Ultime ore, minuti e secondi, dopodiché sarà tempo dell'alba di un nuovo giorno, l'inizio di un altro anno, saranno 12 mesi contraddistinti dal numero 4. A mezzanotte, quando ambedue le lancette dell'orologio combaceranno sul 12, il 4 scanserà il 3 per comporre il 2024. Potremmo dire che il conto alla rovescia è già iniziato, perlomeno qui in Europa, mentre in altri stati, paesi e continenti, invece, è già finito o ancora è distante di diverse ore. Ovviamente, nella vita, il countdown non è un qualcosa relativo solo al Capodanno, forse quest'ultima è l'associazione più comune, ma riflettendo sono anche altre le circostanze in cui si attua questo tipo di conteggio. I numeri, i conti, sono parte costituente della realtà che ci circonda e ovviamente da ciò non può discostarsi lo sport. Va da sé, che in tale constatazione, la disciplina calcistica non può non essere considerata. Come è ben noto, il Calcio, oltre all'atto agonistico messo in campo dagli atleti, è gran parte discorso di numeri, statistiche, minuti, percentuali. Senza questi elementi, esso non sarebbe lo stesso (a mio avviso sarebbe inesistente), non vi si potrebbero fare discorsi, se non superficiali, ma solo tante chiacchiere da bar che avrebbero come esito distorsioni della realtà. Da questo, si sa distinguere anche colui che di Calcio se ne intende, ma non perché ci sia qualcuno più intelligente,  semplicemente non si sofferma sulla copertina, sull'immagine video che appare sullo schermo. Quest'ultimi spesso si individuano nel momento in cui fanno affermazioni che vanno a sminuire il football, definendolo "un'accozzaglia di uomini in calzoncini che corre in mezzo al campo inseguendo una palla". Chiudendo questa parentesi e tornando al discorso del conto alla rovescia, ancora è vivido il ricordo in cui lo zoccolo duro del tifo bianconero affermava o twittava con frasi e parole come:

#Allegriout!

Speriamo di perdere anche la prossima così ci liberiamo da questo incubo!

Quanto manca ancora all'esonero dell'uomo del corto muso? 

Insomma, tutte frasi, affermazioni, esplicitazioni negative nei riguardi del tecnico toscano, che ancora oggi però è padrone della panchina della Vecchia Signora. Sarà un caso?

Se i numeri parlano chiaro, la presenza di Massimiliano Allegri nella Juve è più che meritata!   

Negli ultimi anni, le difficoltà dei bianconeri sono state più che evidenti. La  mazzata subita tra capo e collo poi, quella dello scorso anno, che portò tenebre sui cieli della Continassa, è una ferita da cui ancora esce del siero rosastro, come quello visibile quando ci si procura un taglio, a distanza di ore, dopo che la fase di cicatrizzazione è iniziata. Eppure, dopo tutto quel caos, la Juventus è riuscita ad alzare la testa e a totalizzare ben 62 punti, se non fosse stato per la penalizzazione avrebbe preso parte alla Conferance League.

 

E oggi? Max è ancora lì, al timone, sta portando la giovane Juve ai vertici della classifica.   

Ma perché Allegri non è ben visto a Torino? 

Una domanda retorica per i diretti interessati, ma chi non lo è, fa fatica a capirne il motivo, poiché se non fosse stato per lo scandalo Agnelli, anche lo scorso anno, la ciurma Max avrebbe viaggiato sui ritmi di quello attuale. Ovviamente a tutto vi è una spiegazione, e cercando di analizzare le cause di tale astio, sicuramente, una su tutte, potrebbe essere quella di vedere una squadra che si accontenta di fare il minimo sindacale nei novanta minuti: è come se si puntasse  sistematicamente a segnare un gol e a tenere il risultato, una peculiarità che ha preso il nome di "Corto Muso", cosa che ai supporters bianconeri sta stretta. Questo è un motivo sicuramente valido, sedimentato nel DNA juventino, ovvero una squadra che ha abituato la sua gente ad offrire un gioco molto più frizzante, prospero, dati quantitativi relativi alle reti decisamente più ricchi. Un pensiero legittimo, anche universale poiché adattabile alla mentalità di ogni supporter di una squadra. Sarebbe bello se ogni squadra avesse sempre la stessa forza, le stesse potenzialità, ma le qualità degli attori in causa non è più la stessa, è come pretendere di mangiare prodotti culinari con i sapori di una volta...

 

Bisogna ottenere le spremute con le arance a disposizione, ciò che passa al canvento!  

Il vento è cambiato, le fabbriche, le cooperative, il mondo di oggi non può più garantire la qualità del passato, lo stesso vale per tutto il resto. Un parallelismo triste, ma al contempo adeguato. I sapori del Calcio sono mutati!

 

Al terzo anno del secondo ciclo Allegri, la Juventus figura seconda, a soli 2 punti dalla prima in classifica. Un risultato raggiunto con 13 vittorie, 4 pareggi e una sola sconfitta per un totale di 43 punti in 18 partite di campionato, con l'ultima partita che completerà il girone d'andata il prossimo 7 gennaio contro la Salernitana in trasferta. Se quest'ultima avesse esito positivo per la Juventus, e l'Inter, attualmente in prima posizione, facesse flop il prossimo 6 gennaio contro il Verona, i zebrati si laureerebbero campioni d'inverno. In tal caso, si potrebbe ancora dubitare di Allegri al comando della Vecchia Signora?   

 

Giunto al termine di questo articolo, auguro un sereno anno nuovo a tutta la redazione di Calciomercato.Com, all'intera community e a tutti i lettori e lettrici che leggeranno questo pezzo.   

Ah, e mi raccomando... State Max Allegri!  

Mattia Savinelli