Da amante del calcio, ma in generale dello sport, ho sempre invidiato la generazione dei nostri genitori perché, a mio parere, hanno vissuto il calcio vero, quello non alimentanto dai milioni ma dalla volontà dei suoi interpreti, quel calcio che era in grado, 90 minuti a settimana, di riunire interi popoli intorno ad 11 giocatori. Un calcio fatto di carattere e guidato dai sogni. Ho sempre invidiato quelli che hanno vissuto i tempi di Gigi Riva che rifuta la Juventus per vincere col Cagliari, o quelli che hanno potuto vedere nascere il Milan di Sacchi, o per parlare di Lazio, ho sempre invidiato quelli che hanno potuto assistere alla lazio del "Maestro" Maestrelli e Chinaglia, o che hanno potuto sostenenre gli eroi del -9 o ammirare Bruno Giordano. Un mondo oramai andato, in cui gli interpreti seguivano i loro sogni e i loro sentimenti invece che i soldi, un calcio che era in grado di far sognare ed emozionare chiunque si avvicinasse a quel mondo, un calcio che mai come ora sembra così lontano. Oggi questo sport è diventanto un Business, se non "Il" business principale, vediamo giovani giocatori, vendersi all'asta al miglior offerente sempre più irretiti dagli ingaggi monstre, giovani che vedono nel proprio talento un mezzo per arricchirsi piuttosto che un dono da condividere con i propri tifosi. 

Proprio per questo mio sogno devo dire grazie a queste ragazze, a mio modo di vedere, vilmente utilizzate e rivendicate per i propri scopi da un panorama politico, che evidentemente ignora, o peggio, non interessa il percorso, le lotte e i sacrifici che hanno dovuto sopportare queste calciatrici e quanto per loro, possa valere questo quarto di finale raggiunto. 

Il mondo del calcio femminile inizia a fare capolino nell'interesse popolare solamente qualche anno fa, quando sulle maggiori reti sportive, iniziano ad essere ritagliati sempre più spazi che riescono a fare luce su questo mondo bistrattato e relegato in secondo piano. Personalmente un avvicinamento, anteriore a questo periodo, ci fu quando la lazio femminile ebbe come presidente Pino Insegno, realtà ovviamente rischiarata dalla presenza del famoso doppiatore romano. Luce che svanì con la fine della sua presidenza.

Alcuni anni fa mi trovai ad ascoltare l'intervista di una ancora sconosciuta Milena Bertolini, che illustrava le differenze principali che esistono tra il calcio femminile e quello maschile. Innanzitutto la forza, chiunque segue il calcio trova assolutamente normale un rinvio lungo, magari per spazzare la palla nei minuti finali, o un lancio lungo per scavalcare il centrocampo, ma nel calcio femminile questo non è possibile in quanto una donna non riesce a generare la stessa forza di un uomo e da questa differenza l'allenatrice ha illustrato il modo differente di impostare le varie strategie di attacco e difesa. Ma la cosa che mi ha colpito più di tutte è stata la seconda parte della sua intervista, dedicata al mondo del calcio femminile. Il quadro che il CT. azzurro delinea è alquanto desolante, parla di un mondo in cui queste ragazze, molte delle quali non hanno contratti profesisonistici, sono costrette ad allenarsi dopo una giornata di lavoro in campi di fortuna perché molte società calcistiche non sono interessate a finanziare la compagine femminile della propria squadra. Ma queste ragazze non importa perchè hanno un solo sogno, quello di poter giocare a calcio e su questo sogno hanno costruito la loro vittoria. Dopo ogni giornata di lavoro, con qualsiasi mezzo, armate solo della loro passione per questo sport si sono allenate e hanno lottato per raggiungere il posto che meritano. 

Purtroppo tutte queste lotte, tutti questi risultati sono stati biecamente oscurati da chi anteponeva un bacio tra Aurora Galli e una ragazza, se sia la sorella o la fidanzata sinceramente poco mi importa, perchè la vittoria di una squadra e di un mondo è stata ridotta ad una lotta ideologica e politica. O peggio del capitano Gama, ragazza con un passato terribile, ridotta a veicolo della propaganda su gli amori misti. Ripeto, non mi interessano lotte ideologiche o altro, l'unica cosa che mi interessa è che la vittoria di un intero movimento sia stato attentato da ideologie di parte, anzichè utilizzato per valorizzare questa realtà e queste ragazze. 

Sebbene le gesta dei grandi del passato non potrò mai viverle se non attraverso almanacchi e video, devo ringraziare queste ragazze perchè in queste partite mi hanno regalato quelle emozioni che solo un calcio puro può regalare, vedere 11 calciatrici che guidate da un sogno e un amore comune riescono insieme a realizzare, contro ogni statistica, una grande impresa che in un calcio freddo e razionale come quello maschile oramai è sempre più raro vedere. Grazie ragazze per avermi fatto questo regalo, e speriamo che questa realtà rimanga "povera" e pura il più a lungo possibile.