Un nuovo anno del ventunesimo secolo è ormai avviato da qualche settimana.
Eppure così non sembra...
Coloro che ancora frequentano la scuola si ritroveranno sicuramente a studiare, a trattare alcuni argomenti relativi alle discriminazioni razziali, esclusioni sociali, insomma... tutte situazioni che fanno riferimento ad isolamenti che trovano "fondamento" nel fatto di avere una presunta "colpa" di essere parte di un'etnia o cultura diversa...

Avvenimenti che fanno ribrezzo, ma rapportati al passato sono forse giustificabili da un periodo storico costituto da ignoranza, analfabetismo, dunque, ad una società arretrata per motivazioni varie, tra cui una mancata istruzione, o semplicemente per il fatto di non aver mai avuto nulla a che fare con una persona diversa sotto il punto di vista di usanze, credenze o punti di vista differenti (questa potrebbe essere una motivazione, seppur retta a galla con estrema difficoltà e perplessità. In fin dei conti è solo cattiveria e bestialità!).

Proprio quest'ultimo aspetto porta ad una riflessione secondo cui poteva risultare lecito vedere con un occhio sorpreso una persona inedita, che si veste e mangia cose diverse, che ha un credo differente. Perfino Colombo, un uomo istruito, con i suoi compagni di viaggio, nel lontano 12 ottobre del 1942, rimase sbalordito nel vedere una civiltà completamente diversa da quella europea.
E come è ben noto, sappiamo che il comportamento dell'esploratore genovese non fu dei migliori, visti gli atti di violenza e la sottomissione che mise in atto, sentendosi in diritto di farlo perché quel popolo era ritenuto inferiore. Per non parlare dello schiavismo che coinvolse migliaia e migliaia di persone di nazionalità africana con la tratta degli schiavi neri, che portò un grande numero di persone dall'Africa fino in America per essere schiavizzate. Impossibile dimenticare la lotta di Nelson Mandela contro l'Apartheid...

Ne è passata di acqua da sotto i ponti, almeno così sembra, anche se effettivamente pare che il flusso abbia avuto degli intoppi e lasciato sedimentato un fango infetto. Un passato che ritorna e ha il sapore di un presente amaro...
Sono state molte le campagne di sensibilizzazione inerenti a queste devianze ideologiche culturali, contro codesti, spiacevoli, eventi. Anni e anni in cui si è cercato di far capire che la razza esiste ma è una sola: quella umana.
Eppure, ad oggi, nel ventiquattresimo anno del duemila, c'è ancora chi crede nelle razze diverse, addirittura che vi sia l'esistenza di una migliore dell'altra. A volte, con i brividi che partono dal fondo della schiena, vien da pensare che mostri come Hitler siano ancora vivi attraverso alcune persone.

L'ultimo disumano accadimento è stato quello della partita Udinese vs Milan, nei confronti dell'estremo difensore rossonero Mike Maignan. Quest'ultimo è stato preso di mira da individui che si definisco "tifosi dell'Udinese", con ululati che alludevano al verso della scimmia. Ebbene sì, ancora c'è così tanta stupidità e demenza nella società, un atteggiamento che sa di insulto ai bambini, se definito infantile, poiché neanche a 4 anni fanno più questi tipi di ragionamenti quando magari vedono un bambino con la pelle più scura.   

Cos'è successo per la precisione? 
I primi cori razzisti provenienti dalla curva dei tifosi dell'Udinese sono arrivati al ventiseiesimo del primo tempo. Il portiere francese ha richiamato subito l'arbitro Maresca. Successivamente, lo speaker dello stadio ha rivolto un messaggio ai sostenitori per placare gli animi, senza però riuscire nell'intento, poiché le offese dietro la porta del giocatore non si sono affatto fermate.
Dopo pochi minuti, il francese si toglie i guantoni e decide di abbandonare il campo. Poco dopo, Theo Hernández e company seguono il loro compagno negli spogliatoi, per poi rientrare nei minuti successivi dopo che alcuni esponenti della società friulana hanno chiesto a gran voce ai sostenitori di porre fine a tale vergogna. 
Un comportamento da condannare dal principio, è inammissibile che ancora si debba assistere a questi eventi e che si debbano scrivere pagine horror in riferimento allo Sport, quando quest'ultimo dovrebbe essere sinonimo di divertimento, svago e distacco dalla pesantezza della vita e dalla tristezza di notizie come la guerra, femminicidi e dichiarazioni shock come quella del leggendario Erikkson...

Perché insultare un ragazzo solo perché ha il colore della pelle più scuro? Come se poi, la squadra per la quale sostengono di tifare (anche se l'unica cosa che sono in grado di fare è quella di delinquere) non abbia ragazzi della stessa nazionalità o carnagione come quella di Maignan...
Perché, e soprattutto quale diritto hanno di rovinare una manifestazione sportiva facendo vivere momenti di alta tensione per delle idiozie del genere?

Con il passare del tempo ci si rende sempre più conto del fatto che alcuni individui utilizzino il Calcio come alibi, quando in realtà il loro intento è di camuffarsi attraverso esso, per poi sprigionare la propria cattiveria, rabbia repressa, odio nei riguardi delle persone. È come se si volesse utilizzare lo Sport come mezzo per incutere terrore e dettare legge. Una sorta di dittatura sottotraccia.  

La speranza è quella che l'episodio di Udine possa essere l'ultimo, ma facendo i realisti, piange il cuore dire che ce ne saranno altri...
L'augurio è che i colpevoli possano essere condannati dalle autorità competenti anche grazie al supporto della stessa società dell'Udinese Calcio. 

Volevo ricordare a lor signori che Mike Maignan è un uomo, uno sportivo di grande livello, ma soprattutto appartenente ad una sola e unica razza esistente, di cui voi non ne fate parte o al massimo ne siete un insulto, ovvero quella umana.

 

Mattia Savinelli