Il sogno e la realtà!
Sono questi i due luoghi nei quali si divide la nostra esistenza. Lo scontro tra questi due concetti e l’influenza che possono avere su di noi è destinato a durare per la nostra intera vita, condizionando le nostre scelte di tutti i giorni. Nel lungo processo di crescita, che attraverso gli anni ci porta alla maturazione, il passaggio dall’uno all’altro concetto è evidente; da bambini tutto è un sogno, ogni cosa ci meraviglia e ci stupisce, ogni cosa è meravigliosa vista attraverso gli occhi di un bambino.
Ma l’incanto ben presto finisce e  si iniziano a fare i conti con la realtà, gli anni passano, i sogni diminuiscono e i problemi aumentano; segnando di fatto l’abbandono di quel mondo fantastico in cui si è vissuti.
Tuttavia, nonostante alcuni vogliono relegare il mondo dei sogni ad una fase puerile della nostra vita, i sogni sono quelli che per secoli hanno condotto gli uomini alle grandi scoperte, impedendogli di cedere alla fredda e logica apparenza della realtà: pensate se Colombo non avesse creduto nel suo sogno e avesse accettato quella che per il tempo era un'idea ovvia, ovvero che non ci fosse niente oltre lo stretto di Gibilterra; o al più recente Steve Jobs che inseguendo il suo sogno ha rivoluzionato per sempre il nostro modo di vivere, uomini a stretto contatto con la realtà, ma guidati dal loro sogno.

Nonostante la netta distinzione, e il loro apparirci in opposizione l’uno all’altro, questi luoghi si compenetrano e si influenzano a vicenda, riuscendo a creare un mondo in cui tutto sembra possibile. Gli antichi chiamavano questo concetto Locus Amoenus, una terra idilliaca dove sogno e realtà si fondono, creando una realtà lontana da tutti i problemi che affliggono l’uomo e in grado di realizzare ogni suo desiderio.
Noi, purtroppo, trascorriamo un brevissimo lasso di tempo in questo luogo d'incanto, il periodo della nostra fanciullezza, che nonostante sia molto breve tutti noi ricordiamo con piacere e con grande affetto. Al periodo della nostra infanzia sono legati tutti i nostri ricordi più belli in quanto era il periodo delle nostre prime volte: coma la prima volta che si andava in bici o la prima volta che si vedeva il mare, ma nel cuore di tutti noi tifosi di calcio c’è un'unica grande prima volta, la prima volta che da bambini, percorrendo i lunghi corridoi e salendo ampie gradinate, siamo andati allo stadio. Un’emozione incredibile quasi impossibile da raccontare, perchè come puoi riuscire a descrivere l’emozione di trovarti a pochi metri dai tuoi eroi calcistici che ogni domenica guardavi alla televisione, come puoi descrivere l’emozione di guardare dal vivo Del Piero, Totti, Nesta o Buffon? Ma crescendo si inizia a fare i conti con la realtà, e la realtà è che nulla è eterno, e arriva un momento in cui i grandi eroi che ti hanno accompagnato per tutta la tua infanzia lasciano il campo da gioco restando solo nei tuoi ricordi, che si fanno per ciò più preziosi perchè sai che non torneranno più! Almeno fino ad oggi…

E’ il 18 ottobre 2014 quando dei ragazzi fondano una pagina di Facebook che di li a poco avrebbe segnato per sempre il mondo del pallone. “Operazione nostalgia”, decidono di chiamarla così, lasciando capire subito qual è il loro interesse.
In questi 4 anni la pagina è cresciuta in modo esponenziale, arrivando a toccare quasi il milione di mi piace solo su Facebook. Lo scopo di questi ragazzi è semplice, rivivere il calcio dei grandi campioni, quei campioni che hanno reso grande il Milan, o meglio ancora, reso grande il Parma di Malesani o regalato grandi parentesi a piccole realtà del nostro calcio come il Brescia di Hubner (vero idolo del popolo nostalgico), ebbene sì, il Brescia di Hubner e non di Baggio, perché il Baggio più nostalgico è quello con la maglia dell’Italia.
Ogni anno, immancabilmente arriva l’ora del raduno e nostalgici da ogni parte d'Europa si ritrovano tutti insieme in un luogo per condividere ricordi e poter strappare una foto con i giocatori di una volta che sono gli ospiti speciali. Parola d’ordine è presentarsi con una maglietta nostalgica trovandosi così’ davanti ad un proliferare di divise che hanno fatto la storia, meglio di Veron al Parma, di Batistuta alla Fiorentina o Ronaldo, il fenomeno, all’ Inter.
Per un giorno la realtà viene completamente abbandonata, per un giorno l’età non conta più, contano solo i sogni di tanti appassionati alimentati dagli eroi che in quel giorno calcano nuovamente la scena facendoci tornare tutti bambini,  riuscendo a farci rivivere quell’indescrivibile emozione che abbiamo provato la prima volta che, tanti anni fa, abbiamo salito quelle gradinate per vedere i nostri eroi giocare.

Questo fenomeno, questa “operazione” è in continua crescita, da evento social di poca importanza a tappa fissa nell’estate di tanti tifosi, si è arrivati ad un punto tale che ormai trova facilmente spazio tra le notizie delle maggiori testate giornalistiche dedicate al calcio, ed è proprio sull’onda di questo successo che possiamo sentirci legittimati a sognare.
Possiamo sognare che la FIGC prendendo spunto anche da quello che accade in altri sport possa inaugurare una sorta di “Serie A Nostalgia”; di giocatori che ci faranno emozionare ce ne saranno sempre tanti, ma più si va avanti più è difficile dire addio, in quanto molti dopo devono anche reinventarsi o come dirigenti o come imprenditori.
Ma allora perché sull’onda del successo di questa manifestazione non si prende spunto, ad esempio, dal nuoto: nel nuoto tutti i grandi campioni arrivati oramai alla fine della loro carriera, possono decidere di continuare a gareggiare, ovviamente a livelli più bassi, entrando nel mondo “Master”, mondo diviso per categorie dai 25 anni fino agli 80; o come accade anche nel Golf.
Abbandonandoci completamente ai nostri sogni di potere vedere i grandi calciatori di quando eravamo più giovani vestire ancora i colori della nostra squadra, perché non sperare che la FIGC dia il via all’ “Operazione Nostalgia” creando un campionato minore in cui giocatori a fine carriera, o altri, possono continuare a giocare? Andandosi, oltretutto, a garantire tutta quella visibilità che i molti tornei, di questo genere, si stanno creando; pensate, ad esempio, alla notte dei re organizzata da Totti.

La realtà purtroppo ci fa rendere conto di quanto questo, più che un sogno, rappresenti quasi un'utopia, ma non si sa mai chissà se un giorno, spinta dai sogni di milioni di tifosi, si riesca veramente a dare il via all’ Operazione Nostalgia”.