Sono anni che si parla di plusvalenze, anche se il dibattito ultimamente si è ingigantito alla luce del fatto che il club più importante d'Italia è finito sotto processo.
Come è noto le plusvalenze consistono sostanzialmente nella cessione di un singolo giocatore (incassando ovviamente ben di più di quanto lo si era pagato all'inizio, nello scambio tra due giocatori valutati diversamente dai due club e nello scambio tra due giocatori " c.d a specchio" (valutati la stessa cifra dai club interessati), un sistema attraverso il quale i club hanno tenuto in piedi più o meno i propri bilanci in un calcio italiano che è sempre in rosso, complessivamente. Il sistema delle plusvalenze non interessa solamente il calcio italiano, ma anche quello europeo, nessuna grande squadra ne è immune, la differenza è che in Italia si è fatto spesso affidamento in diversi casi in eccesso a questo sistema. Anzi, si è proprio fatto un vero e proprio abuso in diversi casi. Una qualsiasi azienda se dovesse tenere in piedi i bilanci con un sistema simile a quello delle plusvalenze, fallirebbe. Si dice che è impossibile valutare i giocatori oggettivamente e quindi, nel mondo dell'impossibilità, si specula con le plusvalenze. Giustamente si osserva che dovrebbero essere le procure di più città ad intervenire, non solo quella piemontese, finirebbe sotto processo il calcio italiano.
A prescindere che poi ci sia o meno la condanna, sussiste il principio di innocenza fino al giudicato, cosa che più di qualcuno si dimentica nell'Italia dove il giustizialismo va di moda. Il problema è che il sistema non sta facendo assolutamente nulla per correggere il tiro. Ed è forse questa la cosa più grave. Sta aspettando di vedere come finirà il caso Juve, forse con un nulla di fatto, probabile, oppure con delle sanzioni rilevanti che avranno delle ripercussioni anche sul piano sportivo, dal momento che pare che il sistema complessivo delle plusvalenze abbia minato la lealtà sportiva nella competizione calcistica italiana e forse non solo.
Ed allora, perchè non pensare ad un GRANDE ALGORITIMO che possa determinare il valore oggettivo di un calciatore?
Te
nendo conto delle statistiche prodotte, dall'età, ai minuti in campo, con la variabile del potenziale, del talento che dovrà comunque andare in contro a dei paletti fermi e certi? E nello stesso tempo perchè non porre un tetto al monte ingaggi? A quanto un club possa spendere al massimo per uno stipendio per un calciatore e per comprarlo?

Chiaramente serve uniformità europea, non c'è via di uscita se non si perseguirà questa strada, continueremo ad assistere sempre alle stesse cose, ed intanto, la gente, di questo calcio si sta stufando... se a qualcuno può interessare.
Gli algoritmi oramai vengono usati per ogni cosa, dal reclutamento del personale per la scuola pubblica, alle statistiche.
La tecnologia può soccorrere un calcio malato, può aiutare a sanare una situazione complessa, il problema è che una cosa del genere sarebbe forse fin troppo rivoluzionaria, perchè porrebbe fine a quel mondo di speculazioni che ha consentito a più di qualcuno di navigare nell'oro, mentre il calcio italiano andava diritto per la via del fango.