E' accaduto quanto ampiamente previsto e prevedibile da tempo: Donnarumma non rinnoverà il suo contratto con il Milan. D'altronde se uno che è stato lanciato titolare in Serie A a 16 ed è arrivato a guadagnare 6 milioni di euro all'anno, non pensa che 8 siano un adeguamento contrattuale sufficiente, visti anche i tempi di crisi di tutto il sistema calcio, mi pare pecchi di molti valori e sicuramente non ha sbagliato a scegliersi l'agente che lo rappresentasse: ha scelto quello adatto alle sue pretese. E smettiamola di demonizzare l'agente italo-olandese: è un personaggio pessimo che pensa a fatturare e far guadagnare il più possibile ai suoi assistiti, ma fa quanto gli viene chiesto e niente più. Non mi soffermo troppo sul sostituto, ne parlano tutti benissimo, ha costi di cartellino e ingaggio assolutamente ragionevoli, insomma tutto per essere un ottimo acquisto.

Vorrei invece parlare di quello che rappresenta questa scelta della società, parte ella quale è uno (Maldini) che ne ha fatto un pezzo di storia fatto di trionfi ma soprattutto di sudore e attaccamento alla maglia. In quarant'anni di tifo accanito ho visto tanti grandi campioni e altrettanti brocchi (di nome e di fatto), pochi mi sono rimasti nel cuore come fratelli maggiori. Borgonovo, sfortunato nella vita per la terribile malattia che lo ha portato via ancora giovane, ricorderò per sempre il suo gol al Bayern in Coppa dei Campioni. Marco van Basten, un Ibrahimovic a cui avevano instillato la poesia, tecnico e di classe come pochi ma anche un combattente , andatevi a rivedere le partite contro la Samp e il duello con Pietro Vierchowood, altro che tante signorine bomber dei nostri giorni che si accasciano al primo buffetto... Rino Gattuso, il Coraggio, brutto, sporco e cattivo fuori, ma leale e onesto un Uomo vero, il Combattente per antonomasia. E loro, gli inarrivabili: Mauro Tassotti , il "Tasso", iniziò come terzinaccio arcigno e finì come uno dei più grandi terzini destri che abbiamo mai avuto, insuperabile in fase difensiva e bravissimo quando avanzava, sia nel dribbling che nel cross, senza la dirompente progressione di un Theo o un Serginho ma anche senza i loro evidenti limiti in marcatura. E poi il Capitano, Franco Baresi, l'uomo che a 22 anni, guarda caso al stessa età di Donnarumma oggi, scese in B quando poteva andare dovunque a guadagnare anche di più. Rimase divenendo un giovane capitano e alzò al cielo la Coppa dei Campioni nel 1989 e nel 1990. Nel 1994, il giorno del trionfo sul Barcellona di Crujjf, Baresi era squalificato, la Coppa al cielo la alzò il capitano per quella sera, Mauro Tassotti. Non me ne voglia Paolo Maldini, talento immenso e capitano valoroso, ma lui ha avuto un percorso pulito , un paio d'anni di Milan anonimo poi subito i trionfi. Gli altri sono passati attraverso le rinunce, quelle di un destino crudele (Borgonovo), della sfortuna per un infortunio gravissimo (Van Basten), per le etichette di scarpone che macina kilometri (Gattuso) e quelli che sono passati dagli anni bui della Serie B e di un certo numero di campionati con Milan a dir poco modesti (Tassotti e Baresi) fino al tetto d'Europa e del Mondo perchè vinsero anche la coppa Intercontinentale.

Beh, caro Donnarumma, non più Gigio perchè il vezzeggiativo si riserva ai figlioli, tu non la alzerai mai con la maglia della squadra per cui dicevi di tifare. Hai davanti forse 20 anni di carriera, non so quante coppe alzerai al cielo, indosserai la maglia della squadra per cui giochi, non proverai mai la gioia di vincere con la squadra del cuore, perchè il tuo cuore è su un biglietto viola da 500 €. Va bene così, non so quante Champions vinceremo nei prossimi 20 anni, sarà dura alzarne anche solo una, sarà la faccia sorridente di Calabria o il faccione grintoso di Frank Kessie, con la fascia di capitano e la Coppa al cielo.
Il Milan resta e con esso i sogni, tu Donnarumma li hai venduti al miglior offerente, "...la tua festa ch’anco tardi a venir non ti sia grave" cantava il Leopardi.