Il Milan riapre il suo cammino in campionato recandosi in trasferta a Lecce nella bellissima penisola salentina, ricca di tanta storia, di rinomate attrazioni turistiche e di un mare cristallino.

L'ultima volta che io mi recai in Salento fu in occasione di un affare di lavoro che mi offrì la possibilità di visitare quella meravigliosa terra nel 1994, durante il mese di maggio a primavera inoltrata. I profumi della campagna e dei primi frutti di stagione li ricordo ancora, inconfondibili e carichi di sole, tali da essere percepiti dalle papille gustative in maniera particolare. Rimasi stupito nell'osservare i colori, a volte tenui e a volte intensi, delle case in riva al mare soprattutto quelle dei pescatori di Gallipoli i quali partendo di notte con i loro pescherecci ritornavano un paio di giorni dopo sbarcando nei moli svuotando le stive cariche di pesce appena pescato. Mi trovai in quel periodo a disbrigare alcune pratiche di lavoro senza vivere l'assillo dell'immediato ritorno, così ne approfittai per passare qualche giornata assieme a quella gente semplice, ma assai ospitale e genuina. Decisi allora che, in occasione di quel soggiorno, sarebbe stato necessario e opportuno provare una Gallipolina. A cinquantadue anni appena compiuti non avevo ancora provato questa esperienza e la cosa era da considerare una lacuna che avrei potuto colmare solo stando sul posto. E credetemi, la Gallipolina è una passione molto speciale, assolutamente da provare e sarebbe un peccato non farlo. Beh, a questo punto posso solo immaginare i più maligni e smaliziati tra voi che stanno leggendo le mie righe, cosa potranno pensare di me... immagino già i commenti: però, vuoi vedere che nostalgico rossonero è proprio un depravato, una persona lasciva, un insaziabile?... Beh sì... per quanto riguarda l'ultimo aggettivo sono d'accordo al cento per cento, sono un insaziabile, mentre per i primi due rispondo che coloro i quali lo hanno pensato hanno equivocato immaginando tutt'altra cosa... Ma sì certamente, io posso anche giustificarli, perché se parliamo di Gallipolina non dobbiamo necessariamente intendere che sia una ragazza di Gallipoli, benchè quella zona salentina pullula di ragazze molto belle e procaci... ma dobbiamo intendere invece la specialità gastronomica principe del posto, ovvero un primo piatto squisito e caratteristico del Salento: la pasta con il pesce alla Gallipolina. Amici miei non potete immaginare la squisitezza di questo piatto, una leccornia specie per un goloso del mio stampo che ha sempre gradito il pesce cucinato in tutte la salse. Si tratta infatti di una pietanza con i seguenti ingredienti: pasta di grano duro, polpa di granchio, pomodorini e olio extravergine di oliva. Tutti prodotti locali e genuini ricchi di sole e di sapore intenso. Durante il pasto completato da un ottimo antipasto sempre di pesce e da un secondo piatto di pesce azzurro cucinato in due modi diversi, ricordo di aver degustato un vino molto gradevole, una produzione salentina di “Squinzano rosato” di media gradazione azzeccatissimo per l'occasione.
Forse perchè quella terra mi ricordò, per caratteristiche e usanze, la mia Sicilia e forse soprattutto per il richiamo del mare che ho sempre amato in modo particolare, mi piacque un giorno sostare nelle prime ore mattutine presso il porticciolo in attesa dell'arrivo di un peschereccio, allo scopo di assistere allo sbarco del pescato notturno e alla relativa vendita del prodotto ittico. Quel rito naturale fatto di colori variopinti accompagnati dal vociare di richiamo dei pescatori, dal profumo del mare e dall'accorrere festante delle persone mi colpì profondamente. Stavo assistendo alle immagini di un folklore degne di essere impresse sulla tavolozza di un pittore, oppure raccontate in un romanzo di Hemingway, catturando l'interesse e la curiosità di coloro i quali vorrebbero immortalare nella mente, usanze mai perdute, tramandate da padre in figlio con doverosa puntualità!

Ma che cosa ha voluto significare questa esperienza da me raccontata vi chiederete ora voi? Ma certo avete ragione, però il prossimo impegno rossonero in quel di Lecce mi ha richiamato alla memoria questo bel ricordo, poiché se non fosse stato per l'impedimento dovuto alla pandemia, al fatto di trovarmi purtroppo in condizioni di salute precaria e non ultimo per le mie condizioni economiche a dir poco catastrofiche, sarebbe stato bello fare ancora una volta una puntatina in quella meravigliosa terra, magari ripetendo l'esperienza gastronomica, degustando la specialità salentina e irrorando il pasto con il vino rosato Squinzano descritto precedentemente. Peccato non poter ripetere quell'esperienza, ma riguardo la partita di lunedì prossimo, mi accontenterò pertanto di seguire l'evento davanti al televisore procrastinando la cena al termine della gara e augurandomi che la squadra possa regalare una gioia ai tifosi rossoneri memori di bei ricordi riguardanti le positive prestazioni disputate negli anni precedenti. Infatti le contese fra le due formazioni indicano una tradizione favorevole nei confronti del Milan. Le statistiche evidenziano 15 incontri disputati allo stadio di via del Mare a Lecce. I rossoneri nella loro storia hanno vinto sei volte, pareggiando 8 volte mentre la compagine salentina a strisce giallo-rosse ha sconfitto una sola volta il Milan. Ricordo una emozionante vittoria rossonera conquistata nell'autunno 2011, quando il Milan si presentò con lo scudetto appena vinto nella stagione precedente. Quello fu un incontro dallo svolgimento memorabile, infatti il Lecce partito a spron battuto riuscì a chiudere il primo tempo in vantaggio di tre goal realizzati da Giacomazzi, da Grossmuller e dall'ex Massimo Oddo. Un risultato che lasciò annichilito tutto il popolo rossonero speranzoso di rimontare quello svantaggio pareggiando nella ripresa del gioco. Allegri piuttosto furente bocciò la prova di Robinho e Ambrosini sostituendoli con Aquilani e Kevin Prince Boateng. Il “Boa” si mostrò parecchio reattivo e suonando la carica realizzò una tripletta nel giro di circa un quarto d'ora e sfiorando inoltre la quarta segnatura solo di poco. Ci pensò poi il difensore Mario Yepes a siglare il quarto goal a circa 6 minuti dal termine dell'incontro regalando l'emozionante vittoria ai colori rossoneri. L'unica vittoria dei salentini invece risale al termine della stagione 2005/2006, quando nel mese di aprile i giallorossi riuscirono a piegare il Milan con un veloce contropiede in cui Vucinic trovò l'assist perfetto per lanciare Konan il quale realizzò il goal con un tiro imparabile. Quella fu l'unica sconfitta della storia del Milan subita a Lecce, e pure la prima sconfitta di quel girone di ritorno per il Milan con Ancelotti alla guida dei rossoneri.

In questa stagione 2019/2020 il Milan di Pioli incontrerà i salentini guidati da Fabio Liverani in un periodo in cui diventa difficile capire se gli equilibri sono stati alterati oppure no, a causa della sosta forzata e dalla lunga inattività agonistica. Il Lecce schiererà nella sua formazione due vecchie conoscenze rossonere, gli ex La Padula e Saponara. Essi non hanno avuto una permanenza felice in quel di Milanello e le loro prestazioni sono quasi sempre naufragate deludendo i sostenitori rossoneri. Pertanto essi vorranno riscattarsi facendo il possibile per guidare la loro compagine al successo finale. I salentini infatti navigando in acque perigliose di classifica vorranno evitare una sconfitta che getterebbe loro nello sconforto, bisognosi come sono di punti necessari ad allontanarli dalla zona scottante della retrocessione. Liverani avrà a disposizione tutta la rosa che, a quanto pare, giunge a questo appuntamento in condizioni di forma soddisfacenti compreso il temibile bomber e capitano della squadra Mancosu, il quale ha contribuito molto a segnare e far segnare i suoi compagni di squadra. Il tabellino dei goal fatti dalla squadra (34) è identico a quello dei goal subiti dal Milan (34), ma il terzultimo posto occupato in classifica dai salentini è da addebitare alla fragilità della difesa che finora ha accumulato un bottino negativo di 56 goal incassati. Il Milan dal canto suo denuncia una palese difficoltà nelle segnature, infatti i rossoneri finora hanno realizzato soltanto 28 goal, ben 6 in meno dell'attacco leccese.

Il Milan d'altronde affronta questa difficile trasferta con la consapevolezza di avere ottimi mezzi da contrapporre per il prosieguo del campionato, così come recentemente ha dimostrato di saper fare in occasione della semifinale disputata contro la Juventus. Per Pioli esiste qualche problema legato alla condizione fisica non proprio rassicurante di qualche giocatore della rosa. Ibrahimovic purtroppo è ancora indisponibile, mentre l'altro attaccante Leao ha fornito ancora una volta una prova deludente in occasione dell'incontro disputato contro la Juventus. Ci sarà Rebic il quale vorrà farsi perdonare per il gesto inconsulto messo in atto contro il giocatore bianconero Danilo. Ma Pioli dovrà fare i conti pure con l'emergenza in difesa. Non si potrà contare sull'apporto di Musacchio il quale fino alla fine del campionato sarà ormai irrecuperabile, poiché dovrà sottoporsi a un intervento chirurgico alla caviglia per tornare ad essere nuovamente disponibile. Inoltre si spera di poter recuperare nel giro di una dozzina di giorni Duarte alle prese con i continui fastidi di natura muscolare. La sua condizione infatti richiede prudenza in modo da essere valutata con estrema attenzione. Pertanto l'unica presenza, da utilizzare in panchina per questo ruolo difensivo, è quella di Gabbia, il quale è comunque maturo per rimpiazzare alla bisogna la coppia titolare formata da Romagnoli e Kjaer. In compenso l'allenatore Pioli potrà rinforzare lo schieramento rossonero facendo affidamento sul rientro di Theo Hernandez, recuperato dal recente infortunio.Il francese sarà una garanzia assoluta per imprimere la giusta spinta all'attacco del Milan in attesa del rientro di Ibrahimovic. Ci sono le motivazioni più che legittime dunque per proiettare con successo i destini rossoneri nel percorso finale del campionato con ottime speranze di affermazioni positive. Il Milan dunque sarà in condizioni di disputare la gara contro i salentini all'insegna della conquista dei tre punti in palio, con lo scopo di raggiungere una posizione di classifica più agevole per la conquista dell'obiettivo europeo.

Difficile poter azzardare un pronostico alla luce della situazione di emergenza venutasi a creare. Tutte le squadre viste finora in Coppa Italia hanno fatto emergere condizioni fisico-atletiche di scarso rendimento tranne forse il Napoli apparso più pimpante delle altre squadre. Tre mesi di sosta sono un periodo troppo lungo per pretendere che i giocatori offrano un rendimento efficace per le loro squadre. Oltretutto l'impegno serrato di 2 partite ogni settimana potrebbe stravolgere gli equilibri finora conquistati con molta fatica. Sarà un finale di campionato molto imprevedibile e non privo di clamorose possibili sorprese. La speranza e l'augurio è che il Milan possa raggiungere l'obiettivo preposto chiudendo la stagione serenamente, in attesa di un mercato in cui le responsabilità societarie non avranno attenuanti da contrapporre a discolpa.

Personalmente assisterò all'incontro trepidante con la speranza di festeggiare la vittoria purtroppo senza la Gallipolina che sarà comunque sostituita dalla pasta al pesce azzurro programmata per l'occasione, ma accompagnata comunque dal rosatello Squinzano messo in fresco e pronto ad essere stappato per l'occasione. Infine non mi vergogno ad ammettere che vivrò ancora una volta (come sempre) lo svolgimento della partita con lo stesso cuore da bambino di sempre, malgrado la mia età, perché come affermò in uno dei suoi romanzi l'indimenticabile Hemingway: "Avere ancora un cuore da bambino non è una vergogna. E' un onore!".

nostalgico rossonero