Nel nord, schiacciata tra le grandi potenze calcistiche di Torino, Milano e Bergamo, una nuova pretendente reclama il suo posto, una pretendente che da troppo manca nella Serie A e che alla fine di quest’anno ha mandato un messaggio chiaro e forte alle future avversarie, "un ruggito" che l’anno prossimo, feroce e potente, sarà rivolto alle squadre che di volta in volta si presenteranno al Rigamonti in cerca di gloria.
Il Brescia dopo anni di mancanza dal palcoscenico principale del nostro calcio ritorna a vedere la luce e non ha alcuna intenzione di ridiscendere tra i cadetti. Non lasciatevi ingannare dallo stemma raffigurante un leone (simbolo araldico della città) prima rampante, Brescia è la leonessa d’Italia, insignita di questo titolo da grandi poeti del passato che mirandone il coraggio e la fierezza con cui questa città combatté per 10 giorni contro il gigante austriaco alla fine dei quali conquistò la libertà, ne vollero cantare le gesta, omaggiandola per sempre con la loro arte immortale.

“Niobe guerriera de le mie contrade,Leonessa d'Italia, Brescia grande e infelice.” Così il grande poeta Aleardi descrive la città dopo le fatiche della battaglia, paragonandola addirittura alla mitologica figura di Niobe la quale, da comune mortale,  ebbe il coraggio di sfidare gli dei, così come la città ebbe il coraggio di sfidare il potente oppressore. In un modo tipicamente italiano, una città è in grado di infondere il proprio spirito e la propria forza in chiunque decida di vestirne i colori, il coraggio e la presunzione di accettare sfide più grandi se sono proprie di questi colori. Come il coraggio di non arrendersi dinanzi al risultato sfavorevole nel derby contro l’Atalanta, derby conclusosi con la corsa immortale di Mazzone sotto la curva avversaria, o la presunzione di chiamare un calciatore del calibro di Baggio, giocatore che aveva giocato nei maggiori club, e convincerlo a vestire la maglia del Brescia. La squadra lombarda è tornata in serie A e grazie al coraggio e alla presunzione di sfidare chiunque, persino i grandi del nostro calcio, non regalerà niente all’avversario.

Nell’aria riverbera ancora il ruggito che i tifosi di questa squadra hanno lanciato a fine stagione, un ruggito forte che è stato avvertito da tutti gli appassionati di questo sport, in quanto il Brescia “grande ma infelice”, poiché relegato nelle serie non nobili di questo sport, torna in Serie A e lo fa passando dalla porta principale acquisendo la matematica certezza della qualificazione prima della fine del campionato, ma non paga, concluderà da vincitrice, come coronamento di una grandissima stagione giocata su ben altri livelli rispetto alle avversarie. Stagione che ha portato molte conferme e grandi prospettive per il futuro.

Il Brescia riparte da una presidenza solida, ovvero quella di Massimo Cellino, presidente dal ben noto curriculum calcistico;  con lui possiamo dire che il Cagliari abbia toccato il punto più alto della storia recente del Club, potendosi vantare di aver riportato in patria il grande Gianfranco Zola, e di aver lanciato un allenatore del calibro di Massimiliano Allegri nel giro dei grandi allenatori. Nel 2017 rileva la squadra lombarda riuscendo nel giro di appena due anni, grazie a notevoli lavori sulle infrastrutture e alla creazione di una rosa di livello, a far tornare il Brescia nella massima serie dopo ben 8 anni di assenza, troppo per questa squadra. ha recentemente iniziato i lavori per regalare alla città uno stadio moderno e aiutare la società nel suo processo di crescita.

La rosa di certo non è da meno, il Brescia si presenta col mattatore indiscusso dello scorso campionato Alfredo Donnarumma, che nella prossima stagione guiderà ancora l’attacco dei lombardi. Attaccante che con i suoi 25 gol, l’anno scorso, si è laureato capocannoniere del campionato, nonché maggiore artefice della vincente cavalcata della squadra.
Ma il Brescia come ogni neo promossa ha dovuto attraversare quel processo di indebolimento a cui sono sottoposte tutte le piccole squadre quando vengono promosse. La posta in palio è ben chiara, il gioiello della formazione di Corini è sui taccuini dei ds di mezza Serie A e di mezza Europa, soprannominato il nuovo Pirlo, il centrocampista Sandro Tonali ha suscitato l’interesse dei maggiori club che a colpi di rialzi hanno cercato di accaparrarsi il giovane talento. Ma la società, anche in questo caso, ha lanciato un segnale molto chiaro : “Tonali è incedibile”. Il Brescia non intende privarsi del giovane per la prossima stagione iniziando a valutare, solo alla conclusione del prossimo campionato, eventuali offerte. Il Brescia non si svende, e non permette che venga smembrata la rosa dell’ allenatore Eugenio Corini, vecchia conoscenza del nostro campionato.

 

Il Brescia con il suo coraggio e le sue certezze si appresta ad affrontare la sfida della massima serie con la fierezza di parteciparvi da vincitrice della Serie B, con un attacco guidato dal capocannoniere della passata stagione e al centrocampo uno dei maggiori talenti del nostro calcio. Vedremo se questa squadra sarà degna del soprannome e dei versi che, il grande poeta Carducci gli conferì consegnandola alla storia, una cosa è certa la leonessa d’Italia è tornata e chissà quanti tremeranno davanti al suo ruggito!

 

“Brescia la forte, Brescia la ferrea,Brescia leonessa d'Italia” G. Carducci