Continua la telenovela Ibra in casa Milan, col gigante di Malmoe che pare sfogliare la margherita: vado non vado vado non vado e ogni giorno si affacciano all'orizzonte possibili (o impossibili) concorrenti nella corsa a Ibra. Ma non sarebbe lui a dover correre? E qui sta secondo me il dilemma autentico di Ibra. Dopo un infortunio gravissimo si è ristabilito facendo una mezza stagione in Inghilterra per poi emigrare in un campionato dove si va a svernare e strappare l'ultimo contratto milionario corricchiando per il campo. Lui in realtà pur giocando quasi da fermo ha fatto quasi un gol a partita ma è come se io mi mettessi a giocare coi bambini di 10 anni, anche se sono una pippa faccio una caterva di gol.

In realtà credo che Ibra non sia troppo convinto del "progetto Milan" in primis, che non promette di vedere la Champions (intendo giocandola non vincerla che al momento appartiene al capitolo favole) nell'immediato futuro. E soprattutto non veda di buon occhio la prospettiva di fare a sportellate con i vari Acerbi, Chiellini, Skrinjar e compagnia bella con la seria possibilità di non essere più così fisicamente devastante da reggere l'urto. Il campionato italiano si è paurosamente impoverito a livello tecnico ma resta difficile a livello mediatico, tattico e a livello fisico forse solo in Inghilterra è più dura. Questa indecisione di Ibra dura ormai da un pò, dato che le intenzioni dei dirigenti rossoneri si sono palesate in modo abbastanza evidente forse sospinte almeno all'inizio più dal furor di popolo che da vera convinzione. Il problema è che il furor di popolo si basa sui ricordi che si sa, non fanno gol e punti e non fanno correre come un 28enne uno che ne ha 38 e da due anni giochicchia senza troppe responsabilità. In questo senso il video che circolava sui social qualche settimana fa in cui Ibra correva i 400 metri mostrando , a prima vista, una invidiabile corsa , forse voleva essere una sorta di auto-rassicurazione. Resta da vedere se dopo quel video Ibra è andato a sdraiarsi un'oretta per recuperare.

Le mie perplessità sulla tenuta di Ibra sono quindi molte ma non le sole, Ibra ha carattere e carisma , ma non sempre incanala queste sue peculiarità nel verso giusto (vedi Barcellona), potrebbe dare la scossa in positivo anche in termini di autostima del gruppo ma pure rompere i cosiddetti a qualcuno creando grattacapi. L'investimento a livello di ingaggio è oneroso ma non folle o insostenibile , mi turba l'assenza o quasi di alternative come accadde in estate con Correa. Circolano i nomi di Mandzukic e Giroud , uno dimenticato dalla Juve (e che finì la scorsa stagione stremato) , l'altro a mio avviso abbastanza mediocre. Entrambi sono uomini di carattere e di peso , nessuno dei due un cecchino , entrambi abbastanza arrugginiti dallo scarso o nullo utilizzo nelle rispettive squadre con relativi ingaggi non proprio irrisori . Insomma niente che stuzzichi particolarmente, possibile che i vari scout, direttori sportivi, direttori di seggiola non vedano mai al di al del loro naso e dell'ovvio? Siamo qui ad aspettare Ibra come il messia (in questo caso minuscolo per carità...) quando mi pare evidente che tra l'essere inorgoglito nell'ego dal fatto che abbia cercato il Milan è parecchio diverso dal volerci poi andare a giocare per una serie di ragioni. Mai come ora abbiamo bisogno si di carattere ed esperienza ma soprattutto di convinzione , determinazione, VOGLIA, FAME, non so quante di queste 4 virtù e quali abbia Ibra al momento in cuor suo. Le avesse pure tutte il fisico potrebbe , da solo, smorzarne drammaticamente l'efficacia, mi chiedo : NE VALE LA PENA ? E soprattutto: MA C'è SOLO LUI ?