La vita è un fiume che scorre senza mai fermarsi, è un flusso perenne. Esso è un corso d'acqua in continuo movimento verso una direzione precisa. Anche se è possibile deviarne la direzione, da qualche parte giungerà...

È sorprendente come tali elementi della natura rispecchino la nostra esistenza, non trovate?

Il termine acqua già richiama alla vita, tanto che spesso, abbiamo sentito definirlo un sinonimo vero e proprio. La similitudine tra il fiume e l'esistenza poi, come non mai, richiama il corso della nostra esperienza, del viaggio che ognuno percorre in questo mondo: ogni giorno che passa ci fa avanzare, il posto che occupiamo oggi, ciò che siamo attualmente, ciò che saremo domani o tra un decennio è il tempo a definirlo. Senz'ombra di dubbio, ciò che si semina si raccoglie, i risultati ottenuti, la posizione sociale, lo status, insomma ogni esito positivo o negativo che sia, è frutto delle nostre scelte (anche se poi non è sempre così). Nel corso della nostra storia, poiché ognuno nel suo piccolo traccia una linea, scrive capitoli di esistenza, arriva un momento in cui si decide di guardarsi dentro: rammentando, riflettendo si ripercorre tappa per tappa, flashback giungono alla memoria, si fanno bilanci...

Un altro anno è passato, il prossimo saranno 40...
Che fai Giorgio, è arrivato il momento?

Questi sopracitati, saranno sicuramente i quesiti che una leggenda del Calcio Made in Italy si sarà più volte posto. Ad oggi, con grandi difficoltà, quel ragazzo, divenuto uomo sul rettangolo di gioco più bello e affascinante al mondo, è riuscito a trovare delle risposte.   

A chi facciamo riferimento?
A Giorgio Chiellini che all'età di 39 anni, oggi, Martedì 12 dicembre 2023, ha comunicato il suo addio al Calcio giocato.
Per chi prova amore viscerale nei riguardi di questa disciplina sportiva, inevitabilmente, una notizia di questo tipo può scaturire solo tanta commozione e nostalgia. Giorgio Chiellini non è stato uno dei tanti calciatori e difensori italiani, è stato il calciatore e il difensore! Potremmo definirlo un'icona agonistica mondiale, un ragazzo che sapeva fare il suo mestiere, un vero e proprio muro di protezione invalicabile per l'estremo difensore che aveva il privilegio di averlo davanti la sua porta.

Se poi si pensa che questo signore "privilegiato" aveva un nome sinonimo di guanti d'oro, Gianluigi Buffon... 
Inevitabilmente vengono chiamati in causa tutti i tifosi della Juventus, anzi, ma che dico?  
Il numero 3 ha scritto un libro di storia del Calcio italico anche con la Nazionale!

Insomma, la carriera di Chiellini è destinata ad essere un esempio, quel materiale culturale da custodire gelosamente in un museo, possibilmente sportivo. È stato un percorso agonistico di un campione, di un uomo di grande successo e di fedeltà sia dentro che fuori dal campo: un matrimonio a tinte bianconere durato ben 17 anni arricchiti da 19 trofei, ben 561 presenze e 36 gol. Con la maglia azzurra invece ha collezionato 117 presenze, 8 reti e l'europeo del 2021 conquistato nella magica notte di Wembley.

Potrebbe essere abbastanza tutto questo per descrivere quest'atleta, eppure c'è dell'altro a renderlo una persona di livello, un uomo che non conosce limiti e soprattutto va a scardinare quello stereotipo, quell'ideale secondo cui un giocatore di Calcio non conosce il verbo studiare: ebbene si, Giorgio, oltre ad essere uno sportivo professionista di altissimo livello, nel 2017 ha conseguito una laurea in Business administration con il massimo dei voti all'università degli studi di Torino. 

Leggendo queste righe si potrebbe pensare che il soggetto in questione sia un robot, quando in realtà è un uomo tutto fare, versatile, che ha preso la vita come se fosse un limone da spremere affinché non esca più il succo!  
Ora però, dopo una breve parentesi negli States, a Los Angeles FC, Giorgio ha sentito il richiamo di casa. Il Bel Paese con la sua Pisa, ma soprattutto la sua seconda città, Torino è pronta ad accoglierlo nuovamente sotto un'altra veste: egli infatti potrebbe diventare presto un dirigente della Vecchia signora.   

Solo tanta stima per un campione di altri tempi in cui venivano disputate partite, specie quelle della Nazionale italiana, in cui si era certi che vi sarebbero stati momenti emblematici.   
Ad maiora Rex George!

Mattia Savinelli