Nella vostra vita, sin da quando eravate piccoli, avete visto e sentito parlare di supereroi; uomini travestiti in modo più o meno buffo che combattono i cattivi per salvare il mondo con i loro superpoteri. La cosa bella che più il tempo passa più si scoprono nuovi poteri; si è passati dalla superforza o ipervelocità al teletrasporto o alla manipolazione mentale. Tutto ciò però avviene dei film, nell’animazione, nella mente creativa dell’uomo. Ora però vi chiedo di fare la seguente domanda ad un vostro amico, famigliare che tifi Milan: “Chi è il tuo supereroe?” Statene certi, la risposta sarà all’unanimità Olivier Giroud. Sì perché, per chi se lo fosse perso, ieri sera (sabato 7 ottobre) il monsieur Giroud ha messo il suo “vestito” da supereroe; maglia e guanti di Magic Mike e si è immolato per salvare la propria patria.

Dopo una partita molto tattica e chiusa che i rossoneri sono riusciti a sbloccare solo al 87esimo minuto con Pulisic, il Milan si è ritrovato nei minuti di recupero a giocare in dieci causa l’espulsione del portiere francese che, vero ha salvato il gol, ma è uscito con il ginocchio alto colpendo al collo l’attaccante del Genoa. Sicuramente non è cosa volontaria ma è un gesto troppo pericoloso che mette a rischio l’incolumità del giocatore e quindi, seguendo il giusto regolamento, c’è stata l’espulsione diretta. Questa situazione è stato il colpo d’aria che ha aperto la porta della stanza magica, della stanza della follia. Il Diavolo, che aveva finito tutti e cinque in cambi, mette in porta Giroud il quale si deve subito confrontare con una punizione potenzialmente pericolosa. Batte il talento Gudmundsson, la palla parte ad una velocità silurante, viene deviata e sbatte violentemente sulla traversa; la sfera però non esce, resta in mezzo all’area ma Tomori riesce a salvare tutto. Corner Genoa; visibilmente fuori luogo Giroud che fatica a destreggiarsi nell’area affollata ma grazie ai suoi compagni si salva. Contropiede Milan, porta vuota, tutti i milanisti che sognano la chiusura della partita … si sente un fischio. L’arbitro Piccinini ferma il gioco per espellere il portiere del grifone; ammonizione giusta ma oggettivamente doveva dare il vantaggio. Partita ancora aperta quindi, situazioni rocambolesche poi palla lunga del Genoa, colpo di testa che scavalla la difesa rossonera, Calabria che non è certo di salvare l’azione ma …  che succede? “SuperGiroud” esce e con un’uscita tanto magica quanto poco estetica, salva tutto prima tirando un pugno al pallone togliendolo dalla disponibilità dell’attaccante avversario e poi scattando subito in piedi per afferrare la sfera.

Poco dopo la partita finisce, per i rossoneri sono stati i dieci minuti più lunghi e senza senso della loro vita ma vissuti con lo spirito d’unione che caratterizza in questi ultimi anni il mondo milanista. Il gesto di Giroud, il suo salvare la partita non è solo un grande momento sportivo ma è la perfetta rappresentazione di ciò che è il gruppo di Pioli dal post Covid. Il più anziano del gruppo si mette a disposizione di tutti e getta l’anima oltre ogni difficoltà. Dopo ogni parata nove ragazzi ed amici corrono attorno a lui, tirandogli pugni di gioca per ringraziarlo continuamente. L’unione di quel gruppo è speciale, possiamo dire che è quella forza che due anni fa ha permesso di vincere un campionato giocando le ultime sei partite in maniera perfetta, possiamo dire anche che è la stessa spinta che ha permesso al Milan di arrivare in Champions League. Si tende sempre a guardare le doti tecniche dei singoli giocatori, a studiare tutte le tattiche varie che è giustissimo ma una squadra può over-performare se spinta da una mentalità combattete, unità e pronta a scendere in battaglia. Il Milan negli ultimi hanno ha sempre fatto questo, ha vinto un campionato con una rosa nettamente inferiore ma lo spirito che hanno avuto durante tutta la stagione, soprattutto nel mese di maggio è emblema di questo ciclo. Stesso spirito che si è visto negli occhi di tutti i ragazzi che ieri sera erano in campo e che si avvolgevano attorno all’eroe di giornata.
Siamo passati dal “Si è girato Giroud” a “L’ha parata Giroud".