CORONA, FAGIOLI, TONALI, ZANIOLO: IL TOTORIASSUNTO

Il calcio italiano sta vivendo ore frenetiche, bombardamenti di notizie a destra e a sinistra; Fabrizio Corona che dice dei nomi e ne insinua altri, la procura che agisce e va direttamente a Coverciano, dove c’è in ritiro la Nazionale.
STOP! Cerchiamo di fare chiarezza su cosa è successo in quest’ultime ore.

[Tutto ciò fa riferimento agli avvenimenti accaduti entro venerdì 13/10/2023 ore 20:00].

Qualche mese fa – verso i primi di agosto – il noto personaggio eccentrico e fuori dagli schemi, Fabrizio Corona parlava sul suo canale Telegram di Nicolò Fagioli e di una possibile situazione di dipendenza ludopatica che lo avevano portato ad avere debiti di oltre un milione di euro.
Lì per lì nessuno credette al potenziale scandalo lanciato da Corona, perché visti i suoi precedenti si poteva credere che fosse una notizia falsa o non troppo veritiera con l’unico scopo di far tornare a parlare di sé.  
Pochi giorni, se non ore, e questa notizia andò a spegnersi per finire nel dimenticatoio, se non fosse che sottotraccia venne fatta un’indagine su Fagioli stesso.  

La svolta sia delle indagini, ma soprattutto mediatica, avviene giovedì (12 ottobre) con una storia Instagram di Fabrizio Corona nella quale annunciava che nei giorni a venire avrebbe detto altri nomi di giocatori coinvolti nel mondo delle scommesse. Precisazione prima di continuare: si tratta di scommesse personali, nulla paragonabile a calciopoli. Sono scommesse fatti o su siti legali ma anche illegali (si sostiene anche quest’ultima casistica) che però i giocatori, per il regolamento nazionale, in quanto professionisti, non possono fare. O meglio, i giocatori possono scommettere su siti sportivi legali, ma non nell’ambito calcistico (per una serie svariata di motivi, uno su tutti il poter condizionare la propria prestazione).

Torniamo a noi, dopo la storia social, Corona stesso è stato convocato in questura a Milano a raccogliere le sue dichiarazioni essendo un potenziale “soggetto conoscente dei fatti”. Nel frattempo, sono emersi altri due nomi di calciatori coinvolti in questa faccenda ed essi sono Niccolò Zaniolo e Sandro Tonali. Successivamente, nel tardo pomeriggio, le forze dell’ordine si sono recate a Coverciano per interrogare i due calciatori. Finito l’interrogatorio la FIGC, in accordo con lo staff, decide di far lasciare il ritiro ai due calciatori la mattina del venerdì; questo perché in primis queste indagini con annesse incursioni delle forze dell’ordine a Coverciano non vanno sicuramente a stabilizzare l’ambiente azzurro che dovrà affrontare partite molto importanti. Inoltre, è giusto lasciare ai giocatori la possibilità ora di concentrarsi su questa situazione scomoda per potersi difendere al meglio o comunque per poter cercare di trovare una soluzione il prima possibile.

Se Tonali e Zaniolo, per ora, hanno ricevuto solamente un avviso di garanzia, lo juventino Fagioli è già stato sentito dalla Procura di Torino dove egli ha dichiarato si di aver “investito” denaro sulle scommesse ma mai sulla Juventus. Questa dichiarazione è stata fatta per cercare una possibile riduzione di squalifica qualora la sentenza dicesse ciò, ma intanto ci possiamo limitare a dire che questa ammissione rende le parole di Corona molto attendibili e quindi potrebbe ora partire un vortice burrascoso che colpirebbe tutto il calcio italiano. Alcuni sostengono che ci sono potenzialmente una decina di giocatori che fanno parte di questo caso scommesse, altri dicono che sicuramente un altro giocatore che ne fa parte è un calciatore di seconda fascia della Juventus.

Il giorno successivo (venerdì 13) non poteva che non aprirsi con un’altra bomba sganciata da Corona, il quale dice che alle 14 dello stesso pomeriggio dirà un altro nome coinvolto in questo marasma, nome che corrisponderebbe ad un giocatore della Roma. Nella lunga attesa, neanche stessimo guardando le soap opera, durante la mattina emergono le dichiarazioni di Zaniolo (per alcuni detti “in lacrime”); egli sostiene di aver scommesso solo giocando a blackjack su siti che credeva essere tranquillamente legali, ma che sembrerebbero invece non esserlo. Gira voce che Tonali avesse riportato una dichiarazione molto simile ma non abbiamo certezze.

Ore 14: arrivato il quarto nome (dei 50? Dice di averne così tanti Corona); si tratta di Nicola Zalewski. Repubblica sostiene che il giocatore della Roma abbia scommesso addirittura su se stesso; si tratta della partita Roma – Salernitana dello scorso 22 maggio e la scommessa era che il giocatore Zalewski, durante la partita sarebbe stato ammonito, ammonizione che è arrivata prontamente al 94esimo minuto. Queste sono le prime notizie uscite riguardanti l’esterno giallorosso subito dopo le 14. Va aggiunto che non ha ancora ricevuto nessun avviso di garanzia, ad ora è solo il nome fatto da Corona, ma si attendono evoluzioni.

Ma cosa rischiano i calciatori in questo caso? Senza entrare nello specifico per ogni caso, in linea generale la squalifica viene basata sempre su un minimo di anni che sono quattro se si tratta di scommesse sportive, più specificatamente calcistiche, su siti illegali (ripeto un minimo di quattro anni, può essere di più). Se invece il sito è legale il minimo della pena è di tre anni. Ora tra ammissioni e giustificazioni con annessa ignoranza del fatto che il sito fosse illegale la pena potrebbe essere ridotta o assolti ma restando in generale la possibile squalifica non è cosa tanto utopica.

Le squadre invece sono colpevoli? Sono parte in causa o sono totalmente estranee? Anche qua risponderò a queste domande in generale. Se la società è totalmente estranea hai fatti, ovvero il giocatore ha agito nella sua sfera privata senza contemplare parti terze allora la società non rischia assolutamente nulla, anzi potrebbe addirittura chiedere un risarcimento sia per un danno d’immagine sia perché il giocatore non potrà più giocare andando quindi ad alterare la composizione della rosa. D’altro canto, invece se la società era a conoscenza di questi avvenimenti ludopatici ma non ha denunciato il fatto, risulta essere parte in causa e quindi può rischiare di dover pagare una multa e ricevere dei punti di penalità in classifica.  Aggiungo infine che il regolamento prevede che le società tengano dei corsi/incontri formativi per i propri tesserati e che ovviamente i giocatori dovrebbero essere consapevoli delle norme alle quali loro devono sottostare.

Ricapitolando ad ora, venerdì ore 20, sono tre i giocatori sotto l’occhio della Procura, Fagioli (già ascoltato e confessato), Tonali e Zaniolo, con quest’ultimi due che per ora hanno solamente avuto un avviso di garanzia. Il quarto nome detto da Corona, quello di Zelewski, non è ancora stato indagato. Non ci resta che aspettare e vedere come tutta la situazione si evolve nella speranza che questa macchia d’olio cessi la sua espansione.