È ufficiale: gli EUROPEI del 2032 si giocheranno in Turchia e in ITALIA.  L’ultima volta che si giocò nel nostro Paese un torneo internazionale fu quello delle notti magiche: 1990. Questo annuncio è molto positivo, tralasciando il fatto che si giocano su due Stati - è una moda moderna oltre che abbattere i costi di organizzazione - l’ospitare un torneo così importante a livello continentale dona visibilità al nostro paese e di conseguenza al nostro campionato.
Tutto bello e tutti a far festa – ci sta – ma ora la federazione, il governo e tutti gli organi di dovere devono, sottolineo devono, indicare un percorso di riqualificazione degli stadi e di tutto ciò che ne sta attorno e perseguirlo fino all’ultimo passo.
Da più di dieci anni si parla degli stadi vecchi, “belli ma brutti”. Sono belli per la storia che si è vissuta al loro interno, è innegabile, ma se vogliamo solamente sperare che il mondo calcistico italiano torni verosimilmente ad essere al livello di quelli top - escludendo i grandi petroliferi che garantiscono colpi di mercato a budget illimitato – dobbiamo iniziare ad investire a 360 gradi nel mondo del calcio come tante società estere insegnano.
In primis dobbiamo modernizzare le nostre scale del calcio, o le ristrutturiamo in modo pesante o salutiamo la storia aprendo le porte al futuro e decidiamo di abbatterli e costruirne di nuovi all’avanguardia con all’interno centri commerciali, bar, ristoranti, hotel. Questo può andare di pari passo con la privatizzazione degli stadi, tema che non discuteremo oggi ma che sicuramente ne sentirete parlare (in Italia pochissime squadre hanno lo stato di proprietà). Se riusciremo a rivoluzionare i nostri impianti saremo in grado di garantire maggiori entrate sia istantanee in loco sia mediamente i diritti commerciali e sponsorship (uno stadio moderno dove si gioca un campionato di alto livello inevitabilmente attira sponsor di un certo livello).
Una volta fatto ciò le società avranno a disposizione che, se utilizzato con lungimiranza seguendo un progetto non da “spendaccioni” ma da scacchisti allora potremmo tornare ad essere ad un livello alto e costante.

Un ultimo argomento che ci tengo a sottolineare con l’argomento stadi. Se avete visto il progetto nel possibile stadio privato del Milan vi sarete accorti come lo stadio è la punta dell’iceberg, e come oltre al business, ci si occupa della riqualificazione del territorio risanando interi quartieri ad oggi disastrati e pieni di malavita. In chiusa ribadisco la mia speranza e il mio credo anche: gli Europei sono l’ultimo treno possibile per poter portare il calcio italiano al livello top mondiale. Con progettualità, lungimiranza e serietà nel lavoro sarà possibile contrastare le corazzate piene di banconote d’oro; basta prendere questo treno.