"Meglio regnare all'inferno che servire in paradiso", queste le parole che nella famosa opera di John Milton, il diavolo in persona pronunciò dopo essere stato scacciato dal paradiso; angelo una volta fiero e potente ormai decaduto! Questa figura che lo scrittore inglese rappresenta nel suo libro è quella che meglio può rappresentare il Manchester United, tralasciando ovviamente il soprannome "Red Devils". Perchè come Lucifero fu costretto a vagare per terre desolate non essendo più degno di entrare in paradiso, così il Manchester dalla fine dell'era Ferguson sembra aver iniziato un lento e ineluttabile declino che lo ha portato lontano dai grandi traguardi europei e nazionali, arrivando ad una situazione per niente degna del "Teatro dei Sogni". Quando sentiamo la parola Manchester, pensiamo ad una squadra che per più di 20 anni ha dominato sia in patria che in Europa, vincendo la Premier per 13 volte e che è salita sul gradino più alta d'Europa per due. Ora il Manchester si aggira come un'ombra in campionato e in Europa, pallido ricordo del suo passato!

Ferguson ha rappresentato senza alcun dubbio un punto di svolta per questo club, con i suoi 38 trofei vinti in 26 anni è tra gli allenatori più vincenti del mondo, e per molto tempo sarà l'allenatore più vincente del Manchester. Il confronto tra il prima e dopo questi 26 anni è evidente, e giustifica ampiamente l'amore della tifoseria per questo allenatore: sebbene il Manchester potesse vantarsi di essere grande anche prima dell'arrivo di Sir Alex Ferguson, l'allenatore riempirà la bacheca dei Red Devils con una velocità spaventosa, al ritmo quasi di un trofeo all’anno. In patria l'influenza dell’allenatore scozzese si mostra quasi subito, il Manchester oggi può vantarsi della vittoria di 20 campionati Inglesi, 13 dei quali conquistati sotto la guida di Ferguson il quale elevò la sua squadra al titolo di "squadra da battere"; ogni anno, chiunque mirasse a vincere la Premier doveva fare i conti con i Red Devils. In Europa il discorso non cambia, il tecnico ci mette poco a trasformare il Manchester in una corazzata anche lì e dopo pochi anni, nel 1991, arriverà il primo trofeo europea della sua era, la Coppa delle Coppe. Il Manchester da quel momento inizierà ad illuminare la scena della Champions League, giocando partite spettacolari e imponendosi su ogni campo. Col tempo il tecnico scozzese, oltre ai tanti trofei nazionali, consegnerà ai suoi tifosi i trofei più importanti della loro storia: due Champions League e una Coppa Intercontinentale; con le sue idee è riuscito a portare il Manchester sul tetto del mondo!

Finita l'era dell'allenatore più vincente di sempre la squadra di Manchester entrerà in un momento di fibrillazione per trovare il degno sostituto del Sir. Problema che sembra risolversi da solo in quanto sarà lo stesso scozzese ad indicare Moyes come suo successore, ma basterà poco per capire che non sarà all'altezza della situazione. Stessa sorte toccherà anche all'ex bandiera Ryan Giggs, chiamato dopo Moyes. La situazione migliora, per così dire, con l'arrivo di Van Gaal; la squadra in due anni si riuscirà ad affacciare timidamente in Champions e a vincere un FA Cup, troppo poco. Dopo l'allenatore olandese la guida tecnica viene affida a Mourinho e la sua parentesi sarà l'unica degna di questo club. Appena divenuto allenatore si presenta vincendo subito il Community Shield, e poco dopo la Coppa di Lega; sebbene quell'anno chiuderà 6° in campionato, riuscirà a portare lo stesso il Manchester in Champions grazie alla vittoria dell'Europa League. Da quel momento fino al 18 dicembre 2018, giorno del suo esonero, inizierà un periodo di risultati scarsi e di eliminazioni dalle coppe, sia nazionali che internazionali, situazione che convincerà la dirigenza ad esonerare il tecnico portoghese.

Per sostituire Mourinho la dirigenza chiama una vecchia conoscenza di Manchester: Ole Solskjaer. Il tecnico norvegese, dopo una grande carriera da calciatore aveva iniziato a farsi le ossa anche da allenatore, dividendo i suoi inizi tra Molde e Cardiff. Il tecnico si rivela una piacevole scoperta, vincendo le prime sei partite all’esordio in campionato battendo il record del grande Matt Busby, e vincendo in modo del tutto insperato la partita di Champions League contro il PSG portando così la squadra ai quarti, 5 anni dopo l'ultima volta. Verrà eliminato dal Barcellona e in campionato chiude 6°, tuttavia la dirigenza stupita da quanto fatto decide di continuare a puntare su di lui. E' inutile dire che il club vive ancora all'ombra del grande tecnico scozzese, non trovando ancora il modo di uscire dalla sua ombra e tornare ai grandi livelli. Sebbene la mezza stagione del tecnico danese potesse dare speranza ci sono dei dati critici con cui fare i conti.

Il primo dato con cui il tecnico danese dovrà misurarsi sono i numeri di attacco e difesa troppo lontani dai primi della classe. Mentre Manchester City e Liverpool hanno subito rispettivamente 23 e 22 gol lo United ne ha subiti 54, più del doppio, ottenendo la peggior difesa tra le prime 6. Situazione che non migliora con l'attacco: tralasciando i 95 gol del City e gli 89 del Liverpool, lo United chiuderà la stagione con 65 gol fatti, peggio ha fatto solo il Chelsea con 63 gol, ma la squadra londinese ha potuto contare su 39 gol subiti che l'hanno resa, al pari del Tottenham, la terza miglior difesa del campionato. I Red Devils per poter migliorare questi numeri devono puntare su di un'ottima campagna acquisti alla luce anche del 4-3-3, modulo preferito da Solskjear, e del modo di acquistare di Ferguson, giovani forti e di prospettiva. 

Il calciomercato sembrava essersi aperto nel modo giusto, con la conferma di De Gea e Rashford e con l’arrivo del terzino Aaron Wan-Bissaka per 55 milioni, ma da li in avanti è iniziata la discesa: Herrera al PSG con Matic e Pogba sul piede di partenza, il centrocampo titolare sta per essere completamente smantellato, e Lukaku in procinto di trasferirsi all'Inter. Nel modulo del 4-3-3 un ruolo fondamentale l'hanno il regista, i terzini per supportare le fasce, e l'attaccante che deve agire o da boa o andare a riempire gli spazi aperti di due esterni d'attacco. Il Manchester in poco tempo rischia di perdere Pogba e Lukaku che hanno un'importanza enorme in questo modulo. Una cosa è certa: il Manchester dovrà sostituirli bene. Si parla di Milinkovic, ottimo acquisto, ma allo United serve assolutamente un difensore centrale forte, ai livelli di Ferdinand, Vidic o Stam, un difensore in grado di migliorare il dato difensivo, e soprattutto un regista di livello indiscusso e un attaccante da almeno 25/30 gol a stagione: Lukaku in due anni ha assicurato solo 16 gol al primo anno e 12 al secondo, troppo pochi per questa squadra che sul mercato si sta dimostrando più preda che predatore.

Solskjear ha dimostrato di saper fare buone cose, ma ora deve fare un mercato di livello e chiedere alla sua dirigenza un difensore, un centrocampista e un attaccante di livello assoluto per poter iniziare a tornare ai livelli che spettano a questa squadra, uscendo finalmente dall’ombra ingombrante di Ferguson, perché una squadra come il Manchester United non può accontentarsi di regnare solo all'inferno!