Venerdì 1 marzo 2024 ha dato il via alla ventisettesima giornata di Serie A con un big match allo stadio Olimpico di Roma: Lazio vs Milan.
Dunque, scrivo queste righe dopo aver vissuto la partita tra gli spalti, in tribuna Tevere, insieme ad un amico, di fede rossonerama sportivo fino al midollo. Abbiamo acquistato i biglietti per passare una serata di sport (di sano sport) e perché no, augurandoci di assistere ad uno spettacolo agonistico di livello.
Purtroppo, al di là del risultato, così non è stato...
Sono dell'idea che chi merita sul campo debba vincere, quindi lungi da me essere antisportivo o passare come colui che non ammette la sconfitta. Quanto visto ieri sera, però, supera ogni dimensione di obiettività, non si può transigere!   

Quella tra Lazio vs Milan è stata una gara altalenante, dove vi sono state delle frazioni di gioco in cui è sembrato che la Lazio avesse dei momenti di crescita, dove rubava palla a centrocampo e si dirigeva nell'area di rigore milanista, ma come al solito senza mai prendere lo specchio della porta per impensierire l'estremo difensore Mike Maignan.
Stesso discorso per il Milan, la squadra di Pioli è sembrata una formazione a tratti addormentata, per poi riaccendersi improvvisamente con le ampie falcate dell'indiscusso Theo Hernández. Se si volesse commentare con poche righe la vittoria del Milan di ieri sera, si potrebbe fare dicendo che è stato un diavolo opportunista, con dei giocatori che hanno saputo sfruttare l'occasione senza però infilare il coltello nella piaga, ma accontentandosi di un 1-0 (siglato da Okafor) quando in realtà, se avesse giocato come l'Inter, trovandosi pure in superiorità numerica per tutto il secondo tempo, avrebbe potuto dilagare nel risultato.

Ora, l'attenzione non deve essere focalizzata sul risultato, ma su quello che è stata la prestazione dell'arbitro Di Bello, per il quale neanche un film horror di Dario Argento potrebbe dare la miglior rappresentazione.  
Scherzi a parte amici, ma come può un arbitro di Serie A condurre una gara in questo modo? Questo signore conosce il regolamento? Avrà fatto un corso prima di poter essere nominato arbitro professionista? Per quanto possa essere assurdo, ridicolo e banale... il dubbio sorge spontaneo.

Prima di menzionare gli episodi che hanno subito delle preoccupanti decisioni da parte dell'arbitro Di Bello, vorrei sottolineare che la colpa non è del Milan, quindi mi astengo fortemente da chi addita i calciatori rossoneri come antisportivi, in quanto i giocatori in campo sono monitorati dalla squadra vestita in "giallo evidenziatore", compresa la sala VAR che ancora oggi risulta essere un'entità misteriosa presente negli stadi.

Dopo aver fatto questa doverosa premessa, ecco gli episodi RACCAPRICCIANTI di questa partita.
1) Al dodicesimo minuto di gioco del primo tempo, nei pressi dell'area di rigore, il Milan pasticcia con la sfera di gioco con un'incomprensione tra Florenzi e Maignan. Quest'ultimo, per recuperare la palla, si scontra con l'attaccante biancoceleste, Taty Castellanos, facendolo finire a terra. Il gioco non subisce interruzioni, tutto sembra essere regolare, neanche un controllo allo schermo del VAR.

2) Al cinquantasettesimo minuto del secondo tempo arriva la prima delle 3 espulsioni che subiranno i calciatori della Lazio. Pellegrini, dopo aver visto l'arbitro fare finta di nulla su un fallo netto di Bennacer che colpisce il volto di Castellanos, si prende la briga di bloccare il gioco bloccando Pulisic in maniera irregolare. In questo caso, il giocatore della Lazio si rende protagonista di un episodio evitabile, dove al massimo bisognava buttare la sfera fuori dal rettangolo di gioco, senza scaraventare il giocatore statunitense a terra, soprattutto dopo aver avuto un cartellino giallo in precedenza. In questo frangente non è contestabile l'espulsione che scatta in automatico con il doppio giallo, ma il fatto che Di Bello non fermi il gioco dopo aver visto Catellanos ricevere un colpo in faccia, dove per regolamento è doveroso bloccare il gioco per accertarsi delle condizioni dell'atleta coinvolto.

3) Nei minuti finali di Lazio vs Milan le aquile rimangono in nove a causa di un rosso diretto a Marušić. Quest'ultimo pare abbia utilizzato delle parole forti nei confronti di Di Bello, per cui l'espulsione è sembrata essere inevitabile. Quello del terzino biancoceleste non è di certo l'episodio eclatante per cui si può mettere in discussione la professionalità di questo arbitro, ma è il cartellino rosso dato a Guendouzi a destare preoccupazione e sospetti. Il centrocampista francese, dopo aver subito una trattenuta vistosa da parte di Pulisic, commette un fallo di reazione lasciando la Lazio in otto.
Che fa Di Bello? Giallo a Pulisic e rosso diretto a Guendouzi...

La domanda è: perché?
Sinceramente non si vedono spiegazioni logiche, se non quella di voler gettare benzina sul fuoco, danneggiare ancor di più una squadra in difficoltà che ha già 2 espulsioni sulle spalle e lo svantaggio nel risultato.
A confermare la gravità degli errori commesi sono i provvedimenti presi nei riguardi di questo signore: ebbene sì, Di Bello è stato sanzionato con un mese di stop!

Quanto visto ieri sera è stato un vero e proprio scempio sportivo condotto da un arbitro che, invece di portare ordine in campo, ha alimentato l'astio, il nervosismo, facendo assistere agli spettatori sugli spalti (e non) un clima teso e torbido. La partita di ieri ha alimentato lo scetticismo e la stanchezza di vedere scarsa professionalità e serietà, sempre più spesso elementi che condizionano le prestazioni degli atleti sul campo.  
Pur essendo uscito dallo stadio con la testa china e cupo in volto (per aver visto la Lazio perdere in questo modo), con il mio amico (giustamente felice per la vittoria del suo Milan) siamo stati fin da subito sulla stessa linea di pensiero: due amici in Tevere hanno assistito ad un delitto calcistico! 

Mattia Savinelli