinare le proprie qualità senza dover sopportare le pressioni, attraversando un percorso paragonabile ad un università calcistica in cui trovare la propria strada.
L'ultimo tra questi è Armand Laurientè, talentuosa ala sinistra francese proveniente dal Fc Lorient e pagata dalla dirigenza neroverde 10 milioni di euro che in lui ha visto caratteristiche ideali per la propria fascia e complementari a quelle della bandiera Domenico Berardi. Complici le numerose assenze per infortunio del nazionale italiano Laurientè si riscopre primo violino della formazione allenata da Dionisi, diventando il secondo miglior marcatore con 5 gol ( il primo è Frattesi a 6) a cui aggiunge 5 assist per un totale di 10 partecipazioni al gol nei 1500' minuti scaturiti dalle sue 18 presenze stagionali. Nelle partite in cui Laurientè ha timbrato il cartellino la squadra neroverde ha sempre vinto, portando a casa 15 punti in 5 partite (vittorie arrivate contro Salernitana, Verona, Milan, Atalanta e Cremonese) grazie al grande apporto offensivo dell'ala francese classe 98: ben 37% di partecipazione totale nei gol stagionali del Sassuolo, percentuale assolutamente strabiliante nonostante l'attacco della formazione reggiana sia solo il decimo del nostro campionato. 
Attaccante polivalente in grado di ricoprire anche il ruolo di ala destra sebbene la sua predilezione sia giocare nella corsia mancina da dove può rientrare sul piede preferito e liberare l'ottimo tiro di cui è dotato (39 tiri presi di cui 18 in porta, sono arrivati anche 2 traverse oltre ai 5 gol). Bruciante nel breve e travolgente in progressione, si avvale di queste sue capacità per scatenare l'eccellente dribbling: dei 70 dribbling tentati (terzo migliore della Serie A dopo Kvara e Leao) 32 sono riusciti, proiettandolo al quarto posto di questa speciale classifica del nostro campionato. In questa stagione inoltre ha fornito ben 51 passaggi chiave ( terzo anche in questa statistica a pari merito con il napoletano Zielinski) e ha creato 5 big chance: dati che incoronano la sua capacità di passaggio, come testimoniato dalla percentuale di riuscimento in questo fondamentale (82%). Anche dal punto di vista dell'integrità fisica offre garanzie assolute dato che ha subito due soli infortuni lungo la sua carriera: il primo fu un problema alla schiena che lo tenne lontano dal campo un mese all'inizio della passata stagione quando era in forza al Lorient mentre il secondo dei semplici fastidi al ginocchio che lo costrinsero a saltare il match della decima giornata contro l'Atalanta a Bergamo.

Sarà certamente difficile a fine stagione trattenere il nuovo gioiellino targato Carnevali, la sua fin qui ottima stagione non sta passando inosservata agli occhi delle big e tra tutte il Milan sembra avere gli argomenti più validi a sostegno di un eventuale interesse: il 4-2-3-1 di Pioli combacia con il modulo adottato da Dionisi e la spinosa questione Leao costringe la dirigenza rossonera a guardarsi intorno in cerca di possibili sostituti del funambolico portoghese, a cui Laurientè per stile di gioco e caratteristiche sembra assomigliare davvero tanto.
Prossimo ai 25 anni, difficilmente l'attaccante francese rifiuterebbe una grande squadra, l'unico ostacolo viene rappresentato dalla caparbietà dell'Amministratore Delegato del Sassuolo, estremamente abile anche in sede di trattativa e capace di vendere i propri pezzi pregiati letteralmente a peso d'oro.
La filosofia emiliana non trattiene nessuno, ma anzi incoraggia questi spostamenti di mercato tanto ormai da essersi fatta la nomea di bottega cara e per Laurientè non sarà certo da meno, il mercato delle ali si preannuncia scoppiettante.