Siamo primi...Sì! Siamo primi.
Credo che questo fatto debba essere spiegato soprattutto ai laziali che, probabilmente, ancora non hanno capito cosa è successo.
La Lazio vince contro il Bologna; squadra, quella emiliana, tra le più ostiche perché al pari di Lecce o Sassuolo gioca fino alla fine, oltre il risultato, costringendoti a giocare una partita ad alta intensità per l’arco di tutti i 90 minuti. In attesa del recupero tra Inter e Juventus, sul quale è meglio non dilungarsi (decisioni vergognose) la Lazio si gode la vista da lassù, si gode la sua posizione anche se non sicura, perchè la Juventus è a sole due lunghezze, ma la magia di questa stagione è proprio questa; la leggerezza con cui si può parlare di certe cose, una leggerezza che forse nemmeno la Juventus ha. Sì lo so che non è certo, ma comunque, la vista da quassù e bellissima.

Dopo questo preambolo vorrei dedicare poche righe per sottolineare, come tutti i blogger, la mia totale incomprensione per le scelte prese in questo campionato: partite prima da giocarsi a porte aperte, poi a porte chiuse poi, poco prima dell’inizio delle partite del sabato, rinviate... mah! Io speravo che le partite si giocassero tutte e TUTTE a porte chiuse, così che tutti giocassero allo stesso livello, ma questo è un altro discorso.

Lazio dalla doppia veste, la prima vista nel primo tempo è quella che la Lazio si è cucita addosso, non solo quest’anno, ma da quattro anni a questa parte grazie al lavoro del tecnico Inzaghi, un gioco molto propositivo condito con molti gol e ripartenze spettacolari. Ma c’è anche la Lazio del secondo tempo, una Lazio più attendista più moderata, più attenta a non lasciare spazi agli avversari piuttosto che intenta a sfruttare quelli lasciati aperti. Si potrebbe pensare che quella del secondo tempo sia una brutta Lazio, ma non è così. Molte volte, nell’era Inzaghi, si è assistito a partite con questo tipo di Lazio (soprattutto nei big match) che propone una Lazio che sembra soffrire ma che non concede nulla agli attaccanti consentendo così, come oggi, di portare a casa il risultato.

La Lazio è cresciuta anche nel capire le varie fasi della partita e come affrontarle. Spinge sull’acceleratore nel primo tempo, si copre e cerca di difendersi nel secondo per portare a casa il risultato, riuscendoci benissimo.

VAR

Questo è un capitolo che purtroppo, in questa partita, va affrontato. Decisivo è stato l’intervento dell’assistente per segnalare l'irregolarità dei due gol segnati, e successivamente annullati, del Bologna. Dico purtroppo perchè la Lazio ha meritato di vincere indipendentemente dal Var. I due gol erano irregolari e quindi giusto annullarli credo che sia una cosa che, aldilà di antipatie o simpatie per la Lazio, sia condivisa da tutti, però l’intervento “sporca” un po il risultato, ma alla fine l’importante è che la gara sia stata regolare e con scelte regolari e lo è stata.

CORREA

Bistrattato e un po messo da parte il “Tucu”, teoricamente titolare, si ritrova a fare i conti con un Caicedo in forma straripante e giustiziere sotto porta. Rientrato gradualmente dopo l’infortunio oggi si presenta alla prima da titolare. Sbaglia due gol che non si posso sbagliare, (in teoria in pratica li manca) per poi andarne a segnare uno molto più difficile portando la Lazio sul 2 a 0. Nonostante la prova ampiamente sufficiente, la lente di ingrandimento deve essere posta su di un aspetto “secondario”, se così vogliamo dire, che accade subito dopo il gol. Correa nella gioia del momento corre verso la panchina per andare ad abbracciare proprio Caicedo, quello che dovrebbe essere suo rivale! Ecco, in questa immagine risiede la vera forza della Lazio,una forza che va aldilà dei singoli, la Lazio è SQUADRA! Nella Lazio non ci sono “IO”, c’è solo “NOI”. Cosa sottolineata da quasi tutti, sia titolari che riserve, nei vari post sui social dove scrivo che :

 “La lazio è una famiglia”

Nella Lazio nessuno è lotta con, o in antagonismo con; nella Lazio ci si aiuta a vicenda, si sostengono l’un l’altro e si gioisce quando un compagno riesce. Questo ci fa capire perchè la Lazio riesce ad andare oltre gli 11 titolari riuscendo a vedere un grandissimo Caicedo, un grande Patric o un grande Marusic; la Lazio è un gruppo formidabile. Nonostante ciò devo dire che la differenza con la Pantera si è vista, le ripartenze palla al piede con Correa sono tutta un’altra storia; dribbling ubriacante che manda sempre, o quasi, fuori tempo gli avversari, passaggi nello stretto ad altissima velocità. Il Tucu è tornato e servirà molto per questo finale di campionato.

LUIS ALBERTO

Mentre in attacco si danza a ritmo di Tango a centrocampo le note sono quelle del Flamenco. Il primo ballerino dell’Olimpico è Luis Alberto che quando ha la palla tra i piedi sembra poter fare quello che vuole. Avviluppato in una danza con la sfera, anche quando preso tra molti avversari fa sparire e riapparire la palla dove e come vuole. Credo che il Luis Alberto di queste ultime partite sia il migliore mai visto, tocca la palla con tanta abilità e tecnica che sembra quasi sia la palla a seguire lui e non lui la palla. Partito su ritmi altissimi come la Lazio(dopotutto li detta lui i ritmi della Lazio), dopo poco tempo inizia ad avvertire un dolore all’inguine e Inzaghi preoccupato manderà a scaldare Parolo. Nonostante il dolore l’andaluso, con una sola gamba possiamo dirlo, insacca la palla in rete con un tiro formidabile. Non esulterà avvicinandosi alla panchina dolorante, ma con stupore di tutti tornerà a correre in campo, spendendosi molto anche in fase difensiva, e non contento servirà anche l'assist per il 2 a 0. Guardando questo L. Alberto ripenso a quello che 3 anni fa arrivò a Roma e che si aggirava come un corpo estraneo per Formello, quasi convinto a lasciare il calcio per sempre, grazie al cielo non l’ha fatto! Lo spagnolo è diventato il classico giocatore, per rubare le parole di bocca a Bonucci, che sposta gli equilibri.

Per il resto questa Lazio rappresenta il lavoro svolto da Inzaghi in questi 4 anni, un lavoro che è stato capace di creare un gruppo unito, in grado di ridare nuova vita a giocatori come Radu, o di migliorare giocatori mediocri come Patric. Sento molte voci di laziali che vorrebbero un Inzaghi alla Ferguson. Io credo che sia presto per parlare di Ferguson ma onestamente non mi stupirei di un Inzaghi alla Simeone che, da 9 ann,i guida l’Atletico.

Ripeto non siamo “primi”, la Juventus lo è ancora matematicamente parlando, ma questa Lazio si merita la posizione in cui si trova, anche come detto da inzaghi a fine partita:

“Stiamo vivendo un bel percorso, quest’anno siamo in testa alla classifica con merito. In passato abbiamo già alzato dei trofei che magari avrebbe voluto alzare qualcun altro al nostro posto. Lo scudetto lo sogno spesso, così come quando ho iniziato sognavo di alzare trofei e ne sono arrivati tre oppure di essere in Europa in pianta stabile e lo stiamo facendo. Le emozioni sono le stesse di quelle provate quando ho vinto lo Scudetto nel 2000. Siamo tutti un po’ invecchiati ma siamo carichi ugualmente.”

L’obiettivo dichiarato resta la matematica qualificazione alla Champions, detto forse per scaramanzia, ma arrivati questo punto nemmeno i calciatori si nascondo più cominciando a considerare lo Scudetto come un obiettivo che bisogna perseguire come fa capire Leiva nel post partita: 

“Abbiamo fatto una partita intensa. Negli spogliatoi non riuscivamo a parlare, eravamo tanto stanchi. Oggi abbiamo raggiunto il primo posto, dobbiamo continuare così e raggiungere la Champions matematicamente, poi penseremo allo scudetto. Il Bologna è una squadra forte, devo fargli i complimenti, ma noi siamo partiti molto bene. Nel secondo tempo siamo calati, ma con un po’ di fortuna siamo riusciti a vincere. Noi rispettiamo le decisioni delle autorità, siamo felici di aver giocato con i nostri tifosi allo stadio. Ci concentreremo sulle prossime 12 partite. L’Atalanta è fortissima, ora riposiamo e prepariamoci per fare una grande gara lì”.

Prima la Champions, poi si vedrà è questo il diktat.

Ancora non si capisce quando queste partite verranno recuperato ma, nel mentre, la Lazio passerà questa settimana da prima in classifica e chissà che non ci si trovi bene a quell’altezza...