Bene. Un fallo presunto o non presunto di cui non si era reso conto di averlo subito neanche l'interessato. E quel goal annullato ha solo rimandato quello che oramai è chiaro a tutti, l'esonero di Pioli, ed un Milan in bilico come la torre di Pisa e precaria come la Garisenda di Bologna.
Ma che diavolo è questo step on foot? Nella Treccani si legge: "Nel calcio, fallo commesso schiacciando col piede un piede dell’avversario Pseudoanglicismo presente nei regolamenti della Uefa2".
Ma possibile che dobbiamo ricorrere a questi termini incomprensibili ai più per omologarci ad un qualcosa percepito anni luce di distanza dal linguaggio del popolo?
Noi siamo quelli del "scaraventa", quelli delle papere, quelli del Clamoroso al Cibali, quelli del Partiti! Anzi no, tutto da rifare!, quelli della zona Cesarini, e si può continuare all'infinito, e non di questo step on foot, che poi a dirla tutta a questo punto dovrebbero chiamarlo il pestone che non c'è salva diavolo.
Non si tratta qui di essere affezionati ad un campanilismo linguistico che non esiste, o essere nazionalisti, ma semplicemente chiamare le cose con il proprio nome a casa propria: vi immaginate se in Inghilterra dovessero iniziare ad usare italianismi nel calcio?
Altro che rivoluzione...
Stiamo compromettendo anche lo stile delle cronache calcistiche, stiamo perdendo quell'originalità che ha segnato la storia delle radiocronache e telecronache del nostro calcio e del nostro tempo, quell'umorismo, quelle frecciatine, quel plus che hanno fatto la differenza, che termini come step on foot manderanno in cantina.
Non permettiamolo!
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