Oramai credo che i blogger che perdono un po' del loro tempo a leggere i miei scritti abbiano capito la mia grandissima passione per la storia e la letteratura classica, ma anche medievale!
L’amore per la storia l’ho sempre avuto, sin dai banchi di scuola delle elementari in cui per la prima volta ascoltai le grandi gesta di personaggi come Cesare, Alessandro e Carlo Magno o Lorenzo il Magnifico. Quella per la lettura è stata una passione, se vogliamo “derivata” dalla prima perchè quando studi con passione, ad esempio, le guerre del Peloponneso, avvicinandoti ad affascinanti culture come quelle di Atene e Sparta ecco che quello che riporta il manuale scolastico non è più sufficiente ed inizi a dirigere il tuo sguardo su opere che possano, non solo accrescere la tua cultura, ma aiutarti a capire meglio usi e costumi di quelle popolazioni in modo da poter meglio comprenderne la storia!

 

Tuttavia, un dato sconfortante è che, mentre è facile districarsi nel mondo dei libri potendo facilmente reperire l’opera di un illustre storico, così non è nell’ambito televisivo! Deve essere messa una grande ricercatezza nel reperire dei programmi storici validi e che sappiano approfondire le tue conoscenze. Devo dire che potendo contare su di un abbonamento Sky e visionando continuamente l’offerta che propone, oltre alla ripetitività di alcuni argomenti (su 24 ore di programmazione 20 riguardano documentari sulla seconda guerra mondiale, gli altri 4 riguardano Hitler) ho notato la sempre maggiore presenza di documentari riguardanti argomenti… strani?! C’è una moltitudine di documentari in cui per ore si seguono le vicende di sedicenti (ma spesso lo sono per davvero) scienziati o ricercatori alla ricerca di alieni, Big Foot o qualche altra creatura mitologica; documentari che si aprono con la promessa di dare una risposta a tali quesiti, ma che si chiudono sempre in modo, ovviamente, inconcludente.

Tuttavia nel guardare questi programmi, quei pochi secondi che ci vogliono per premere il pulsante per cambiare canale, mi vengono in mente una grande quantità di questioni in ambito calcistico, che sebbene si presentino con ampie possibilità di una conclusione logica, in realtà non ne hanno! Da romano e da laziale mi sono ritrovato e mi ritrovo ancora, alcune volte, nel grande dibattito che avvolge l’Urbe da decenni:

“E’ più forte Totti o Nesta?”

Domanda che attraversando varie fasi della vita ha acquisito col tempo una profondità sempre più grande; partita da una semplice disputa romana nella quale con velleitarie ragioni si tentava di dimostrare chi fosse il migliore, divenuta ora un problema, o meglio, una domanda sulla quale passare del tempo a pensare:

“E’ più importante la difesa o l’attacco?”

Partendo dalla precedente domanda, ancora ricordo quando da bambino la ponevo a mio padre e lui mi rispondeva: “giocano in ruoli differenti, non si può paragonarli!” Risposta che potrà soddisfare chi, in modo disinteressato, si approccia alla questione, ma poi se ne capisce la superficialità essendo molto evasiva poiché si potrebbero trovare dei termini di paragone arrivando così alla seconda domanda, più ampia. Per poter paragonare due giocatori di ruoli differenti, ovviamente dello stesso livello, perchè se paragoniamo Ronaldo a Tomovic credo che si possa tranquillamente dire che sia più forte Ronaldo, si dovrebbe paragonare un valore che sia uguale per entrambi, ovvero, nel suo ruolo quanto è forte? Perché così facendo potremmo dire, ad esempio, che se Ronaldo è l’attaccante più forte e Van Dijk è il difensore più forte questi si equivalgono essendo il top nei rispettivi ruoli. Ma assistiamo ad una tendenza opposta, di cui è chiaro esempio il calciomercato, dove i difensori hanno un costo nettamente inferiore degli attaccanti.

“Certo, perchè gli attaccanti segnano” potreste dire! 

In effetti non parliamo solo di ruoli differenti, ma anche di compiti diversi; perché mentre l’uno deve fare gol, l’altro deve impedire agli attaccanti avversari di farne, riuscendo così ad arrivare a quella che potrebbe essere “la domanda”:

“E’ più importante segnare un gol o non subirlo?”  

Prendetevi un po' di tempo per rispondere perchè, sebbene la risposta sembri scontata, in realtà non lo è. Lo stesso mercato influenzerebbe molto la nostra scelta perchè se un Mbappè vale 200 milioni, mentre Van Dijk 100 saremmo portati a dire che è più importante segnare un gol che non subirlo, altrimenti le società spenderebbe 200 milioni per un difensore e non per un attaccante. Ma, a mio avviso, quello del mercato rappresenta una zona di confine, confine dove il mondo dello Sport e il mondo dello Spettacolo si incontrano e si influenzano a vicenda e il risultato è che nella valutazione di un giocatore rientra anche la sua capacità di essere un uomo che da spettacolo! Nonostante la forza un Van Dijk risulta nettamente svantaggiato rispetto ad un Messi o ad un Ronaldo, il difensore non deve avere tecnica, o meglio, il difensore non deve avere la tecnica che fa spettacolo; non è compito del difensore smarcare 3 o 4 giocatori avversari ma è compito dell’attaccante che, così facendo, diviene il centro dell’attenzione dei tifosi perchè attratti dallo spettacolo che sa offrire; capace, di conseguenza di generare anche effetti secondari come la vendita delle magliette.

“Quindi tutto questo ragionamento per dirci che gli attaccanti sono più importanti?” No!

A me, da diversi anni, il discorso non ha mai convinto, soprattutto alla luce dei risultati sul campo, ma voglio farvi un esempio estremizzando la situazione e dimostrare come cambiereste radicalmente idea sull’importanza della difesa e dell’attacco:

prendiamo 2 giocatori: un attaccante rappresentate per l'attacco, e un portiere rappresentante della difesa. Ora immaginate di dover affrontare una finale di Champions (nei 90 minuti, senza rigori o supplementari) scegliereste:

  • Un attaccante che farà sicuramente 1 gol

  • O un portiere che sicuramente non subirà gol

... sicuramente avrete pensato, “se prendo l’attaccante ho un gol, ma se prendo il portiere di sicuro non perdo!”...

Capite che se questa ipotetica finale fosse Spal-Barcellona e la Spal prendesse il portiere di sicuro non perderebbe! (Con il massimo rispetto per la Spal)

Questo discorso è volutamente “assurdo” per aiutare a farvi capire il mio ragionamento e fungendo da base per quello successivo in cui bisogna analizzare cosa dice la classifica. Tornando nei limiti del possibile la storia ci dice che chi ha vinto, quasi sempre, ha costruito la sua vittoria sulla difesa mentre chi ha puntato sull’attacco ha quasi sempre perso, ma vi faccio degli esempi:

  • Quest’anno in campionato le prime tre (Juventus, Lazio e Inter) hanno le migliori difese

  • Dal 20114/15 ad oggi la Juventus, che ha vinto il campionato ha sempre avuto la migliore difesa ma poche volte ha avuto il miglior attacco

  • L'Atalanta quest’anno ha il miglior attacco, ma si trova quarta a -9 dall’inter terzo

  • Infine, nello scontro tra Lazio ed Inter di due anni fa per l'accesso alla Champions l’ha vinta l’Inter che ha avuto una difesa migliore rispetto a quella della Lazio, la quale era il migliore attacco di quell’anno con 89 gol

 

“Quindi qual è la risposta? E’ più importante l’attacco o la difesa? E’ più forte Totti o Nesta?”

“...Non lo so…!”

Io continuo a pensare che dai dati, nonostante tutto, emerga una verità non completa che può piegarsi a varie interpretazioni nessuna delle quali può essere assoluta. E mi ritrovo qui purtroppo inconcludente, come quei documentari che tanto detesto, e rendendomi conto che alcune questioni una risposta definitiva non possono averla…

p.s. è più forte Nesta!